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AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
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Comunità di Greve

Livello: fondo

Estremi cronologici: 1806 - 1878

Consistenza: 600 unità

Dissoltosi l'impero napoleonico, con la Restaurazione la Toscana tornò sotto il governo dei Lorena. Nel giugno 1814 furono abolite le mairie e ripristinate le magistrature comunitative con gli uffici del gonfaloniere e priori e il consiglio generale della comunità 1 . Fu confermata l'esistenza delle nuove comunità istituite dall'amministrazione francese, pertanto la comunità di Greve si trovò a dover registrare una variazione dei propri confini a vantaggio della limitrofa comunità di Rignano che, a sua volta, aveva dovuto cedere parte del proprio territorio alla neonata comunità dell'Incisa 2 . Cancellieri ed aiuti tornarono ad insediarsi nelle antiche sedi di residenza investiti di un ruolo essenzialmente tecnico. Il cancelliere pertanto tornò a risiedere nella sede della cancelleria di Figline mentre a Greve apparve l'aiuto cancelliere 3 . Con il regolamento del 1816 furono stabilite le funzioni degli uffici della comunità 4 , la cui autorità principale era costituita dal gonfaloniere, di nomina granducale, il quale presiedeva il magistrato comunitativo. Il gonfaloniere, divenuto primo il referente del governo centrale, esercitava inoltre attività di controllo sull'esercizio finanziario e sui lavori alle strade comunali ed intratteneva rapporti con il giusdicente per il controllo della polizia locale. Magistrato comunitativo e consiglio generale affiancavano il gonfaloniere nell'espletamento delle proprie funzioni. Il magistrato, composto dallo stesso gonfaloniere e dai priori, si adunava per deliberare su argomenti ordinari e straordinari. Tra i primi rientrava l'elezione del camarlingo, l'approvazione del bilancio l'esame dello stato di entrate e uscite dell'anno precedente. Il consiglio generale, i membri del quale erano scelti per tratta, si riuniva una volta all'anno, salvo convocazioni straordinarie, ed aveva competenze marginali. Al cancelliere comunitativo, cui spettava la custodia degli archivi, fu confermato il ruolo preminente nell'ambito dell'amministrazione delle comunità, espletato attraverso la partecipazione alle assemblee del magistrato e l'intervento diretto nella verbalizzazione degli atti e nella redazione di dazzaioli e saldi. Con l'approvazione del Regolamento del 1849, assetto e funzioni esercitate dal consiglio e dai priori subirono alcune modifiche 5 . In primo luogo l'elezione del consiglio da parte dei due terzi dei contribuenti mediante un sistema basato su votazioni a scrutinio segreto sostituì l'antico sistema per tratta. Al consiglio spettavano l'elezione dei priori, le deliberazioni su bilancio e rendiconti, le operazioni relative al reparto delle tasse, la nomina della commissione incaricata di sottoporre a sindacato l'operato di gonfaloniere e camarlingo. Il collegio dei priori costituiva l'organo esecutivo del consiglio. Nel 1853 furono ripristinate le modalità di elezione degli organi della comunità 6 e le funzioni previste precedentemente al 1849. Un nuovo Regolamento fu stabilito dal governo provvisorio della Toscana nel 1859, rimasto in vigore fino al 1865, anno dell'unificazione amministrativa del Regno d'Italia 7 .