Livello: serie
Estremi cronologici: 1815 - 1876Consistenza: 19 unità
Con la Restaurazione le competenze riguardanti la tenuta dei registri dello
Stato civile, introdotta dai francesi, passarono dal maire al gonfaloniere per poi
tornare ai parroci i quali, secondo quanto stabilito con decreto del 28 maggio 1814,
dovevano inviare ai gonfalonieri una nota mensile dei nati, dei matrimoni e dei
morti.
Era poi compito del gonfaloniere trasferire i dati nei registri dello
Stato civile. Ai cancellieri rimase soltanto l'obbligo della registrazione dei
matrimoni dei non cattolici e quelli contratti in stato estero.
Nel 1841 si
svolse il primo censimento del Granducato, i cui atti si trovano a Firenze, mentre
negli archivi comunali sono conservati in genere gli aggiornamenti mensili solo
numerici che i cancellieri realizzarono negli anni successivi sulla base delle
denunce dei parroci, i cosiddetti "stati delle anime". Da essi derivavano
gli stati di popolazione con cui erano aggiornati i dati sul movimento della
popolazione,
cioè le variazioni rispetto al censimento nel numero della
popolazione residente ricavato aggiungendo le nascite e le immigrazioni e sottraendo
le morti e le emigrazioni. A Chiusi rimangono complessivamente 19 unità
archivistiche relative all'arco cronologico 1815-1876.