Livello: sottoserie
Estremi cronologici: 1815 - 1849Consistenza: 3 unità
La tassa di famiglia fu introdotta con la legge dell'11 febbraio 1815
in sostituzione della tassa sul macinato. Vi erano assoggettati tutti i
capofamiglia detentori di un reddito. La quota che la Comunità doveva versare
all'erario veniva determinata ogni anno dal governo centrale. Di norma della
formazione dei ruoli era incaricata una commissione, la Deputazione dei Reparti,
nominata dai magistrati comunitativi e formata da tre membri scelti tra le
persone "più probe e istruite dei luogo". Nel caso non fosse possibile nominare
una commissione, come nel caso di Terrarossa, erano gli stessi magistrati
comunitativi a provvedere a questo compito, in accordo con il Giusdicente locale
ed il Cancelliere comunicativo. In Terrarossa i magistrati comunitativi
provvedevano ogni anno alla formazione dei registri dei contribuenti suddivisi
per fasce di reddito. In Lunigiana questi registri, denominati "reparti",
venivano approntati utilizzando la moneta di Parma, invece che quella
fiorentina, per venire incontro alle esigenze dei contribuenti.
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I registri, prestampati, recano nella
pagina iniziale l'indicazione del numero complessivo di abitanti della Comunità
e dell'ammontare da esigersi per l'anno in corso; all'interno sono registrati in
ordine alfabetico i nominativi degli assoggettati, suddivisi per
"Popoli".