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L'Archivio comunale di San Giovanni d'Asso. Inventario della Sezione storica

Tipologia: inventario analitico

a cura di Mario Brogi , Michelangelo Lorenzoni

patrocinio: Amministrazione provinciale di Siena

Pubblicazione: Siena, Amministrazione provinciale di Siena, 2010

Descrizione fisica: pp. 272, cm. 24

Collezione: Inventari degli archivi comunali della provincia di Siena, 27

Contenuti:

1. Le comunità di San Giovanni d'Asso, Lucignano d'Asso, Monteron Griffoli e Vergelle: il territorio e l'evoluzione istituzionale.

a) Premessa

Anche nel presente lavoro di ordinamento ed inventariazione della Sezione storica dell'archivio comunale di San Giovanni d'Asso è stato utile studiare la storia delle istituzioni che hanno prodotto, conservato e tramandato le carte, al fine di meglio comprendere il processo di sedimentazione spontanea del fondo archivistico. In ossequio a questo criterio metodologico, che ha caratterizzato la maggior parte degli inventari editi nella presente collana1, le pagine che seguono sono dedicate a descrivere dapprima il contesto istituzionale nel quale era inserita la comunità di San Giovanni d'Asso in età moderna, e poi a delineare le principali trasformazioni amministrative che interessarono la località dall'epoca delle riforme leopoldine all'emanazione della legge di unificazione amministrativa del Regno d'Italia del 20 marzo 18652.

Le questioni inerenti al materiale documentario del comune di San Giovanni d'Asso sono state esaminate in un paragrafo che si sofferma su ogni aspetto della vita dell'archivio; l'analisi inizia con la descrizione delle prime attestazioni relative alla produzione e conservazione delle scritture, per lo più risalenti all'epoca della riforma leopoldina delle comunità, e prosegue illustrando le fasi del deposito del fondo nell'Archivio di Stato di Siena per poi concludersi con una rassegna degli interventi di inventariazione effettuati dai funzionari dell'Archivio senese nel corso del Novecento. La sezione preunitaria del fondo è infatti attualmente conservata presso l'Archivio di Stato di Siena, dove venne depositata nel settembre del 1920, e consta di 310 unità archivistiche prodotte o acquisite in un arco temporale di circa tre secoli, dal momento che le sue scritture più antiche risalgono alla fine del secolo XVII; la sezione postunitaria e gli archivi aggregati si trovano invece presso la sede comunale e sono formati da circa 1.800 unità archivistiche (1865-1970)3.

I paragrafi seguenti sono quindi dedicati all'analisi dell'evoluzione istituzionale della comunità di San Giovanni d'Asso e dei comunelli di Lucignano d'Asso, Monteron Griffoli e Vergelle e si propongono di fornire qualche utile indicazione sull'assetto del territorio e sull'ambito sociale, posti in relazione con alcuni aspetti dell'andamento demico; l'insieme di questi elementi consente, tra le altre cose, di determinare il legame che unisce le modifiche istituzionali ai cambiamenti nei criteri di produzione, tradizione e conservazione del materiale archivistico.

b) La comunità di San Giovanni d'Asso in età moderna (metà secolo XV - secolo XVIII).

Il colle su cui è situato San Giovanni d'Asso si trova ad una trentina di chilometri a sud-est di Siena, all'interno di una vasta area che in ambito storiografico è meglio conosciuta con il termine di "Crete senesi"4. Il territorio è caratterizzato da "un paesaggio di media collina (uno dei punti più alti è rappresentato dall'altura di 310 m. su cui sorge il paese), in cui alle formazioni prevalentemente argillose delle pendici si contrappongono i più fertili terreni alluvionali del fondovalle"5. Già nei primi anni dell'Ottocento Emanuele Repetti aveva avuto modo di notare che la zona della Val d'Asso:

"nelle piagge più elevate e nei luoghi meno spogliati di bosco e più lontani dai corsi di acqua, trovasi incrostata da ripetuti strati orizzontali di tufo calcareo-siliceo color leonato di origine marina. Anche costà la popolazione, le antiche corti e castellari risiedono nei poggi tufacei, mentre dalle crete dell'Asso scaturiscono acque acidule solfuree cariche di carbonato di calce di natura consimile a quelle di Rapolano e di Montalceto, le quali acque depositano intorno ad esse estesissimi banchi di travertino. Tali sono le acque termali del Bagno detto il Bagnaccio tra S. Giovanni d'Asso e Cosona alla sinistra del torrente Trove"6.

Fin dalle ultime decadi del secolo XIII, quando le prime fonti fiscali di origine cittadina permettono di proporre "un'analisi demografica complessiva del territorio senese"7, nella valle dell'Asso risulta attestato un livello demico piuttosto elevato, formato da circa 430 fuochi fiscali (massaritie), che corrispondevano a 6,5 massaritie per kmq; ponendo tale dato in relazione con le 500 unità fiscali desunte dalla Tavola delle possessioni nel 1320 si può verosimilmente ipotizzare che agli inizi del Trecento nell'area in questione vi fossero tra i 1.500 ed i 2.000 abitanti, prevalentemente concentrati nei castelli di San Giovanni e Monteron Griffoli e nei due centri castrensi di medie dimensioni di Vergelle e Lucignano d'Asso8.

Intorno alla metà del secolo successivo l'intero Stato senese venne colpito da una significativa crisi demografica9, che fece ovviamente sentire i suoi effetti anche nelL'area della Scialenga meridionale, dove la popolazione delle quattro località parve ridursi a circa 650 unità10. Indubbiamente nel calo demico della popolazione residente nei centri maggiori incise, in maniera analoga a quanto era avvenuto in altre aree del Senese, lo sviluppo di strutture insediative sparse, ovvero "la diffusione di forme di mezzadria poderale, destinata a forte incremento in età tardo-medievale e moderna"11. Appare dunque plausibile che in tutta la zona, nonostante il superamento della crisi quattrocentesca e la conseguente ripresa demografica attestata dopo la metà del secolo XVI, i livelli demici rimanessero a lungo al di sotto di quelli raggiunti agli inizi del Trecento; il dato fornito da Maria Ginatempo per la metà del '500, compreso tra 750 e 1.100 unità, denota quindi una lieve ripresa rispetto al secolo precedente, ma risulta assai inferiore se paragonato a quello delle prime decadi del secolo XIV.

Per l'età moderna si dispone invece di dati sulla popolazione abbastanza precisi, per lo più ricavati dai registri parrocchiali delle pievi e delle parrocchie della val d'Asso, compilati e conservati con continuità solamente in un'epoca successiva al Concilio di Trento12; da tali fonti si desume che nel 1640 le quattro località riunivano circa 1.080 individui, scesi nel 1745 a poco più di 950 unità, e poi risaliti nel 1833 alla cifra di 1.17013.

***

Poiché la documentazione comunitativa sino ad oggi conservata risale solo a un'epoca ben più tarda, in questa sede non si affrontano le vicende della comunità di San Giovanni d'Asso anteriori all'inglobamento dello Stato senese nei domini medicei: fu infatti la Reformatione cosimiana del 1561 a trasformare radicalmente la struttura amministrativa che si era consolidata in età repubblicana, quando la Val d'Asso aveva fatto parte dell'ampia compagine statuale senese14.

L'entrata in vigore della legge di Reformatione del 1° febbraio 1561 pose le basi per "il fondamentale riordinamento amministrativo dello Stato ricevuto in feudo", che mantenne nella sostanza una certa autonomia rispetto allo Stato vecchio15; l'ambito nel quale parve più incisiva l'opera di riforma cosimiana fu quello delle magistrature amministrative e giudiziarie del territorio senese, che furono nell'ordine riorganizzate con l'istituzione ex novo del Magistrato dei Quattro Conservatori e con l'emanazione di alcuni provvedimenti, che si protrasse fino al 1588, volti a ridefinire la struttura e le competenze delle circoscrizioni giudiziarie16. L'articolo XI della riforma del 1561, in particolare, istituì la nuova magistratura dei Quattro Conservatori, che ebbe essenzialmente il compito di vigilare sulle amministrazioni delle Comunità, Comunelli e Luoghi pii; tali competenze vennero successivamente ridefinite col provvedimento del 28 aprile 1562 che assegnò al Magistrato dei Quattro nuove prerogative inerenti alle questioni debitorie e giudiziarie in cui furono coinvolte a diverso titolo le comunità17

Proprio una visita a San Giovanni d'Asso di Borghese Borghesi e Manlio Azzoni, effettuata il 15 novembre 1623 su incarico del Magistrato dei Conservatori, fornisce qualche informazione sulla Comunità e sulle modalità di gestione dei suoi beni e di quelli dell'ospedale di S. Niccolò18. I controlli svolti dai visitatori, che "rividero le ragioni" contenute nello "Spoglio dei debitori" della Comunità e nel "Libro dello Spedale", accertarono in quella circostanza la cattiva gestione contabile dell'amministratore Mario Casini, il quale negli anni compresi tra il 1615 ed il 1623 era stato anche santese dell'ospedale19.

