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AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
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Libri vari di entrata ed uscita

Livello: serie

Estremi cronologici: 1378 - 1627 gen. 6

Consistenza: 23 unità

Incaricato di riscuotere le entrate del comune e di effettuarne le spese era il camerario o camarlingo generale che, in base allo statuto del 1372, era eletto dal consiglio generale ed era tenuto ad annotare in un apposito registro ogni entrata ed uscita e a rassegnare la carica al suo successore dopo sei mesi. Per assumere la carica, il camarlingo doveva presentare due fideiussori al podestà. Ma già gli statuti del 1386 stabilirono che la carica di camarlingo fosse posta all'incanto dai vicari, sempre con una scadenza semestrale. Il 7 febbraio 1504 si stabilì poi che il camerario fosse eletto per tratta oppure che la carica fosse posta ll'incanto dai sei delle spese e che durasse un anno e si precisò che il camarlingo fosse tenuto a compilare "un libretto intitolato libro d'entrata et uscita nel quale debbino havere scritto o fatto scrivere et notare da una parte tutta la entrata dell'estimo, gabelle, pasture et beni et dall'altra tutta l'uscita, spese, debiti et carichi di detto comune, in modo apparisca distintamente quale et quanto sia detta entrata et detta uscita". Ogni sei mesi poi il camarlingo era tenuto a render conto della sua gestione.
I libri di entrata rappresentano l'antecedente della serie dei dazzaioli che si conservano dalla metà del '600, sui quali il camarlingo registrava le riscossioni effettuate sulla base delle polizze predisposte dal cancelliere comunitativo. Il carattere frammentario e discontinuo della serie è dovuto pertanto alla riunione di registri di riscossioni e di pagamenti di diversa natura e redatti per diverse ragioni e destinazioni.


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