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AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
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Ente per la colonizzazione della Maremma Tosco Laziale

Livello: complesso di fondi

Estremi cronologici: 1902 - 1988

Consistenza: 42904 unità

Per volontà dell'ente la documentazione via via prodotta dai suoi uffici era stata concentrata, per la maggior parte, presso i locali della Fattoria di Grancia (proprietà proveniente dall'espropriazione della Società Fondi Rustici), nel Comune di Grosseto: tale concentrazione di materiali prese avvio già a partire dalla fine degli anni sessanta senza che però, purtroppo, si seguisse un criterio né un ordine, il che portò ad un accatastamento indifferenziato che non ha reso conto dei tempi né dei criteri di versamento.

Con lo scioglimento dell'Ente Maremma ed la istituzione dell'ETSAF, la documentazione corrente fu ovviamente trasferita alla nuova amministrazione che, ereditandone le competenze, ne continuò e ne concluse le pratiche che avevano acuto avvio negli anni Cinquanta. Nel corso degli anni Ottanta si continuò a far confluire negli stessi locali della Grancia le pratiche ormai concluse e si era ipotizzato perfino di restaurare alcuni locali della ex Fattoria da adibire a civile abitazione per il personale che doveva svolgere mansioni di custode e di archivista. Con leggi regionali nn. 15/1993 e 48/1996 la Regione Toscana affidò al Commissario straordinario, liquidatore delle attività residuali della riforma fondiaria, il compito di costituirne ed organizzarne l'archivio che, in via definitiva, come deciso ina una conferenza di servizi del 1999, provvide al restauro dell'immobile della fattoria di Grancia e alla sua collocazione in quella sede dedicata. Durante la fase di ripristino dei locali che dovevano ospitare l'archivio si provvide anche ad una prima ricognizione e al reperimento di tutto il materiale della riforma dislocato presso altre sedi del territorio regionale (quali l'Ufficio di Pisa ed i magazzini, di proprietà regionale, di Montespertoli - FI- e in diverse località della città di Grosseto). Nel frattempo, personale dedicato, provvedeva alle operazioni di analisi, schedatura, ordinamento, scarto ed inventariazione della documentazione.

L'archivio, di notevoli dimensioni, comprende, oltre alla documentazione di carattere tradizionale, anche una cospicua raccolta cartografica (quasi 5000 lucidi) e un archivio foto-filmico, costituito da circa 5000 foto, 10 pellicole e 43 filmati che ricostruiscono la storia, le finalità e le vicende dell'ente. A corredo del fondo è stata integrata e descritta una biblioteca tecnica specializzata, già impostata a partire dalla fine degli anni Ottanta che conta attualmente circa duemila unità (tra volumi, riviste ed opuscoli). Il complesso archivistico è conservato presso l'archivio storico regionale, sezione di Grancia, Grosseto.

Criteri di ordinamento

A causa dei molteplici e continui spostamenti subiti dalle carte nel corso degli anni, la documentazione presentava un'organizzazione tanto confusa da non riuscire a ricostruire l'antico ordinamento. Al fine di evitare forzature, si è preferito suddividere la documentazione in cinque grandi raggruppamenti o sezioni, definiti ambiti storico-geografici, chiamati rispettivamente "Archivi aggregati" (quelli che contengono la documentazione di pertinenza dei Ripartimenti di Roma e Viterbo e consegnata, erroneamente, alla Regione Toscana all'atto dello scioglimento dell'ente), "Regione Toscana" (la documentazione di pertinenza della sede periferica di Grosseto dell'ente Toscano), "Ente Maremma" (la documentazione conservata dalla sede centrale dell'ente e rispedita in Toscana al momento della trasformazione da ente statale ad ente regionale), "Ripartimento Grosseto" (tutta la documentazione prodotta e conservata dalla sede di Grosseto e dai centri da esso dipendenti) e "Ripartimento Pisa" (tutta la documentazione di pertinenza della sede di Pisa e degli uffici da essa dipendenti). I cinque ambiti sono stati a loro volta strutturati in base alle strutture amministrative e agli uffici che si sono succeduti nel corso del tempo sul territorio e che hanno dato origine a fondi separati e distinti. Questi, a loro volta, sono stati suddivisi in settori che in alcuni casi costituiscono serie archivistiche vere e proprie (quali contratti, espropri, mappe, ecc.), in altri, invece, cioè quando non è stato possibile ricondurli a serie, è stato preferito raggruppare la documentazione secondo gli uffici e/o le competenze amministrative che hanno posto in essere i documenti (quali per esempio: gestione interna, gestione patrimonio, ufficio lavori, ecc.). Ogni unità archivistica è individuata da un codice alfanumerico, di cui sei lettere indicano l'ambito, il fondo, il settore a cui appartiene ed un numero rappresenta il numero progressivo ad essa assegnato.