La visita dell'Auditore generale Bartolomeo Gherardini, effettuata nel 1676 sempre per conto del Magistrato dei Quattro Conservatori, fornì alle autorità granducali un quadro della Comunità ancora più esauriente rispetto a quello descritto cinquanta anni prima, segnalandone gli aspetti demici, quelli legati alla "giurisdizione spirituale" e alle questioni economico-finanziarie. Il dato complessivo che scaturì dalla visita di questa comunità - al pari di altre dello Stato senese - fu di evidenziare una pesante situazione debitoria, quantificabile nel caso di San Giovanni d'Asso in 215 scudi da versare nella cassa dei Conservatori e di 3.400 lire dovute all'Ufficio di Biccherna20. La relazione del Gherardini evidenziò inoltre una situazione socio-economica assai desolante nella stessa località, i cui abitanti vennero definiti "tutti povera gente, mercennarii, o pigionali, o mezzaiuli", tant'è che i tre maggiori possidenti nella zona erano il "priorato" Pannilini, Tommaso Guidini e Flaminio Borghesi, i quali, oltre ad essere tra i pochi ad avere nel castello abitazioni "ragionevoli", detenevano gran parte dei 24 poderi della corte,

"delli quali sette si appartengono al priorato Pannellini, sette al detto Tommaso Guidini, quattro all'auditor Flaminio Borghesi, due al Monastero del Santuccio di Siena, uno alla pieve, uno al Benefizio di S. Pietro, uno a monaci di Monte Oliveto, et uno a Tommaso Specchi"21.

c) La Comunità di San Giovanni d'Asso dalla riforma leopoldina delle Comunità all'emanazione della legge di unificazione amministrativa del Regno (1778 - 1865).

Il Regolamento generale delle comunità della Provincia superiore dello Stato di Siena ed il Regolamento particolare della comunità di San Giovanni d'Asso del 2 giugno 1777 disciplinarono le modalità con cui il granduca Pietro Leopoldo intese riunire le antiche comunità di San Giovanni d'Asso, Lucignano d'Asso, Monteron Griffoli e Vergelle in "un sol corpo economico, ed una società, e ragione"22. Tale riforma, che tra l'altro mutò le comunità in "aziende" e pose al loro vertice gli esponenti del ceto dei possidenti, rimase in vigore fino all'inserimento della Toscana nell'Impero francese23.

Con la Restaurazione le strutture di governo anteriori al 1808 furono solo in parte ripristinate attraverso l'emanazione degli editti del 27 giugno e del 12 settembre 1814; Ferdinando III ritenne infatti opportuno accogliere alcune innovazioni introdotte dalle autorità francesi nei sei anni di governo della Toscana, che vennero ulteriormente sancite con il "Regolamento per la riforma delle comunità" del 181624.

Nel corso dei primi decenni dell'Ottocento il territorio comunitativo fu sinteticamente descritto attraverso alcune risposte formulate dal Magistrato comunitativo per replicare ad una decina di quesiti posti dall'Imperiale e Regia Deputazione sopra il Catasto nel novembre del 1820; in un'annotazione conclusiva fra l'altro si evidenziavano i danni provocati dall'alluvione del luglio del 1819, che aveva pesantemente danneggiato i ponti e le strade della comunità, oltre ad aver distrutto i raccolti delle diverse colture:

"È però da osservarsi che i fiumi Asso e Drove, ed i torrenti Mabbione, Serlate e Rigo, dai quali è bagnato il distretto della comunità di San Giovanni d'Asso, producono spesse volte con l'impetuoso straripamento delle loro acque dei considerabili danni non solo ai particolari terreni dei proprietari, ma ancora alle strade comunitative ed altre pubbliche adiacenze, al di cui restauro conviene che la comunità provveda con imporre per tale oggetto, ed effetto, le occorrenti somme necessarie riportandole sopra la massa estimale dei possessi della medesima compresi. Non lascia d'essere disgraziatamente frequente una tale circostanza, ed ultimamente si è verificata nella terribile alluvione del 16 luglio 1819, che oltre l'immenso danno cagionato alle particolari possessioni apportò un considerabile disastro di rovina di ponti e strade a questa comunità, che fù costretta a riparare nel modo sopraindicato con gravissimo dispendio ed aggravio dei possidenti della medesima"25.

Otto anni più tardi, vale a dire il 24 febbraio 1828, una nuova indagine promossa dalle autorità granducali obbligava la comunità a redigere un rapporto con il quale fu delineato un quadro sintetico del contesto economico e demico della Val d'Asso; in particolare, dopo una descrizione sommaria della sua collocazione geografica, veniva ribadito che la valle era inserita in

"una continuazione di collinette e monti con pochissima pianura alla riva dei torrenti Asso e Drove, che sono i due torrenti principali che percorrono la detta comunità.
Le cure, o popoli religiosi che compongono la detta comunità, son cinque cioè: San Giovanni d'Asso che ne è il capo luogo, Montiso a Grifoli, Lucignanello d'Asso, Vergelle, Pieve a Salti.
Il terreno di questa comunità è nella massima parte cretaceo misto con tufo e cretaceo argilloso.
Esso non è ingrato, ma la piccola porzione di piano è sottoposta con frequenza a delle brine e nebbie che spesso tolgono buona parte di quel prodotto che la favorità del terreno promette"26.

***

Per quanto concerne le magistrature giudiziarie del territorio è già stato anticipato come in epoca mediceo-lorenese l'organizzazione delle circoscrizioni previde una diversa collocazione delle comunità di San Giovanni d'Asso e Lucignano d'Asso - inserite tra il 1561 ed il 1677 nella Podesteria di San Quirico - rispetto a quella assegnata alle comunità di Monteron Griffoli e Vergelle, che la riforma cosimiana del 1561 aveva invece aggregato nella Podesteria di Buonconvento, dove rimasero fino all'entrata in vigore della "Legge per il nuovo compartimento dei tribunali di Giustizia" del 2 gennaio 1774. L'erezione in feudo della terra di San Quirico nel 1677 e il conseguente trasferimento della Podesteria di San Quirico a Castiglione d'Orcia determinarono un nuovo assetto degli uffici giudiziari periferici, che tra l'altro dette luogo all'inserimento di San Giovanni d'Asso e Lucignano d'Asso nella Podesteria di Buonconvento27.

La riforma dei tribunali di Giustizia del 1774 mantenne le quattro comunità della val d'Asso nella Podesteria di Buonconvento fino al 1808, quando l'unione della Toscana all'Impero francese provocò la disgregazione della precedente struttura giudiziaria e la sua ricomposizione secondo criteri e organi del tutto nuovi28. Negli anni della Restaurazione il Motuproprio di Leopoldo II del 2 agosto 1838, volendo stabilire un piano uniforme di amministrazione della giustizia, suddivise il Granducato in Governi e Commissariati regi e articolò l'ambito giudiziario in Giurisdizioni, a loro volta ripartite in vicariati e potesterie. La comunità di San Giovanni d'Asso afferì alla Podesteria di III classe di Buonconvento, che faceva capo al Vicariato di III classe di Montalcino, a sua volta compreso nel Governo di Siena29.

La legge del 9 marzo 1848 soppresse i commissariati regi, i vicariati, le podesterie e le giudicature civili, oltre a prevedere l'abolizione della Soprintendenza generale alle comunità e le Camere di soprintendenza; al loro posto vennero istituiti sette Compartimenti, suddivisi in Circondari "agli effetti governativi" e in Preture per l'ambito giudiziario. Le comunità di San Giovanni d'Asso, di Buonconvento e di Monteroni furono quindi inserite nella Pretura di V classe di Buonconvento, facente parte del Circondario di Siena, a sua volta compreso nel Compartimento di Siena insieme all'altro Circondario di Montepulciano30.

L'Archivio del Comune di San Giovanni d'Asso.

a) Produzione, conservazione e tradizione delle scritture del Comune di San Giovanni d'Asso dalle prime attestazioni al deposito del fondo preunitario nell'Archivio di Stato di Siena (secolo XVII - 1920).

