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XXI. Atti e registri degli atti di nascita

Livello: serie

Estremi cronologici: 1869-1957

Consistenza: 327 unità

Lo stato civile italiano fu istituito tramite il R.D. 15 novembre 1865, n. 2602; gli uffici relativi cominciarono a funzionare dal primo gennaio dell'anno seguente. Ai sindaci, in quanto ufficiali di governo, furono attribuite le funzioni di ufficiale di stato civile, consistenti nel ricevimento delle dichiarazioni, nella loro registrazione e nel rilascio dei certificati. Dovevano essere tenuti quattro registri annuali per la trascrizione degli atti di cittadinanza, nascita, matrimonio e morte. Tutti i registri dovevano essere tenuti in doppio originale, vidimati in ciascun foglio dal presidente del tribunale e depositati uno nell'archivio comunale, l'altro nella cancelleria del tribunale. In quest'ultima avrebbero dovuto essere depositati anche gli atti, sempre in base alla legge citata, ma nel nostro caso ciò non è avvenuto. Il Comune di Scandicci non ha effettuato versamenti, continuando a conservare i propri atti presso di sé. I registri dovevano essere scritti con carattere chiaro, senza abbreviazioni, raschiature e aggiunte nell'interlinea. Eventuali aggiunte dovevano essere poste a fine atto. Il primo gennaio di ogni anno l'ufficiale di stato civile dichiarava chiuso il registro dell'anno precedente, indicando il numero degli atti trascritti; stilava poi, per ogni registro, un indice alfabetico dei cognomi di coloro cui gli atti si riferivano (indice annuale). Era prevista anche la redazione di indici decennali, da compilarsi nel gennaio dell'anno successivo ad ogni decennio. Nel caso che qualche registro non fosse stato sufficiente per le registrazioni fino al 31 dicembre, l'ufficiale di stato civile poteva usare un supplemento di registro, in cui gli atti continuavano ad essere numerati progressivamente.

Il Comune di Scandicci, in ottemperanza a quanto prescritto dall'art. 3 1 del decreto sopra ricordato, fin dall'aprile 1866 si dotò di tre uffici di stato civile: il primo era posto a Firenze, in via dell'Oriuolo n. 33; il secondo nel Borgo della Badia a Settimo; il terzo in Val di Pesa. L'istituzione del secondo e terzo ufficio, destinati unicamente al ricevimento degli atti di nascita e di morte, avvenne in forza del Decreto del Ministero di Grazia e Giustizia del 27 marzo 1866 2.

Gli atti di nascita e di morte sono riuniti per mese di riferimento e per ufficio di stato civile. I fascicoli così formati sono corredati da elenchi mensili, dal 1866 al 1909, che riportano i nominativi degli intestatari degli atti in ordine di data. Gli atti relativi rispecchiano quest'ordine. Nei registri sono inclusi o trascritti gli atti suddetti. Si segnala che dal 1866 al 1874 gli atti sono trascritti nei registri in una successione cronologica unica, con una numerazione continua all'interno di ciascun anno. In seguito, tramite il R.D. 23 ottobre 1874, n. 2135 furono dettate una serie di norme tese ad ottenere una maggiore uniformità nella redazione degli atti di stato civile in tutto il Regno. Così ogni registro fu suddiviso in due parti: la prima, formata da pagine prestampate, destinata ad accogliere la registrazione degli atti che non comportavano particolari annotazioni; la seconda, formata da fogli in bianco, era prevista per la trascrizione di atti più complessi, riferiti a situazioni non consuete, richiedenti una formulazione diversa secondo i casi.

I fascicoli degli atti di matrimonio, ordinati in base alla lettera iniziale del cognome dello sposo, dal 1866 al 1893 sono corredati da elenchi alfabetici che ne permettono un rapido reperimento. In seguito tali elenchi non figurano più, anche se si continuano a conservare i fascicoli fino al 1914. I registri degli atti di matrimonio si riferiscono ad un solo ufficio, il primo, quello di Scandicci centro. I matrimoni erano celebrati solo lì ed è per questo che nella descrizione delle singole unità si è omesso di indicarlo. Stessa scelta è stata fatta anche per i registri degli atti di cittadinanza, tutti riconducibili al Primo Ufficio di Stato Civile, che così si configura come unico nel periodo preso in esame.