Livello: serie
Estremi cronologici: 1793 - 1859Consistenza: 2 unità
Colle di Val d'Elsa fu ammessa nel novero delle 'patrie nobili toscane' nel 1750 contestualmente all'emanazione della "Legge per regolamento della nobiltà e cittadinanza" del 31 luglio di quell'anno ad opera di Francesco Stefano di Lorena 1 . La legge, oltre a fissare in quattordici il numero delle città nobili 2 , aveva contribuito alla definizione di 'nobile', indicando come tali tutti
coloro che possedevano o avevano posseduto feudi nobili e coloro che erano stati ammessi agli ordini nobili o che avevano goduto la nobiltà per diplomi dai granduchi della Toscana o coloro che godevano l'onore della suprema magistratura
3 . Mentre nelle patrie nobili antiche le famiglie ammesse al godimento della nobiltà venivano distinte in due classi, a Colle queste erano comprese in un'unica classe 4 . Per il riconoscimento dello status venne disposto che i capi delle casate inoltrassero, attraverso i giusdicenti locali, le domande corredate dai documenti prescritti dalla Deputazione sopra la nobiltà e cittadinanza istituita a Firenze nel 1750 5 . Questa, una volta vagliati e giudicati sufficienti i titoli prodotti, provvedeva ad emanare il 'decreto di ascrizione' alle classi di nobiltà e ne ordinava la registrazione dello stemma e dell'albero della famiglia nei 'Libri d'oro', le cui copie autentiche, munite del sigillo granducale, furono inviate nel 1793 ai giusdicenti affinché provvedessero a consegnarli alle cancellerie delle comunità 6 . La presente serie è composta da due Libri d'oro della nobiltà colligiana 7 , compilati senza interruzioni fra il 1793 e il 1859.