Fin dalla seconda decade del Quattrocento gli statuti delle comunità della Val d'Asso attribuivano alla figura del camarlengo il ruolo di responsabile della conservazione di "tutti quanti e libri e scritture del comuno", in maniera analoga a quanto accadeva in altre comunità dello Stato, dove l'archivio veniva ritenuto un bene mobile di pertinenza della "camera" del comune31. Oltre a queste indicazioni, che testimoniano l'esistenza di documenti d'archivio e di una struttura preposta alla loro conservazione, altre attestazioni indirette provengono dalla relazione conseguente alla visita compiuta nel 1623 da Borghese Borghesi e Manlio Azzoni, durante la quale venne consultato uno "spoglio" della comunità che non fu però menzionato nei successivi inventari risalenti al 179032.

Il periodo antecedente la riforma leopoldina delle comunità dello Stato senese dovette quindi configurarsi come assai critico per le vicende archivistiche delle comunità di Lucignano e San Giovanni d'Asso; significativo a tale proposito appare il fatto che alla richieste formulate in occasione del censimento voluto da Pompeo Neri nel 1746 per rilevare la consistenza degli "archivi degli uffici e magistrature del Granducato" non siano seguite specifiche relazioni sui complessi documentari delle due località33.

Prendendo spunto dalla rilevazione promossa dal Neri, nel 1771 il Magistrato dei Quattro conservatori inviò una circolare a circa 70 comunità della Provincia superiore (tra cui anche San Giovanni e Lucignano d'Asso) relativa a "Diversi ordini per il mantenimento e buon regolamento dei libri e documenti appartenenti alle comunità e luoghi pii laicali"34. Anche in questo caso tra le repliche inviate all'ufficio dei Quattro non ci sono quelle relative a Lucignano e San Giovanni d'Asso, a conferma dell'avvenuta dispersione di gran parte della documentazione archivistica anteriore alla riforma leopoldina delle comunità35.

Con l'emanazione il 2 giugno 1777 del Regolamento generale delle comunità della Provincia superiore dello Stato senese, la comunità di San Giovanni d'Asso entrò a fare parte della cancelleria comunitativa di San Quirico36. Il provvedimento non determinò nell'immediato la concentrazione del materiale documentario nell'archivio di quella cancelleria; ciò avvenne infatti solo alcuni decenni più tardi, ovvero nel 1835. Nel frattempo era iniziata la redazione degli elenchi di consegna della documentazione archivistica, compilata congiuntamente agli atti di sindacato dei cancellieri comunitativi, che ci sono giunti a partire da quelli realizzati nel giugno del 1790. In tali elenchi il cancelliere del sindacato si limitava a segnalare la tipologia del documento, la data e la sua cartulazione37.

Risalgono al periodo immediatamente successivo alla riforma comunitativa le prime iniziative destinate a meglio organizzare la redazione e conservazione delle scritture da parte dei cancellieri "al servizio" della comunità di San Giovanni d'Asso, come è attestato da una deliberazione del Consiglio generale del 10 settembre 1778 in cui fu deciso di prendere in affitto due stanze per "uso della cancelleria ed archivio":

"Ed in oltre dall'illustrissima Magistratura fu proposto al Consiglio trovarsi la stanza per uso della Cancelleria ed Archivio ed essendosi fatte più e diverse diligenze con aver visitato più e diverse stanze e avendo riconosciute atte e buone due stanze, che graziandio il nobile signor Marc'Antonio Borghesi ha accordato a detto effetto colla pigione di scudi tre l'anno"38.

Qualche anno più tardi, nell'ottobre del 1782, il Magistrato comunitativo recepì una missiva dei Quattro conservatori con la quale veniva vietato ai cancellieri di lasciare le chiavi dell'archivio agli abitanti del luogo, secondo una prassi che si era verosimilmente consolidata nel tempo.

"Ha comandato altresì, che sia fatto intendere a tutti i Cancellieri comunitativi, che quando nelle loro stanze credono necessario per il servizio di lasciare a qualcuno le chiavi dell'Archivio non le affidino ad altri, che ad uno dei due notari del tribunale o al giusdicente del luogo, e mai a verun paesano di qualunque condizione si sia"39.

Dopo la Restaurazione fu compilato un ruolo provvisorio dei cancellieri della Provincia superiore e di quella inferiore di Siena, dal quale risulta la conferma dell'afferenza delle comunità di Lucignano e San Giovanni d'Asso alla cancelleria comunitativa di terza classe di San Quirico; nella circostanza venne nominato al vertice della cancelleria Giovanni Rossi40. L'istituzione quindi di nuove cancellerie e i cambiamenti intervenuti in seguito al Motuproprio del 29 novembre 1826 non modificarono l'assetto della cancelleria di San Quirico, inserita da allora tra le cancellerie di quarta classe del Compartimento di Siena41.

Sul finire del secondo decennio dell'Ottocento l'archivio della cancelleria comunitativa di San Quirico iniziò a svolgere la funzione di archivio di concentrazione, dapprima ricevendo nel 1829 la documentazione dei tribunali di San Quirico e Pienza, poi accogliendo nel 1835 gran parte del materiale archivistico delle comunità di San Quirico, Castiglione d'Orcia, Pienza e San Giovanni d'Asso42.

Il 9 gennaio 1846 un Motuproprio del granduca Leopoldo II, volendo armonizzare "la divisione dei circondari degl'Ingegneri d'acque e strade e quella delle cancellerie comunitative"43, inserì la comunità di San Giovanni d'Asso nella cancelleria comunitativa di Asciano, che a decorrere dal 1° marzo 1846 subentrò in questo ruolo alla cancelleria comunitativa di San Quirico44. Nell'adunanza del Magistrato comunitativo di San Giovanni d'Asso del 19 febbraio 1846 venne quindi deliberato che:

"A seguito delle sovrane disposizioni del dì 9 gennaio 1846 dovendo la loro comunità esser distaccata dalla Cancelleria di San Quirico ed unita a quella di Asciano a contare dal primo marzo prossimo il signor Gonfaloniere ritiene doversi far sentire alla superiore autorità che tutte le lettere ministeriali che possono dirigersi al Gonfaloniere, come le altre per i comunisti siano incluse nel piego che dalla direzione postale si fanno per la distribuzione stabilita da Asciano"45.

Per meglio organizzare il servizio di invio e ricezione della posta, la comunità di San Giovanni d'Asso nel settembre di quell'anno pensò di assumere un portalettere o procaccia comunitativo "coll'obbligo di portarsi una volta la settimana ad Asciano a impostare e ricever le lettere"; tale impiego non doveva essere affidato ad "una persona affatto idiota, e che abbisogna di cercar altrui indicazione od altro, il procaccia da eleggersi dovrà mostrare di essere sufficientemente istrutto nel leggere e nello scrivere"46. Il servizio fu inoltre ritenuto di grande utilità per i parroci, che per il loro ruolo di estensori e custodi dei registri dello Stato civile vennero agevolati nelle relazioni intrattenute con gli uffici comunitativi e con gli abitanti del luogo "cosicché questo impiego apparisca e risulti della massima incontrastabile necessità"47.

Le vicende politiche della seconda metà dell'Ottocento trasformarono nel giro di pochi anni l'assetto istituzionale del Granducato; le sue circoscrizioni amministrative dopo l'Unità subirono un profondo e radicale cambiamento, sancito con l'emanazione della Legge di unificazione amministrativa del Regno del 20 marzo 1865. In quel contesto l'abolizione delle cancellerie comunitative toscane determinò la fine di quel processo di concentrazione della documentazione archivistica prodotta da più comunità in un unico istituto di conservazione, e la conseguente dispersione del materiale documentario in nuove o in precedenti aggregazioni48.

b) Gli ordinamenti dell'archivio preunitario del comune di San Giovanni d'Asso: dal deposito nell'Archivio di Stato di Siena all'attuale inventariazione (1920 - 2008).

Il progetto di depositare la documentazione "antica" di alcuni comuni della Provincia di Siena nel Regio Archivio di Stato venne probabilmente elaborato nelle ultime decadi dell'Ottocento e fu in larga parte ispirato dal dibattito che, nel più ampio contesto del nuovo Stato unitario, era sorto sul tema della collocazione e tutela degli archivi comunali49. Con un significativo riscontro con quanto affermato nel sesto Congresso degli studi storici, tenutosi a Roma nel 1895, si era infatti radicata in molti l'opinione che uno dei modi per meglio garantire la conservazione degli archivi comunali del Regno fosse quello di trasferirli negli Archivi di Stato presenti nel territorio e, in linea con questo principio, l'istituto di conservazione senese tra il 1890 e le prime decadi del Novecento sollecitò il deposito di molti fondi comunali50.

