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AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
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Comunità restaurata di San Giovanni d'Asso

Livello: fondo

Estremi cronologici: 1814 - 1865

Consistenza: 178 unità

Il ritorno della dinastia lorenese alla guida del Granducato di Toscana prefigurò il completo ripristino delle strutture di governo anteriori al 1808, che furono invece solo in parte restaurate con l'editto del 27 giugno 1814; le molteplici e significative innovazioni introdotte tanto nell'ambito amministrativo quanto in quello giudiziario dalle autorità francesi nei pochi anni di governo della Toscana si erano infatti rivelate delle intuizioni interessanti, di cui Ferdinando III ed i suoi più stretti collaboratori vollero opportunamente tenere conto in vista dell'emanazione nel 1816 del "Regolamento per la riforma delle comunità". Rispetto all'assetto istituzionale anteriore al periodo di governo francese venne inoltre abolita la tradizionale divisione del territorio granducale tra lo stato fiorentino e lo stato senese, che risaliva nelle sue linee essenziali alle riforme cosimiane della metà del secolo XVI 1 .
L'emanazione nel 1849 del nuovo Regolamento comunale, introdotto da Lepoldo II in ossequio all'art. 80 dello statuto concesso dal sovrano nel febbraio del 1848, apportò alcune riforme sostanziali, ampliando in particolare le competenze del Consiglio comunale 2 ; fino al 1853, quando il nuovo Regolamento fu abrogato, i consiglieri furono così eletti in proporzione al numero dei residenti della comunità; il Collegio dei priori, formato da un quarto dei membri del Consiglio, aveva essenzialmente l'incarico di coadiuvare il gonfaloniere nella redazione delle delibere del Consiglio.
Il Regolamento del 1849 lasciò al granduca il compito di eleggere il gonfaloniere, il cui nominativo doveva però essere scelto tra i membri del Consiglio comunale; tale incarico aveva durata quadriennale e conferiva il mandato a presiedere le adunanze del Consiglio comunale e del Collegio dei priori, nonché della Deputazione comunale per il reclutamento militare; il gonfaloniere era inoltre tenuto a vigilare sulla corretta custodia degli atti contabili e della documentazione dell'archivio corrente.
Nel settembre del 1853 fu abrogato il Regolamento comunale del 1849 e reso di nuovo vigente, con poche modifiche, quello del periodo precedente; fu pertanto riapplicato il sistema di imborsazione e tratta dei candidati idonei a svolgere le funzioni di governo, che furono nuovamente affidate a un gonfaloniere scelto tra i 5 priori ed ai 15 consiglieri 3 . Il 4 settembre 1859 il secondo Governo provvisorio toscano introdusse un nuovo regolamento comunale, in gran parte ispirato ai principî presenti in quello entrato in vigore nel 1849; la rappresentanza municipale uscita dalle elezioni tenutesi nei primi giorni del 1860 si compose di 10 consiglieri 4 . L'unione della Toscana al Regno di Sardegna il 22 marzo 1860 e la successiva proclamazione del Regno d'Italia conclusero l'esperienza del Governo provvisorio e della reggenza del principe Eugenio di Savoia-Carignano; dopo l'Unità la legge del 20 marzo 1865 estese un unico modello amministrativo all'intero territorio italiano 5 .
La prima adunanza del neo eletto Consiglio comunale si tenne il 29 agosto 1865 e fu presieduta dal sindaco dott. Antonio Bellugi 6 .