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AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
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Soggetto conservatore:

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Anagrafe e stato civile

Livello: serie

Estremi cronologici: 1825 - 1987

Consistenza: 90 unità

Lo stato civile italiano fu ordinato con il R.D. 15 novembre 1865 n. 2602; gli uffici relativi cominciarono a funzionare dal primo gennaio dell'anno seguente. Ai sindaci, in quanto ufficiali di governo, furono attribuite le funzioni di ufficiale di stato civile, consistenti nel ricevimento delle dichiarazioni, nella loro registrazione e nel rilascio dei certificati.
Dovevano essere tenuti quattro registri annuali per la trascrizione degli atti di cittadinanza, nascita, matrimonio e morte, con relativi indici decennali. Il R.D. del 1865 imponeva all'ufficio di Stato civile di tenere anche un registro in cui dovevano essere annotate le richieste di pubblicazioni di matrimonio. Tutti i registri dovevano essere tenuti in doppio originale, vidimati prima dell'uso in ciascun foglio dal presidente del tribunale e depositati uno nell'archivio comunale, l'altro nella cancelleria del tribunale.
L'anno precedente, con R.D. e regolamento 31 dicembre 1864 n. 2105, era stato stabilito, per ogni comune del Regno, l'obbligo di tenere un registro della popolazione che consentisse di avere sempre aggiornata la situazione dei residenti. Tale registro fu impostato sulla situazione esistente al primo gennaio 1865 prendendo come base il censimento del 1861.
Per ogni famiglia domiciliata o residente stabilmente nel comune era compilata una scheda, detta Foglio di famiglia, intestata al capofamiglia e contenente la descrizione di tutti i suoi membri. Il registro della popolazione era composto dall'insieme dei fogli di famiglia riuniti per vie e piazze seguendo l'ordine della numerazione civica delle case o degli isolati.
Il registro era soggetto a continui cambiamenti e per questo non si configura come un registro vero e proprio. Chiunque avesse voluto trasferire la propria residenza da un comune ad un altro doveva farne dichiarazione ai sindaci di entrambi i comuni, i quali, dopo essersi accertati dell'avvenuto trasferimento tramite uno scambio di comunicazioni, provvedevano ad annotare nei rispettivi registri di popolazione l'iscrizione o la cancellazione dei residenti.
L'adozione del registro della popolazione da parte dei comuni non fu generale e l'obbligo della sua istituzione o del suo aggiornamento fu ribadito con l'art.7 della Legge 20 giugno 1871 n.297, che ordinava il censimento generale della popolazione sui quali annotare il movimento della stessa.
Le disposizioni contenute nel nuovo regolamento del 1901 (R.D. 21 settembre n. 445) per la formazione e la tenuta del registro di popolazione non apportarono rilevanti modifiche, mentre con l'ulteriore regolamento del 1929 (R.D. 2 dicembre n. 2132) le componenti del registro si ridussero a due: fogli di famiglia e schede individuali.
Per fissare statisticamente il flusso periodico delle immigrazioni e delle emigrazioni, a partire dal 1901 (R.D. 21 settembre, n. 445) venne prevista dai regolamenti la tenuta di appositi registri, di cui veniva anche fornito il modello. In essi dovevano essere elencati, anno per anno, coloro che erano stati iscritti o cancellati nel registro della popolazione in seguito a nascite, morti o trasferimenti di residenza
e trascritti sinteticamente i dati contenuti nelle pratiche d'immigrazione ed emigrazione. Oltre ai dati riguardanti la popolazione stabile tale registro doveva indicare anche il numero delle persone iscritte soltanto provvisoriamente.
Queste disposizioni furono ribadite nel successivo regolamento del 1929 (R.D. 2 dicembre, n. 2132).
La serie, molto lacunosa, è costituita da 90 unità archivistiche comprese nelle sottoserie "Fogli di famiglia e cartelle di casa" (14 unità, 1931-1954), "Fogli individuali" (2 unità, 1825-1954), "Movimento della popolazione. Registri" (12 unità, 1882-1983), "Movimento della popolazione. Repertori" (3 unità, 1940-1968), "Movimento della popolazione. Pratiche di emigrazione e immigrazione" (44 unità, 1935-1973),
"Movimento della popolazione. Statistiche" (1 unità, 1959-1971), "Registri delle carte di identità rilasciate" (1 unità, 1958-1974), "Registri dei certificati rilasciati" (3 unità, 1940-1968), "Registri dei diritti riscossi" (5 unità, 1866-1972), "Registri dei parti"(1 unità, 1929-1955), "Registri delle domande di nullaosta per l'estero" (1 unità, 19041914), "Soggiorno stranieri" (1 unità, 1934-1952), e "Registri dei libretti di lavoro rilasciati" (2 unità, 1948-1987).
Altra documentazione relativa a questa materia è reperibile nella serie Carteggio e atti degli affari comunali e - in particolare i registri di Stato Civile - presso l'ufficio competente.