Il 21 settembre 1920 il direttore dell'Archivio di Stato di Siena Guido Mengozzi - che, per usare le parole di Leonardo Mineo, "perseguì con particolare vigore questa politica di concentrazione"51 - spedì a Vittorio Papi, nella sua veste di commissario prefettizio pro tempore di San Giovanni d'Asso, l'atto di convenzione "per il deposito dei documenti antichi di codesto Comune in questo Archivio"; nella lettera che accompagnava la convenzione il direttore Mengozzi invitava inoltre il commissario a procedere senza tanti indugi nell'invio dei documenti52. Quattro giorni più tardi, il 25 settembre, il Papi rispose dal Comune di San Giovanni d'Asso, dichiarando di aver ricevuto i due esemplari dell'atto di convenzione e di essere pronto per la spedizione; essa però non poteva essere effettuata prima del lunedì successivo, "non essendo ancora disponibile il barroccio col quale ho deciso d'inviarli"53. Il 27 settembre il Papi scrisse di nuovo al direttore Mengozzi per comunicare che "a mezzo del vetturale Franci Modesto rimetto alla S.V. Ill.ma sette balle contenenti 136 inserti di documenti di data anteriore al 1860 da conservarsi in codesto Regio Archivio di Stato"54. Dopo qualche giorno il direttore confermò al Papi l'arrivo di tutto il materiale documentario, aggiungendo di voler procedere "con la maggiore sollecitudine consentita dalle esigenze di servizio alla compilazione di un inventario analitico"55. In effetti l'auspicio formulato nella circostanza si concretizzò di lì a poco nel lavoro di Alfredo Liberati sui Documenti dell'Archivio del Comune di S. Giovanni d'Asso, edito nel 1925 nel "Bullettino senese di storia patria"56. Come premise lo stesso Liberati nell'introduzione dell'Inventario dell'archivio comunale di San Giovanni d'Asso, i criteri adottati per l'ordinamento si rifecero alla normativa allora vigente, che portò a suddividere il materiale documentario in

"serie legislativa, amministrativa e giudiziaria [...] e così abbiamo anzi tutto poste le tratte dei magistrati, che reggevano le sorti della terra, le deliberazioni, la corrispondenza e poi gli affari economici, cioè entrata ed uscita, daziaioli, debitori e creditori, progetti di strade, corsi d'acqua, censimento, conscrizioni"57.

In realtà il mezzo di corredo compilato dal Liberati più che un inventario pare essere un mero elenco della documentazione comunale depositata, all'interno del quale le tipologie principali sono in parte individuate e collocate secondo l'ordine preannunciato. I pezzi non sono infatti descritti in maniera analitica, ma riuniti per serie, di ciascuna delle quali viene indicata la consistenza ed il relativo arco cronologico58.

Per quanto riguarda la sezione postunitaria, esclusa dal deposito nell'istituto di conservazione senese e quindi rimasta nella sede comunale, è possibile avere qualche sua notizia attraverso una breve relazione redatta in occasione della visita ispettiva compiuta il 25 giugno 1966 da Ubaldo Morandi, funzionario dell'Archivio di Stato di Siena, su incarico della Soprintendenza Archivistica per la Toscana59. Dalla relazione si desume che allora tutta la documentazione veniva conservata "in un grande stanzone" posto al piano terra del palazzo pubblico; il locale era fornito di scaffalature lignee collocate alle pareti ed al centro, per un totale di circa 210 ml, cui dovevano essere sommati gli 11 ml dello scaffale dell'Ufficio dello Stato civile. L'intero materiale era ben conservato ed i soli protocolli della corrispondenza erano "ammucchiati per terra"; non esistevano però mezzi di corredo, anche se gli atti si trovavano "raccolti in buste secondo le abituali categorie comunali, e ordinati cronologicamente; per tale motivo le ricerche si effettuano facilmente"60. Veniva infine segnalata la presenza di sei buste dell'archivio dell'E.C.A. contenenti i conti consuntivi dal 1946 al 1965.

Con la presente ricerca, finalizzata a comprendere la struttura interna del complesso archivistico di San Giovanni d'Asso, si è quindi inteso proseguire una "consolidata esperienza di studi che hanno avuto piena applicazione negli ultimi anni in area senese"61. In dettaglio l'inventario inizia con la parte preunitaria del fondo articolata nelle sezioni della "Comunità di Lucignano d'Asso fino al 1778", della "Comunità di Monteron Griffoli fino al 1778", della "Comunità di San Giovanni d'Asso fino al 1778" e delle "Istituzioni diverse (1633-1784)"; le sezioni proseguono poi con le unità archivistiche della "Comunità di San Giovanni d'Asso (1778-1808)", della "Mairie di San Giovanni d'Asso (1808-1814)" e della "Comunità Restaurata di San Giovanni d'Asso (1814-1865)".

La porzione postunitaria del fondo è invece costituita dal materiale documentario del "Comune di San Giovanni d'Asso (1865-1970)", alla quale fanno seguito gli archivi aggregati dell'E.C.A. (1937-1978)62, del Giudice conciliatore (1866-1970), della locale sezione dell'Associazione nazionale combattenti (1922-1942), del Patronato scolastico di San Giovanni d'Asso (1958-1977), ed i fondi della Società filarmonica (1952 1954), dell'Associazione fascista del pubblico impiego (1941-1942) e dell'Opera nazionale per la protezione della maternità e infanzia (1927-1947). In maniera analoga agli altri inventari della presente collana abbiamo ritenuto utile segnalare in grassetto l'intitolazione delle serie, mentre l'intitolazione della sottoserie è preceduta, sempre in grassetto, dagli estremi dei numeri di corda riconducibili alle unità archivistiche che compongono la sottoserie stessa. Nello stesso rigo dell'intitolazione, allineato a destra, è invece indicato l'arco cronologico della documentazione afferente alla sottoserie; ciascun pezzo riporta infine le informazioni riferibili alla datazione cronica, alle antiche numerazioni assegnate in precedenti ordinamenti e, in corsivo, quelle concernenti il condizionamento esteriore63.

In conclusione mi preme ringraziare quanti hanno permesso ed agevolato la realizzazione di questa ricerca; desidero quindi esprimere in primo luogo la mia gratitudine verso il prof. Giuliano Catoni, curatore e promotore della collana che ospita questo inventario; un grazie sincero intendo rivolgere agli amici e colleghi Andrea Giorgi e Stefano Moscadelli, sempre prodighi di indicazioni e suggerimenti. Senza l'ausilio della direttrice, dott.ssa Carla Zarrilli, e di tutto il personale dell'Archivio di Stato di Siena questa ricerca avrebbe avuto dei tempi di realizzazione assai più lunghi, dal momento che sono stato assecondato in ogni fase del lavoro di ordinamento ed inventariazione della documentazione preunitaria; in maniera analoga il sindaco dott. Michele Boscagli, il segretario comunale dott. Antonio di Carlo e la sig.ra Fabiana Bartoli del comune di San Giovanni d'Asso hanno favorito e reso possibili le operazioni di cartellinatura e sistemazione del materiale documentario conservato presso la sede municipale.

Negli ultimi mesi ho destinato a questa ricerca gran parte del mio tempo, riducendo di conseguenza quello che avrei potuto trascorrere con Andrea, David e Patrizia; dedico pertanto a loro questo mio lavoro, al quale hanno collaborato più di quanto possano immaginare.

Siena, agosto 2009.

Mario Brogi



Le date sono state rapportate allo stile comune.



Sono state usate le seguenti sigle ed abbreviazioni:

Sigle:

ACSGA = Archivio del Comune di San Giovanni d'Asso.
Preunitario, depositato presso l'ASS.
Postunitario, depositato presso l'ASS.
Deposito, conservato presso la sede comunale.
ACA = Archivio comunale di Asciano.
ACSQ = Archivio comunale di San Quirico d'Orcia.
ASF = Archivio di Stato di Firenze.
ASI = Archivio Storico Italiano.
AS = Archivio di Stato di Siena.
BSSP = Bullettino Senese di Storia Patria.
DBI = Dizionario Biografico degli italiani.
MSV = Miscellanea Storica della Valdelsa.
RAS = Rassegna degli Archivi di Stato.
RS = Ricerche Storiche.
RSI = Rivista Storica Italiana.
RSA = Rivista di Storia dell'Agricoltura.
SS = Studi Senesi.

