Livello: serie
Estremi cronologici: 1516 - 1809Consistenza: 17 unità
La serie si compone dei registri su cui, a cura del cancelliere della
comunità, era riportato il testo delle deliberazioni e dei provvedimenti adottati
nel corso delle sedute degli organi preposti dagli statuti alla direzione del
comune.
Prima della riforma leopoldina delle comunità del contado fiorentino,
stabilita con il regolamento generale del 1774
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, gli organismi principali su cui poggiava
l'organizzazione amministrativa del comune di Montevarchi erano l'ufficio dei
Difensori della terra, quello degli Ufficiali delle spese, detti semplicemente
Spese, e il Consiglio generale presieduto dal Gonfaloniere.
Nella nuova riforma
ed imborsazione degli uffici comunitativi del 1385 - la prima di cui ci sia rimasto
il resoconto scritto del cancelliere - l'ufficio dei Difensori era indicato come
«maius omnibus aliis»
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ed era
costituito di otto cittadini scelti, ogni sei mesi, per estrazione da un'apposita
borsa di una delle otto liste, o cedole, di otto nomi imborsatevi per un periodo di
due anni e da rinnovarsi alla successiva imborsazione.
Il numero dei membri e
la durata della loro carica variarono successivamente ma le funzioni dell'ufficio
restarono quelle di un comitato cui era demandata la valutazione dell'opportunità di
convocare di volta in volta il Consiglio generale in relazione alla natura e
all'urgenza degli affari da trattare. La convocazione del Consiglio veniva decisa di
concerto col Gonfaloniere, a maggioranza di due terzi.
I Difensori potevano
anche decidere direttamente su alcune questioni particolari come la nomina degli
ambasciatori per conto del comune e potevano rilasciare lettere di legalità a chi le
richiedesse
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.
Gli Ufficiali delle spese,
generalmente in numero di otto e talvolta di quattro, costituivano una sorta di
commissione finanziaria, rinnovata di norma ogni sei mesi col solito sistema
dell'estrazione, cui spettava l'esame dei negozi e il controllo preventivo delle
decisioni che importassero oneri finanziari per la comunità.
Le disposizioni
statutarie, stabilivano che non si potesse portare in Consiglio nessun partito che
non fosse stato esaminato congiuntamente dagli Ufficiali delle spese e dai Difensori
e da loro approvato a maggioranza di due terzi.
Il Consiglio generale che nel
1385 era composto di trenta membri estratti per sei mesi alla volta, scese
successivamente di numero fino a ridursi a un collegio di otto e poi di quattro
membri. Esso rappresentava la volontà generale ed era espressione dell'autorità del
comune, decidendo in via definitiva tutte le questioni di interesse della
comunità.
Alle sue sedute intervenivano, come parte integrante del collegio,
per preciso obbligo statutario e sotto pena di multa in caso di assenza, gli
Ufficiali delle spese e i Difensori unitamente al Gonfaloniere. Questi, per la cui
estrazione fu istituita una borsa a partire dal 1508
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, era il capo e il rappresentante del comune di cui
custodiva il gonfalone dopo averlo ricevuto dal podestà. Convocava, unitamente ai
Difensori, il Consiglio generale di cui fissava il programma delle singole sedute e
dirigeva i lavori. Fra le sue potestà c'era anche quella di convocare i Difensori
fra cui rivestiva funzione di preminenza.
Dopo il 1774, conformemente alle
norme contenute nel ricordato regolamento generale delle comunità del contado
fiorentino, la nuova comunità di Montevarchi fu retta, al pari di tutte le altre, da
un Magistrato comunitativo e da un Consiglio generale.
Il Magistrato era
composto di dieci rappresentanti e di un gonfaloniere che ne era a capo, tutti
estratti a sorte da un'unica borsa dove erano imborsati i possidenti di beni
immobili che pagassero un minimo di imposta di decima.
Il Consiglio era
costituito dai residenti nel Magistrato e dai deputati dei dieci popoli della
comunità
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estratti da borse distinte per ciascun popolo dove erano
imborsati tanto i possidenti che i mezzadri e gli artigiani.