Livello: serie
Estremi cronologici: 1706-1771Consistenza: 16 unità
L'imposizione sui lavoratori dei poderi del contado era applicata sulla
base dei dati catastali che servivano per l'applicazione della «Decima» ai
proprietari degli stessi poderi e colpiva, in misura proporzionale all'aliquota di
decima pagata dal proprietario, il reddito derivante al mezzadro o affittuario dalla
conduzione delle terre. Si chiamò «Decimino» in considerazione di tale connessione
con la decima sugli immobili. L'applicazione dell'imposta era curata direttamente
dalle comunità che registravano le posizioni fiscali dei lavoratori nei «campioni
del decimino».
Su chi non lavorava la terra - artigiani e simili - gravava
un'imposizione detta dei «testanti» che si applicava dalle comunità in relazione
all'«estimo delle teste» cioè al censi mento e alla valutazione delle capacità
contributive di ogni residente nel comune compreso fra i 18 e i 65 anni d'età
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I soggetti delle due
imposizioni erano iscritti nel «dazzaiolo», in partite distinte, per l'ammontare
delle quote dovute da ciascuno, la somma delle quali costituiva la «massa» d'imposta
comunitativa. Il dazzaiolo, impostato annualmente dal cancelliere comunitativo, era
consegnato al camarlingo che provvedeva, alle scadenze previste, alle riscossioni,
riportandole nel registro a fronte delle poste corrispondenti. Nel caso particolare
i dazzaioli sono compilati unitariamente, e impostati internamente per settori
corrispondenti, per il comune maggiore di Montevarchi e per i popoli di Pietraversa,
S. Tomè e Caposelvi, tutti serviti dal camarlingo di Montevarchi. Solo il popolo di
Ricasoli aveva dazzaioli distinti e un proprio camarlingo; quanto a Castiglione
Ubertini, Levane e Moncioni, facendo parte del distretto fiorentino, non applicavano
il decimino.
Relativamente a ciascuna entità territoriale le poste degli
artigiani seguono nel medesimo registro quelle dei lavoratori. Fa eccezione il
comune di Montevarchi i cui testanti e lavoratori, a causa del numero rilevante,
sono talvolta impostati in registri separati.
Successivamente alla loro
produzione più dazzaioli di uno stesso camarlingo furono cuciti insieme in unità
archivistiche composite all'interno delle quali si sono individuati e descritti i
registri originari, indicando il numero progressivo corrispondente al loro ordine di
successione all'interno dell'unità attuale.