Abbreviazioni:

alleg. / allegg. = allegato, allegata/allegati, allegate
art. / artt. = articolo/articoli
b. / bb. = busta/buste
c. / cc. = carta/carte
c. p. = come il/la/i precedente/precedenti
c. s. = come sopra
cap. = capitolo
cart. = carta, cartone, cartoncino
cat. = categoria
cfr. = confronta
cl. = classe
cop. / copp. = copertina/copertine
d. = destra
D. Lt. = Decreto Luogotenenziale
D.P.R. = Decreto del Presidente della Repubblica
doc. / docc. = documento/documenti
ed. orig. = edizione originale
f. / ff. = foglio/fogli
fasc. / fascc. = fascicolo/fascicoli
ing. / ingg. = ingegnere/ingegneri
ins. / inss. = inserto/inserti
leg. / legg. = legato, legata/legati, legate
ms. / mss. = manoscritto/manoscritti
n. = numero
n. n. = non numerata, numerato, numerate, numerati
p. / pp. = pagina/pagine
par. = paragrafo
perg. / pergg. = pergamena, pergamenaceo/pergamene
r. = recto
R.D./RR. DD. = Regio Decreto/Regi Decreti
R. D. L. = Regio Decreto Legge
reg./regg. = registro/registri
reper. / reperr. = repertorio/repertori
rubr. / rubrr. = rubricario/rubricari
s. = Sinistra
s. d. = senza data
s. n. t. = senza note tipografiche
sec. / secc. = secolo/secoli
tav. / tavv. = tavola/tavole
tit. / titt. = titolo/titoli
v. = verso
vol. / voll. = volume/volumi



Atti del Governo provvisorio, 1849 = Atti del Governo provvisorio toscano dall'8 febbraio al 12 aprile 1849, Firenze 1849.

Atti del Regio Governo della Toscana, 1859 = Atti del Regio Governo della Toscana dall'11 maggio al 31 dicembre 1859, Firenze 1860.

Atti del Regio Governo della Toscana, 1860 = Atti del Regio Governo della Toscana dal primo gennaio al 25 marzo 1860, Firenze 1860.

Bandi e ordini = Bandi e ordini da osservarsi nel Granducato di Toscana (poi Decreti, notificazioni e circolari), I-LXVI, Firenze 1747-1859.

Bollettino delle leggi della Giunta di Toscana, 1808-1809 = Bollettino delle leggi, decreti imperiali e deliberazioni della Giunta di Toscana pubblicate nei Dipartimenti dell'Arno, dell'Ombrone e del Mediterraneo, I-XVIII, Firenze 1808- 1809.

Bollettino delle leggi dell'Impero francese, 1804-1813 = Bollettino delle leggi dell'Impero francese, 4a serie, tomi I-XIX, Parigi 1804-1813.

Circolare 1897 = Istruzioni per la tenuta del protocollo e dell'archivio per gli uffici comunali (Circolare del Ministero dell'Interno n. 17100/2 del 1° marzo 1897), (se ne veda un'edizione in ANTONIELLA, L'archivio comunale postunitario, 1979, pp. 110-114).

Editto giugno 1814 = Editto con cui vengono abolite prefetture e mairies e vengono ripristinati i Vicariati, Potesterie e Cancellerie comunitative e rimesse sull'antico sistema per la regolare amministrazione le imposizioni e gravezze e dazii, in Bandi e ordini, .XXI, n. 57 [1814 giugno 27].

Editto settembre 1814 = Editto con cui vengono precisati i provvedimenti disposti nel precedente Editto del 27 giugno 1814, in Bandi e ordini, XXI, n. 138 [1814 settembre 12].

Istruzione cancellieri 1777 = Istruzione per i cancellieri delle comunità della Provincia superiore di Siena, in Bandi e ordini, VIII, n. 116 [1777 settembre 1].

Legge 20 marzo 1865, n. 2248 = Legge per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia, 20 marzo 1865 n. 2248, in Raccolta ufficiale delle leggi, XI, 1865, pp. 417-619.

Leggi del Granducato della Toscana, 1814-1840 = Leggi del Granducato della Toscana, I-XXVII, Firenze 1814-1840.

Legislazione toscana, 1800-1808 = Legislazione toscana, raccolta e illustrata da Lorenzo Cantini, I-XXXII, Firenze 1800-1808.

Motuproprio Cancellerie 1826 = Motuproprio per la sistemazione di alcune Cancellerie, abolizione di alcune e creazione di nuove, in Bandi e ordini, XXXIII, n. 74 [1826 novembre 29].

Motuproprio Cancellerie 1838 = Motuproprio per la soppressione di varie residenze di aiuti cancellieri ed istituzione di nuove Cancellerie, in Bandi e ordini, XLV, n. 88 [1838 dicembre 5].

Nuove istruzioni per i cancellieri 1779 = Nuove istruzioni per i cancellieri comunitativi secondo gli ultimi regolamenti ed ordini di Sua Altezza Reale, in Bandi e ordini, IX, n. 122 [1779 novembre 16].

Raccolta degli atti, 1811 = Raccolta degli atti della Prefettura del Dipartimento dell'Ombrone. Dal primo gennaio al 31 dicembre 1811, Siena 1811.

Raccolta degli atti, 1812 = Raccolta degli atti della Prefettura del Dipartimento dell'Ombrone. Dal primo gennaio al 31 dicembre 1812, Siena 1812.

Raccolta ufficiale delle leggi, 1861-1946 = Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, Torino-Roma 1861-1946.

Regolamenti Masse del Terzo di Città e di S. Martino 1777 = Regolamenti particolari per le comunità delle Masse del Terzo di Città e delle Masse del Terzo di S. Martino, in Bandi e ordini, VIII, nn. 67-68 [1777 giugno 2].

Regolamento generale 1774 = Regolamento generale delle comunità del Contado fiorentino, in Bandi e ordini, VI, n. 141 [1774 maggio 23]

Regolamento generale 1777 = Regolamento generale delle comunità della Provincia superiore dello Stato di Siena, in Bandi e ordini, VIII, n. 65 [1777 giugno 2].

Regolamento generale 1816 = Regolamento per la riforma delle comunità del Granducato, in Bandi e ordini, XXIII, n. 97 [1816 settembre 16].

Regolamento generale 1849 = Regolamento comunale, in Bandi e ordini, LVII, n. 222 [1849 novembre 20].

Regolamento generale 1853 = Regolamento comunale, in Bandi e ordini, LX, n. 95 [1853 settembre 28].

Regolamento Siena 1786 = Regolamento istitutivo della nuova comunità di Siena e della Deputazione amministrativa del Monte dei Paschi, in Bandi e ordini, XIII, n. 45 [1786 agosto 29].

Ruolo cancellieri 1814 = Ruolo provvisorio dei cancellieri e aiuti comunitativi della Provincia superiore e inferiore di Siena, in Bandi e ordini, XXI, n. 60 [1814 giugno 28].

Statuto 1848 = Statuto fondamentale per la Toscana, in Bandi e ordini, LV, n. 65 [1848 febbraio 15].



ALES, La Guardia nazionale, 1994 = S. ALES, La Guardia nazionale italiana (1861-1876), Roma 1994.

AMICO, L'archivio del Corpo degli Ingegneri d'acque e strade, 1995 = R. AMICO, L'archivio del Corpo degli Ingegneri d'acque e strade del Compartimento di Pisa, in RAS, LV, 1995, pp. 9-32.

Antologia di scritti archivistici, 1985 = Antologia di scritti archivistici, a cura di R. Giuffrida, Roma 1985 (Ministero per i beni culturali e ambientali-Ufficio centrale per i beni archivistici. Pubblicazioni degli Archivi di Stato, Saggi 3).

ANTONIELLA, Archivi comunali e tipologie d'archivio, 1989 = A. ANTONIELLA, Archivi comunali e tipologie d'archivio, in Archivi comunali toscani, 1989, pp. 29-36.

ANTONIELLA, Archivio preunitario, 1982 = A. ANTONIELLA, Archivio preunitario, in Corso di aggiornamento per archivisti, 1982, pp. 173-267.

ANTONIELLA, Atti delle antiche magistrature giudiziarie, 1974 = A. ANTONIELLA, Atti delle antiche magistrature giudiziarie conservati presso gli archivi comunali toscani, in RAS, XXXIV, 1974, pp. 380-415.

ANTONIELLA, Cancellerie comunitative, 1996 = A. ANTONIELLA, Cancellerie comunitative e archivi di istituzioni periferiche nello Stato vecchio fiorentino, in Modelli a confronto, 1996, pp. 19-33.

