Livello: serie
Estremi cronologici: 1506 mar. 27 - 1743 lug. 29Consistenza: 32 unità
Il comune provvedeva al mantenimento dell'ordine pubblico tramite la
giurisdizione sul danno dato, il complesso dei reati compiuti sui beni campestri da
persone o animali. Addetto alla registrazione delle accuse relative ai danni era,
fino alla seconda metà del '500
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, il campaio, che era eletto dal
consiglio generale ogni due mesi, oppure era l'acquirente della gabella del danno
dato, mentre giudici delle "accuse" erano due "arbitri et arbitratores" ed un
notaio, poi, dalla seconda metà del '500, gli stessi ufficiali maggiori. Dal '500 il
cancelliere del comune rivestiva anche la carica di notaio del danno dato.
Con
l'"Ordinatione universale sopra il danno dato" pubblicata il 28 settembre 1688
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, per rendere più efficace la repressione
dei danni campestri, che continuavano a suscitare "gran doglianze", si dava la
facoltà a chi avesse subito il danno o a chiunque volesse farne denuncia, di
rivolgersi, oltre che agli ufficiali del comune, al "rettore di giustizia
criminale". Quaderni di accuse e sentenze di danno dato si trovano nelle filze degli
atti civili di Mosummano degli anni 1694-1696 e poi, ma saltuariamente, in quelle
dal 1740 al 1757. La riforma leopoldina del 30 settembre 1772
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trasferì ogni competenza sul danno dato al podestà del
luogo.
La documentazione è frammentaria e lacunosa e alcuni quaderni contengono
soltanto le accuse senza le relative sentenze.