Livello: serie
Estremi cronologici: 1619 - 1766Consistenza: 9 unità
Il Vicario e Commissario della Vicaria, oltre alle funzioni di carattere
amministrativo e politico, aveva anche l'onere dell'espletamento dell'attività
giudiziaria, relativamente alla materia civile e penale, sia pure con esclusione dei
delitti maggiori.
La sua competenza si estendeva, rientrando nelle
summenzionate attribuzioni, alle questioni nascenti da interventi di disturbo su
proprietà pubbliche o private che comunemente erano individuate con il termine di
«danni dati».
Il Vicario operava giudizialmente esclusivamente a seguito di un
esplicita denunzia che poteva essere presentata dai privati direttamente interessati
oppure dagli «Esecutori» detti anche «Famigli» o «Sbirri», i quali dal Bargello
avevano l'incarico di vigilare sull'ordine pubblico di tutto il territorio della
Vicaria.
Gli esecutori erano in numero piuttosto limitato e provenivano da
altri Stati o, alternativamente, da altre zone della Repubblica. In una
registrazione del 16 luglio 1629, che riportiamo a mero titolo esemplificativo, si
legge: «Mattheus olim Christophori quodam Iulii de Senis, Barigellus; Franciscus
olim Ioannis, Mediolanensis, Cancellarius; Christophorus Donati de Balneis; Nicolaus
olim Marci de Marca et Michael olim Marci Bononiensis, omnes famuli et executores
Curie Ill.mi Vicari et Commissari Castri et Vicarie Gallicani» (n. 134, c.l8r.).
I danni potevano essere provocati sia dalle persone, sia e più diffusamente
dagli animali, in particolare per questioni collegate con i pascoli. Così «Matteo
del Caporale Moni da Gallicano, con giuramento denuntia Caterina relitta di Orlando
Pinocci da Gallicano per essere passata questo giorno soprascritto sopra una pezza
di terra selvata di detto Matteo, posta in Comune di Gallicano, luogo detto
"Nel Monte", et faceva strada sopra detta terra» (n. 133, c. 38v., adi 28
ottobre 1622); così il giorno 15 novembre 1660 un tal Giovanni di Giovanni Amadei di
Gallicano presentò denunzia per «haver veduto pascolare dui branchi di pecore in suo
prado et campo posto in Comune di Gallicano, luogo detto "a rosso", quali
pecore in branco erano di Giovanni di Piero Bartoli et l'altre erano di Ambrogio et
Tognio, fratelli di detto Giovanni et ci attendeva il figlio di detto Giovanni» e
chiese «che siano condannati nelle pene disposte da detto Comune et così con suo
giuramento accusa» (n. 135, c. 92v).
Essendo il Bargello funzionario incaricato
del rispetto dell'ordine e della registrazione delle denunzie, si usò segnare sui
medesimi documenti archivistici oltreché le accuse, anche le quietanze delle paghe
del Bargello medesimo e dei suoi diretti collaboratori e tutto quanto atteneva al
funzionamento dell'ufficio nelle sue particolari articolazioni.