ANTONIELLA, L'archivio comunale postunitario, 1979 = A. ANTONIELLA, L' archivio comunale postunitario. Contributo all'ordinamento degli archivi dei Comuni, presentazione di F. Morandini, Firenze 1979 (Giunta regionale toscana. Archivi e biblioteche, 1).

ANZILOTTI, Decentramento amministrativo, 1910 = A. ANZILOTTI, Decentramento amministrativo e riforma municipale in Toscana sotto Pietro Leopoldo , Firenze 1910.

Apparati (Gli) statali, 1976 = Gli apparati statali dall'Unità al fascismo, testi a cura di I. Zanni Rosiello, Bologna 1976 (Istituzioni e società nella Storia d'Italia, V).

Archivi (Gli) comunali della Provincia di Firenze, 1985 = Gli archivi comunali della Provincia di Firenze, a cura di E. Insabato e S. Pieri, Firenze 1985.

Archivi (Gli) comunali della Provincia di Pisa, 1992 = Gli archivi comunali della Provincia di Pisa, a cura di E. Capannelli e A. Marucelli, Firenze 1992.

Archivi (Gli) comunali della Provincia di Pistoia, 1987 = Gli archivi comunali della Provincia di Pistoia, a cura di E. Insabato e S. Pieri, Firenze 1987.

Archivi (Gli) comunali della Provincia di Siena, 1983 = Gli archivi comunali della Provincia di Siena, a cura di A. Antoniella e E. Insabato, Siena 1983 (Amministrazione provinciale di Siena. Assessorato Istruzione e Cultura, Quaderni 11).

Archivi (Gli) delle podesterie di Sesto e Fiesole, 1993 = Gli archivi delle podesterie di Sesto e Fiesole (1540-1870), a cura di V. Arrighi e A. Contini, Firenze 1993 (Provincia di Firenze - Biblioteca dell'Assessorato alla cultura 8).

Archivi comunali toscani, 1989 = Archivi comunali toscani: esperienze e prospettive, atti delle giornate di studio di Carmignano (13 dicembre 1986) e di Lastra a Signa (9 maggio 1987), a cura di E. Insabato e S. Pieri, Firenze 1989.

Archivi comunali. Norme per lo scarto, 1933 = Archivi comunali. Norme per lo scarto degli atti inutili e superflui, Empoli 1933.

Archivi e Biblioteche, 2005 = Archivi e Biblioteche: la formazione professionale e le prospettive della ricerca in Puglia, (Atti del Convegno di Studio di Arnesano - 25 ottobre 2002), a cura di M. Brogi e F. de Luca, Lecce 2005 (La Storia Custodita - III).

Archivi e comunità tra medioevo ed età moderna, 2009 = Archivi e comunità tra medioevo ed età moderna, a cura di A. Bartoli Langeli, A. Giorgi e S. Moscadelli, 2009 (Ministero per i beni e le attività culturali - Direzione generale per gli archivi. Pubblicazioni degli Archivi di Stato, Saggi 92).

Archivi (Gli) storici, 1963 = Gli archivi storici dei Comuni della Toscana, a cura di G. Prunai, Roma 1963 (Ministero dell'Interno. Quaderni della RAS, 22).

Archivio (Il R.) di Stato in Siena, 1862 = Il R. Archivio di Stato in Siena nel settembre del 1862, [Siena 1862].

Archivio (L') arcivescovile di Siena, 1970 = L'archivio arcivescovile di Siena. Inventario, a cura di G. Catoni e S. Fineschi, Roma 1970 (Ministero dell'Interno. Pubblicazioni degli Archivi di Stato, LXX).

Archivio (L') Centrale dello Stato, 1993 = L'Archivio Centrale dello Stato 1953 - 1993, a cura di M. Serio, Roma 1993 (Ministero per i beni culturali e ambientali - Ufficio centrale per i beni archivistici. Pubblicazioni degli Archivi di Stato, Saggi 27).

Archivio (L') comunale di Asciano, 1985 = L'archivio comunale di Asciano. Inventario della Sezione storica, a cura di P. G. Morelli, S. Moscadelli e F. Pappalardo, coordinati da G. Catoni, Siena 1985 (Amministrazione provinciale di Siena. Inventari degli archivi comunali della provincia di Siena, 1).

Archivio (L') comunale di Buonconvento, 1986 = L'archivio comunale di Buonconvento. Inventario della Sezione storica, a cura di P. G. Morelli, S. Moscadelli e C. Santini, Siena 1986 (Amministrazione provinciale di Siena. Inventari degli archivi comunali della provincia di Siena, 4).

Archivio (L') comunale di Castellina in Chianti, 1986 = L' archivio comunale di Castellina in Chianti. Inventario della Sezione storica, a cura di P. G. Morelli, S. Moscadelli e F. Pappalardo, Siena 1986 (Amministrazione provinciale di Siena. Inventari degli archivi comunali della Provincia di Siena, 2).

Archivio (L') comunale di Castelnuovo Berardenga, 1990 = L' archivio comunale di Castelnuovo Berardenga. Inventario della Sezione storica, a cura di M. Firmati e F. Valacchi, Siena 1990 (Amministrazione provinciale di Siena. Inventari degli archivi comunali della provincia di Siena, 10).

Archivio (L') comunale di Castiglione d'Orcia, 2000 = L'archivio comunale di Castiglione d'Orcia. Inventario della Sezione storica, a cura di G. Chironi e A. Giorgi, 2000 (Amministrazione provinciale di Siena. Inventari degli archivi comunali della Provincia di Siena, 23).

Archivio (L') comunale di Colle, 2007 = L'archivio comunale di Colle di Val d'Elsa. Inventario della Sezione storica, a cura di L. Mineo, Siena 2007 (Amministrazione provinciale di Siena. Inventari degli archivi comunali della Provincia di Siena, 26*).

Archivio (L') comunale di Monteriggioni, 1991 = L'archivio comunale di Monteriggioni. Inventario della Sezione storica, a cura di E. Brizio e C. Zarrilli, Siena 1991 (Amministrazione provinciale di Siena. Inventari degli archivi comunali della Provincia di Siena, 13).

Archivio (L') comunale di Monteroni d'Arbia, 2000 = L'archivio comunale di Monteroni d'Arbia. Inventario della Sezione storica, a cura di M. Brogi, Siena 2000 (Amministrazione provinciale di Siena. Inventari degli archivi comunali della Provincia di Siena, 22).

Archivio (L') comunale di Poggibonsi, 2003 = L'archivio comunale di Poggibonsi. Inventario della Sezione storica, a cura di M. Brogi, vol. I, Siena 2003 (Amministrazione provinciale di Siena. Inventari degli archivi comunali della Provincia di Siena, 24*).

Archivio (L') comunale di Radda, 2004 = L'archivio comunale di Radda in Chianti. Inventario della Sezione storica, a cura di S. Barbetti e A. Mancini, Siena 2004 (Amministrazione provinciale di Siena. Inventari degli archivi comunali della Provincia di Siena, 25*).

Archivio (L') comunale di Radicondoli, 1987 = L'archivio comunale di Radicondoli. Inventario della Sezione storica, a cura di M. Carnasciali, Siena 1987 (Amministrazione provinciale di Siena. Inventari degli archivi comunali della provincia di Siena, 5).

Archivio (L') comunale di Rapolano, 1987 = L'archivio comunale di Rapolano. Inventario della Sezione storica, a cura di E. Brizio e C. Santini, Siena 1987 (Amministrazione provinciale di Siena. Inventari degli archivi comunali della provincia di Siena, 6).

Archivio (L') comunale di San Gimignano, 1996 = L'archivio comunale di San Gimignano. Inventario della Sezione storica, a cura di G. Carapelli, L. Rossi e L. Sandri, vol. I, Siena 1996 (Amministrazione provinciale di Siena. Inventari degli archivi comunali della Provincia di Siena, 19*).

Archivio (L') comunale di San Quirico d'Orcia, 1992 = L'archivio comunale di San Quirico d'Orcia. Inventario della Sezione storica, a cura di G. Chironi e A. Giorgi, Siena 1992 (Amministrazione provinciale di Siena. Inventari degli archivi comunali della Provincia di Siena, 16).

Archivio (L') comunale di Siena, 1998 = L'archivio comunale di Siena. Inventario della Sezione storica, a cura di G. Catoni e S. Moscadelli, Siena 1998 (Amministrazione provinciale di Siena. Inventari degli archivi comunali della Provincia di Siena, 21).

