Livello: sottoserie
Estremi cronologici: 1817 - 1846Consistenza: 8 unità
Per effetto del decreto granducale del 16 settembre 1816, la tassa
prediale sostituì quella di redenzione, stabilita nell'ambito delle riforme
leopoldine, a cui erano sottoposti a titolo di dazio i proprietari di beni
immobili.
Si trattava di un'imposta diretta assegnata alle comunità in un
ammontare complessivo detto contingente, e ripartita tra i possidenti sulla base
della massa d'estimo. Ogni anno il cancelliere comunitativo approntava un
dazzaiolo con tutti i nominativi degli assoggettati che veniva consegnato al
camarlingo, incaricato di riscuotere le imposte. Le riscossioni, rateizzate in
parti uguali da pagarsi ogni due mesi a partire da febbraio, venivano registrate
sul dazzaiolo ed il denaro versato alla regia Depositeria.
Per provvedere
alle spese locali si ricorreva invece ai cespiti del dazio comunitativo (poi
rendite comunitative) il cui ammontare complessivo veniva determinato ogni anno
con il bilancio preventivo.