Livello: serie
Estremi cronologici: 1655 - 1809Consistenza: 8 unità
Le Comunità effettuavano periodicamente l'assegnazione all'incanto di
pubblici beni e servizi. L'attribuzione era fatta al miglior offerente per lassi di
tempo che variavano in dipendenza della materia in oggetto.
Pur lasciandosi
assolutamente libera la partecipazione agli incanti, era consuetudine che colui il
quale negli anni precedenti fosse stato il gestore di un pubblico servizio
risultasse tacitamente favorito e potesse ottenere la riconferma.
Si ponevano
in asta le materie più diverse: «la colta per un anno» (n. 126, c.34v.), con diritto
di riscossione delle tassazioni trimestrali, «a comandare il ponte a Guarfino, a
mantenere dieci anni» (n. 126, c. 35r.), «a ricomodare il Piastronare dal canto
della Porta alla fontanella» (n. 126, c. 47v.), «i proventi del Comune» (n. 126, c.
35v.), «L'osteria» (n. 126, c. 41v.), «il forno di Castello (n. 127, c. 49r.) «la
condotta della macina e coppo del mulino di sopra» (n. 127, c. 59r.), «la piazza per
seccare i migli» (n. 127, c. 59r.) «i proventi della Mulina» (n. 128, c. 79r.) «il
tabacco» (n. 131, c. 94r.), per citarne solamente alcuni.
I tempi di
assegnazione variavano e, per opere di ampio respiro, potevano raggiungere anche
termini decennali, pur individuandosi la norma nella periodicità annuale, anche
perché tali limiti erano determinanti da realtà oggettive, quali «il porto della
polvere» come risulta a più riprese dalla documentazione. Le determinazioni erano
compiute dagli «offitiali»: «Adì 18 aprile 1729. Giovanni di Giovanni Santini e
Lorenzo di Francesco Pelliccia, offitiali; Bernardo di Iacopo Pellegrini incantò il
porto della polvere per la gazarra della Libertà per il prezzo di lire 1 e soldi 7»
(n. 127).
La documentazione, rappresentata prevalentemente da bacchette, si
riferisce alla Comunità di Gallicano, Cardoso, Perpoli e Verni, interessa lo spazio
cronologico compreso tra il 1621 ed il 1809 e comprende anche annotazioni di
carattere diverso quali quelle contenute al reg. n. 131, alle cc. 130v. e 131r.;
altre indicazioni si rilevano ai nn. 51 e 90 del presente Inventario.
In alcuni
casi, nei registri è assente la specificazione del nominativo del Comune del quale
trattasi, figurando la indicazione generica di «incanti del Comune». In tal caso il
documento si intende appartenente al Comune di Gallicano.