Archivio (L') comunale di Sinalunga, 1997 = L'archivio comunale di Sinalunga. Inventario della Sezione storica, a cura di A. Giorgi e S. Moscadelli, Vol. I, Siena 1997 (Amministrazione provinciale di Siena. Inventari degli archivi comunali della Provincia di Siena, 20*).

Archivio (L') comunale di Sovicille, 1993 = L'archivio comunale di Sovicille. Inventario della Sezione storica, a cura di P. M. Bagnoli, D. Guerrini e C. Zarrilli, Siena 1993 (Amministrazione provinciale di Siena. Inventari degli archivi comunali della provincia di Siena, 17).

Archivio (L') del Monte dei Paschi, 1994 = L'archivio del Monte dei Paschi di Siena. Inventario della Sezione storica, a cura di G. Catoni e A. Lachi, Siena 1994.

Archivio (L') dell'Amministrazione provinciale, 1994 = L'archivio dell'Amministrazione provinciale di Siena. Inventario della Sezione storica, a cura di L. Nardi e F. Valacchi, con la collaborazione di L. Sensini, Siena 1994 (Amministrazione provinciale di Siena-Assessorato Istruzione e Cultura. Le esperienze di Clio, 1).

Archivio (L') dell'istituto "T. Pendola", 1997 = L'archivio dell'istituto "T. Pendola". Inventario, a cura di A. Cutillo, Siena 1997.

Archivio (L') dell'Opera della Metropolitana, 1995 = L'archivio dell'Opera della Metropolitana di Siena. Inventario, a cura di S. Moscadelli, München 1995 ("Die Kirchen von Siena". Beiheft, 1).

Archivio (L') dell'Università di Siena, 1990 = L'archivio dell'Università di Siena. Inventario della Sezione storica, a cura di G. Catoni, A. Leoncini e F. Vannozzi, presentazione di L. Berlinguer, Siena 1990 (Bibliotheca Studii Senensis, 1) (edito anche in Ministero per i Beni culturali e ambientali-Ufficio centrale per i Beni archivistici. Pubblicazioni degli Archivi di Stato, Strumenti CX).

Archivio (L') di Stato di Massa, 1987 = L'Archivio di Stato di Massa ed il suo patrimonio documentario ad un secolo dalla sua fondazione. I principali aspetti istituzionali di Massa, Carrara e Lunigiana dal XV al XX secolo, Sarzana 1987.

Archivio (L') Diocesano di Pienza, 2000 = L'Archivio Diocesano di Pienza, inventario a cura di G. Chironi, Siena 2000 (Amministrazione provinciale di Siena- Assessorato Istruzione e Cultura. Le esperienze di Clio, 5). Edito anche in Ministero per i Beni e le Attività culturali - Ufficio centrale per i Beni archivistici. Pubblicazioni degli Archivi di Stato, Strumenti CXLI.

Archivio (L') postunitario del Comune di Prato, 1988 = L'archivio postunitario del Comune di Prato (1860-1944). Inventario, a cura di C. Fantappie', Prato 1988.

Archivio (L') preunitario del Comune di Impruneta, 1990 = L'archivio preunitario del Comune di Impruneta, a cura di I. Regoli e G. Nanni, Firenze 1990 (Provincia di Firenze - Biblioteca dell'Assessorato alla cultura 8).

Archivio (L') preunitario del Comune di Montevarchi, 1982 = L'archivio preunitario del Comune di Montevarchi. Inventario, a cura di A. Antoniella e L. Borgia, Firenze 1982.

Archivio (L') preunitario del comune di Monte San Savino, 2001 = L' archivio preunitario del comune di Monte San Savino, Inventario a cura di C. Cardinali e S. Floria. Revisione di A. Antoniella, Arezzo 2001 (Provincia di Arezzo. Progetto archivi 2).

Archivio (L') preunitario del comune di Scandicci, 1996 = L'Archivio preunitario del comune di Scandicci, a cura di W. Mecocci, introduzione di S. Pieri, cura redazionale di E. Boretti, Firenze 1996 (Provincia di Firenze, Cultura e memoria 7).

Archivio (L') preunitario del comune di Sesto Fiorentino, 1998 = L' Archivio preunitario del comune di Sesto Fiorentino, a cura di S. Pollastri, Firenze 1998 (Provincia di Firenze, Cultura e memoria 11).

ARCHIVIO (R.) DI STATO IN SIENA, Indice sommario, 1900 = REGIO ARCHIVIO DI STATO IN SIENA, Indice sommario delle serie dei documenti al 1° gennaio 1900, Siena 1900.

ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE, La Toscana dei Lorena, 1991 = ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE, La Toscana dei Lorena nelle mappe dell'Archivio di Stato di Praga. Memorie ed immagini di un Granducato, catalogo e mostra documentaria (Firenze, 31 maggio-31 luglio 1991), coordinamento M. A. Morelli Timpanaro e P. Benigni, Roma 1991.

ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE, Archivi e storia nell'Europa del XIX secolo, 2002 = ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE, Archivi e storia nell'Europa del XIX secolo. Alle radici dell'identità culturale europea, atti del Convegno internazionale di Studi (Firenze, 4-7 dicembre 2002), in corso di stampa.

ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE, Archivio delle Tratte, 1989 = ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE, Archivio delle Tratte. Introduzione e inventario, a cura di P. Viti e R. M. Zaccaria, Roma 1989 (Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Pubblicazioni degli Archivi di Stato, Strumenti CV).

ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE, I Consigli della Repubblica fiorentina, 1995 = ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE, I Consigli della Repubblica fiorentina. Libri fabarum XVII (1338-1340), a cura di F. Klein, prefazione di R. Fubini, Roma 1995 (Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Pubblicazioni degli Archivi di Stato, Fonti XXII).

ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE, La Toscana dei Lorena nelle mappe dell'Archivio di Stato di Praga, 1991 = ARCHIVIO DI STATO FIRENZE, La Toscana dei Lorena nelle mappe dell'Archivio di Stato di Praga. Memorie ed immagini di un Granducato, catalogo e mostra documentaria (Firenze, 31 maggio-31 luglio 1991), coordinamento M. A. Morelli Timpanaro e P. Benigni, Roma 1991.

ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE, Piante di popoli e strade, 1989 = ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE, Piante di popoli e strade. Capitani di Parte Guelfa 1580-1595, a cura di G. Pansini, I, Firenze 1989.

ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Archivi del Governo francese, 1971 = ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Archivi del Governo francese nel Dipartimento dell'Ombrone. Inventario, a cura di G. Catoni, Roma 1971 (Ministero dell'Interno. Pubblicazioni degli Archivi di Stato, LXXVI).

ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Archivio del Concistoro, 1952 = ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Archivio del Concistoro del Comune di Siena. Inventario, a cura di G. Cecchini, Roma 1952 (Ministero dell'Interno. Pubblicazioni degli Archivi di Stato, X).

ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Archivio del Consiglio generale, 1952 = ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Archivio del Consiglio generale del Comune di Siena, Roma 1952 (Ministero dell'Interno. Pubblicazioni degli Archivi di Stato, IX).

ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Archivio della Biccherna, 1953 = ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Archivio della Biccherna. Inventario, a cura di G. Cecchini, Roma 1953 (Ministero dell'Interno. Pubblicazioni degli Archivi di Stato, XII)

ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Archivio di Balìa, 1957 = ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Archivio di Balìa. Inventario, a cura di G. Prunai e S. de Colli, Roma 1957 (Ministero dell'Interno. Pubblicazioni degli Archivi di Stato, XXVI).

ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Guida Inventario, 1951-1977 = ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Guida Inventario dell'Archivio di Stato, I-III, Roma 1951-1977 (Ministero dell'Interno. Pubblicazioni degli Archivi di Stato, V-VI, XCII).

Atlante storico, 1994 = Atlante storico della Toscana, a cura di A. Dué, Firenze 1994.

BARLUCCHI, Il contado senese, 1997 = A. BARLUCCHI, Il contado senese all'epoca dei Nove. Asciano e il suo territorio tra due e trecento, Firenze 1997 (Biblioteca storica toscana - Serie I, XXXII).

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ZARRILLI, Gli archivi dei giusdicenti, 1996 = C. ZARRILLI, Gli archivi dei giusdicenti dell'antico Stato senese. Dalla precoce concentrazione al versamento nell'Archivio di Stato di Siena (1562-1859), in Modelli a confronto, 1996, pp. 85-97.

ZARRILLI, L'Archivio di Stato di Siena, 1996 = C. ZARRILLI, L'Archivio di Stato di Siena, in Storia di Siena II, 1996, pp. 385-400.

ZOBI, Storia civile della Toscana, 1850-1852 = A. ZOBI, Storia civile della Toscana dal MDCCXXXVII al MDCCCXLVIII, tomi I-V, Firenze 1850-1852.

