Livello: serie
Estremi cronologici: 1815 - 1849Consistenza: 22 unità
Le imposte più rilevanti del Governo toscano erano la tassa prediale e la
tassa di famiglia.
La tassa di famiglia fu introdotta con la legge dell'11
febbraio 1815 in sostituzione della tassa sul macinato. Vi erano assoggettati tutti
i capofamiglia detentori di un reddito. La quota che la comunità doveva versare
all'erario veniva determinata ogni anno dal governo centrale. Di norma della
formazione dei ruoli era incaricata una commissione, la Deputazione dei reparti,
nominata dai magistrati comunitativi e formata da tre membri scelti tra le persone
"più probe e istruite dei luogo". Nel caso non fosse possibile nominare una
commissione, come nel caso di Terrarossa, erano gli stessi magistrati comunitativi a
provvedere a questo compito, in accordo con il giusdicente locale ed il cancelliere
comunitativo.
La tassa prediale fu stabilita con il decreto granducale del 16
settembre 1816; si trattava di un'imposta diretta assegnata alla comunità in un
ammontare complessivo detto contingente, e ripartita tra i possidenti sulla base
della massa d'estimo.
Per provvedere alle spese locali si ricorreva invece ai
cespiti del dazio comunitativo, il cui ammontare complessivo veniva determinato ogni
anno con il bilancio preventivo.