Processi Verbali

Livello: serie

Il decreto del 28 ottobre 1818, attraverso il quale si intese di rendere più efficiente il funzionamento del sistema Comunitativo, dedicò l'intero Titolo XV alle problematiche legate alle contrattazioni e agli incanti. Dovevano infatti essere sottoposti ad asta pubblica gli affitti, le livellazioni, i proventi delle Comunità e delle Vicarie (art. 119) e tutti quei lavori che oltrepassavano, per il Comune, la cifra di lire 50, somma che saliva a 100 per le Vicarie (art. 121). Tutte le aggiudicazioni dovevano essere affisse al pubblico in tutte le chiese della Vicaria per almeno otto giorni e nelle chiese parrocchiali o nel Capoluogo della Vicaria o della Comunità a seconda delle competenze (art. 122). Gli incanti dovevano essere assegnati nella residenza del Commissario, alla presenza del Cancelliere, al quale veniva dato il compito di redigere i rispettivi verbali (art. 125). Una volta effettuata l'aggiudicazione, l'aggiudicatario era tenuto a firmare il processo verbale; qualora non sapesse scrivere doveva essere riportata nell'atto la presenza di due testimoni (art. 126) ¹ . In data 10 aprile 1840 venne emessa una notificazione, a firma della Camera della Soprintendenza Comunitativa, attraverso la quale si stabilì che coloro che intendevano parteciapre ad un pubblico incanto dovevano essere in possesso di particolari requisiti, tra i quali la certificazione della moralità, quella della capacità che veniva dichiarata da un Ingegnere Ispettore o da i Sotto Ispettori delle diverse Camere e quella dalla solvevolezza comprovabile attraverso l'obbligazione di un «idoneo Mallevadore» oppure a mezzo di una fede di possesso. La documentazione doveva essere presentata almeno un giorno prima dell'incanto ² .
Nella presente serie si trovano raccolti i volumi dei contratti stipulati dal Comune di Capannori a seguito dei processi verbali di aggiudicazione di pubblici servizi a mezzo di incanto. L'asta veniva effettuata con l'assegnazione al maggiore offerente.
I tempi di vincolo erano variabili e potevano andare da un minimo di un anno ad un massimo di nove anni, pur lasciandosi all'aggiudicatario la possibilità di rinuncia, previa tempestiva disdetta. L'atto di assegnazione, valido anche senza la presenza di un notaro, prevedeva inoltre tutta una serie di oneri per il ricevente, tra i quali era fondamentale la presentazione del certificato di moralità rilasciato dalla Presidenza di Buon Governo. A carico dell'aggiudicatario vi erano inoltre le spese per la carta bollata, per l'imposta del registro, per la «mercede» per il pubblico banditore, per la cauzione e per l'ottenimento della patente. Dai registri dell'Archivio possono ricavarsi alcuni dei più importanti oggetti di aggiudicazione: il Provento dello spiano del pane, il Provento dell'Osteria, quello della Raccolta delle castagne, quello dei Pubblici pesi e misure, quello del Taglio delle macchie, quello del Cottimo di riparazione delle strade, atti corredati da mappe ed altri ancora. Vi erano, infine, materie straordinarie, che erano poste all'asta in particolari frangenti di emergenza. I registri contenuti nella presente Serie comprendono registrazioni documentarie originali; i singoli atti, completi in ogni loro parte, sono sottoscritti dagli interessati e vidimati dalle autorità competenti.