Livello: serie
Estremi cronologici: 1935 - 1978Consistenza: 15 unità
Fino dal 1865 fu resa obbligatoria in tutti i comuni del regno l'assistenza
medica gratuita di medici e levatrici, ma non fu prevista l'erogazione di sussidi di
spedalità.
In Toscana, tuttavia, richiamando in vigore le disposizioni
granducali del 28 febbraio 1818 (confermate con motuproprio del 6 luglio 1833),
venne stabilito che, dal 1 gennaio 1865, il pagamento delle rette di spedalità degli
infermi poveri fosse posto a carico dei comuni d'appartenenza degli stessi.
Per
l'identificazione dei bisognosi si provvide alla compilazione di appositi elenchi da
rinnovarsi annualmente e da sottoporsi all'approvazione della giunta
municipale.
Ai fini del pagamento delle spese di degenza ospedaliera dovute e
del recupero di quelle anticipate ai degenti non poveri, vennero impostati i
Registri delle spedalità, contenenti i dati relativi a ciascun ricoverato.
Dopo
l'unificazione del regno, grazie alle leggi sulla sanità pubblica che poi
confluirono nel testo unico delle leggi sanitarie del 1907, tale obbligo fu esteso a
tutti i comuni.
Nel 1978, con l'istituzione del servizio sanitario nazionale,
cessarono tutte le competenze del comune in materia di assistenza.
La serie è
costituita da 15 unità archivistiche comprese nelle sottoserie "Registri delle
spedalità" (1 unità, 1961-1971) e "Fascicoli delle spedalità" (14 unità,
1913-1958).
Altra documentazione relativa al rimborso e alla contabilità delle
spese sanitarie a carico del Comune si trova nella serie Carteggio e atti degli
affari comunali.