Il Motuproprio granducale del 3 ottobre 1780 (cfr. ASCM, Leggi e ordini, T.
I, n. 16) destinato ad entrare in vigore il 1 gennaio 1781, concedeva alla Comunità
di Massa la libera amministrazione delle proprie entrate e stabiliva l'applicazione
della nuova tassa unica detta tassa d i redenzione da versare, ogni anno in tre
rate, all'Ufficio dei Fossi e Coltivazioni di Grosseto in luogo delle diverse
imposte dovute fino a quel momento. Per il pagamento di questa tassa la Comunità
doveva prima impiegare le proprie entrate patrimoniali, quindi ricorrere alla
imposizione a cui dovevano essere soggetti tutti i proprietari di beni stabili
situati nel territorio della Comunità. Ogni anno il Cancelliere comunitativo doveva
compilare un apposito registro detto dazzaiolo nel quale dovevano essere messi a
ruolo tutti i debitori della Comunità. Il dazzaiolo veniva poi consegnato al
Camarlingo che aveva il compito di annotarvi le riscossioni.