Scarti e incrementi

Sono stati autorizzati due scarti della documentazione priva di valore storico, per un totale di circa 30 metri cubi di documentazione, con nulla osta della Soprintendenza Archivistica per la Toscana rispettivamente del 19/03/1997 prot. n. 1018 e del 06/04/1998 prot. n. 2358. Si possono prevedere possibili incrementi e scarti dopo che sarà stata inventariata anche la documentazione costituente il fondo ETSAF. Infatti, poiché l'ente regionale ha continuato e/o concluso l'attività amministrativa dell'Ente maremma è possibile che alcune pratiche più antiche siano state inserite nei fascicoli più recenti.

Contenuto del complesso archivistico

Il fondo raccoglie la documentazione prodotta e conservata nel corso della propria attività amministrativa dai due Ripartimenti della Maremma Toscana (sedi di Pisa e Grosseto) e dei rispettivi sottostanti centri di colonizzazione, Uffici di riforma e Centri di sviluppo da essi dipendenti. Sono conservate anche una cinquantina di unità archivistiche di competenza dei Ripartimenti di Roma e di Viterbo, inviate erroneamente dalla sede centrale di Roma alla Regione Toscana all'atto dello scioglimento dell'Ente. Sono inoltre conservate un ottantina di unità di competenza della sede di Grosseto dell'ente regionale ETSAF (Ente Toscano per lo sviluppo agricolo e forestale) che nel momento dei lavori di analisi e schedatura erano state rinvenute inserite nei fascicoli e nelle buste delle pratiche relative a documentazione precedente. La documentazione costituente il fondo dell'Ente per la colonizzazione della Maremma Tosco Laziale è stata suddivisa in base ai territori di competenza dei Ripartimenti e dei rispettivi Uffici che questi coordinavano e che si sono succeduti nel tempo. Ogni sezione, quindi, contiene atti relativi alle pratiche di espropriazione per pubblica utilità, permute dei terreni con le ditte espropriate e amministrazione del terzo residuo, atti relativi all'amministrazione dell'ufficio, corrispondenza, protocolli, contabilità varia con libri cassa, bilanci, consuntivi, preventivi, pratiche inerenti la gestione del patrimonio dell'ente: appoderamenti e relative varianti, immissioni in possesso, concessioni amministrative di terreni e fabbricati, concessioni precarie di fasce frangivento ed argini demaniali, rapporti con consorzi stradali e venatori, contratti di affitto e vendita di terreni e fabbricati, atti di servitù attive e passive, documenti relativi alla gestione contabile degli assegnatari, pratiche conservate e realizzate dall'ufficio lavori (sono infatti anche presenti documenti relativi ad opere eseguite da enti di bonifica precedenti) con progetti, perizie, lavori vari relativi ad opere di trasformazione fondiaria e opere di bonifica. Ci sono, inoltre, pratiche dell'ufficio legale (cause contro ditte espropriate, assegnatari insolventi o contro terzi), pratiche varie delle cooperative, atti costitutivi, statuti, libri sociali, libri contabili, verbali delle riunioni e delle mutue assicurazioni del bestiame (MABA), bilanci, inventari, libri sociali, registri dei premi e delle quote di associazione, verbali delle assemblee -, atti relativi ai rapporti con l'acquedotto del Fiora: costruzione di derivazioni e gestione delle stesse a servizio dei vari centri, pratiche dell'ufficio sperimentazione (campi sperimentali con introduzione di nuove colture) e dell'ufficio zootecnico (allevamento ed introduzione di nuove razze di animali), pratiche dell'ufficio dei servizi sociali (attività scolastica, corsi di formazione, costituzione di circoli giovanili, assistenza alle famiglie degli assegnatari).