ZUCCAGNI-ORLANDINI, Ricerche statistiche sul Granducato di Toscana, 1852 = Ricerche statistiche sul Granducato di Toscana, raccolte e ordinate da Attilio Zuccagni-Orlandini, T. III, Firenze 1852.



Archivio preunitario (1633 - 1865)

Comunità di Lucignano d'Asso fino al 1778

Libro di memorie

Comunità di Monteron Griffoli fino al 1778

Libro di memorie e Debitori e creditori

Comunità di San Giovanni d'Asso fino al 1778

Libro di memorie

Debitori e creditori

Istituzioni diverse (1633 - 1784)

Comunità di San Giovanni d'Asso (1778 - 1808)

Deliberazioni del Magistrato comunitativo e del Consiglio generale

Imborsazioni

Carteggio e atti

Contabilità

Entrate e uscite e saldi dei camarlenghi

Dazzaioli delle rendite

Debitori e creditori

Ricevute del Camarlengo

Bilancio

Imposte e tasse

Reparti della tassa di redenzione

Imposizioni straordinarie

Reparti di imposizioni straordinarie

Reparto della tassa straordinaria dei 100mila scudi

Reparto di £. 11.140 per supplire ai pagamenti delle tasse dovute all'Ufficio delle comunità di Siena

Campione delle strade comunitative e vicinali

Mairie di San Giovanni d'Asso (1778 - 1808)

Carteggio

Registri civici

Bollettario dei mandati

Comunità restaurata di San Giovanni d'Asso

Deliberazioni

Deliberazioni del Magistrato comunitativo e del Consiglio generale

Deliberazioni del Collegio dei Priori e del Consiglio comunale

Deliberazioni del Magistrato comunitativo e del Consiglio generale

Carteggio e atti e copialettere

Atti magistrali

Carteggio

Contratti e obbligazioni

Copialettere

Imborsazioni e tratte

Tratte

Registri delle imborsazioni

Contabilità

Entrate e uscite e saldi dei camerlenghi

Dazzaioli delle rendite

Bilanci di previsione

Allegati ai bilanci di previsione

Rendiconti

Registri dei mandati

Mandati

Imposte e tasse

Reparto della tassa straordinaria di guerra sui fondi rustici e urbani

Dazzaioli delle imposte ordinarie

Reparti e dazzazioli della tassa personale

Dazzaioli della tassa prediale e dazio comunitativo

Accolli di lavori alle strade

Atti di accollo, relazioni e perizie

Campione degli accolli

Atti dell'ingegnere del circondario di Montalcino relativi alla Comunità di San Giovanni d'Asso

Relazione e perizie dell'Ingegnere del circondario

Intimazioni dell'Ingegnere del circondario

Carteggio dell'Ingegnere del circondario

Deputazione per l'arruolamento militare

Carteggio e atti

Registro delle reclute

Carteggio

Decreto di Leopoldo II sull'arruolamento militare

Stato civile

Stati della popolazione

Stati nominativi dei capi di famiglia

Stato degli utenti

Stato utenti pesi e misure

Archivio postunitario (1865 - 1970)

Comune di San Giovanni d'Asso (1865 - 1970)

I. Deliberazioni del Consiglio comunale

II. Deliberazioni della Giunta municipale e del podestà

III. Carteggio, atti e protocolli della corrispondenza

IV. Bilanci di previsione

V. Conti consuntivi

VI. Verbali di chiusura dell'esercizio finanziario

VII. Mandati e documenti di corredo al conto consuntivo

VIII. Registro dei mandati e repertorio delle assegnazioni, registri giornale e libri mastro

IX. Imposta di consumo

X. Tasse e redditi comunali

XI. Liste di leva

XII. Acqua, strade e fabbriche

XIII. Elezioni

XIV. Inventari

XV. Movimenti della popolazione

XVI. Spedalità

XVII. Registri diversi

XVIII. Registri dello Stato civile

Catasto generale della Toscana

Archivi aggregati

Giudice conciliatore

Registri delle udienze (1895 - 1954)

Repertori degli atti eseguiti dall'usciere (1923 - 1952)

Registro cronologico degli atti originali (1900 gennaio 18 - 1942 gennaio 15)

Ruolo generale degli affari civili (1943 gennaio 2 - 1995 luglio 9)

Corrispondenza ed altro (1866 - 1900)

Registri degli avvisi per le conciliazioni (1866 - 1880)

Sentenze (1866 - 1959))

Registri diversi (1896 - 1999)

Registri cronologici delle notifiche amministrative e civili (1952 - 1968)

Congregazione di carità ed Ente comunale di assistenza (1892 - 1978)

Congregazione di carità (1892 - 1934)

Deliberazioni e atti (1892 - 1934)

Ente comunale di assistenza (1889 - 1978)

Deliberazioni (1938 - 1960)

Estratti del processo verbale delle deliberazioni (1963 - 1978)

Protocolli della corrispondenza (1937 - 1941)

Atti e carteggio (1889 - 1973)

Contabilità (1937 - 1978)

Verbali di verifica cassa (1940 - 1951)

Rendiconti delle spese sostenute (1943 - 1951)

Inventari dei beni immobili, mobili, petrimoniali (1940)

Registro dei sussidi in natura e in denaro (1939)

Associazione nazionale combattenti Sezione di San Giovanni d'Asso (1922 - 1942)

Deliberazioni e atti diversi (1922 - 1942)

Protocollo della corrispondenza (1934 gennaio 10 - 1940 agosto 25)

Giornale di cassa (1938 - 1941)

Patronato scolastico di San Giovanni d'Asso (1958 - 1977)

Carteggio (1958 - 1973)

Contabilità (1961 - 1977)

Società Filarmonica (1952 - 1954)

Carteggio e atti (1952 - 1954)

Associazione fascista del pubblico impiego (1941 - 1942)

Carteggio e atti (1941 - 1942)

Opera nazionale per la protezione della maternità e infanzia (1927 - 1947)

Carteggio e atti (1927 - 1947)



1 Capitaneria di Porto del Compartimento marittimo di Genova, Leva di mare dell'anno 1930. Elenco degli iscritti della classe 1910 chiamati a concorrere alla leva di mare dell'anno 1930, Genova 1930.

2 Regia Capitaneria di Porto del Compartimento marittimo di Livorno, Leva di mare dell'anno 1941. Elenco degli iscritti della classe 1922 chiamati a concorrere alla leva di mare, Livorno 1941.

3 Regia Capitaneria di Porto del Compartimento marittimo di Livorno, Leva di mare dell'anno 1943-44. Elenco degli iscritti della classe 1925 chiamati a concorrere alla leva di mare, Livorno 1943.

4 Ministero della Guerra, Militari caduti nella guerra nazionale 1915-1918. Albo d'Oro, vol. XXIV Toscana (Province di Livorno, Lucca, Massa, Pisa e Siena), Roma 1946.



1. Tommaso Politi scrive ai signori officiali di Balìa della città di Siena per riferire sui disordini verificatisi a San Giovanni d'Asso.
1526 maggio 15.

ASS, Balia 566, n. 25.

"Magnifici Signori Conservatori
Fo intendare a vostre Signorie come tre persone di Monteghisie anno assassinato uno soldato et svaligiato et per quanto intendo morto; et di più anno questa mattina messo la taglia a l'oste di Santo Giovanni ad Asso di quatro duchati et sonno stati li medesimi tre; et detto oste se partito et venutomi a trovare narrandomi infinite ribaldarie et assasinamenti che ogni giorno fanno attale che mi dice quelli homini non possano più comportalli; et volentieri con uno mandato di vostre Signorie a questi di Santo Giovanni ad Asso si mettarebeno in ogni sbaraglio per farlli pigliare et aiutarebeno a chomuno tutti a pigliarlli; et tanto mi fanno intendare li priori per el detto oste quale per paura non ritorna più a chasa sua dicemi che intende in Monteghisie non vi è più che cinquanta fanti; anchora che Giovanni ha dato licentia a vinti et non vi a farina per giorni quindici et anchora non vi a vino che lo compra a San Giovanni ad Asso a credentia; et tutto lo ha riferito uno meçaiuolo di Giovanni.
El soldato quale è stato svaligiato e forse morto dichano essare del signor Giulio; et questa notte passata vennero, secondo detto oste mi a detto, a Torranieri assaltare a la strada; et hami detto il nome de li tre anchora che dice sonne fino sette, ma a questo ne nomina se non tre uno si domanda Borçachino per sopranome l'altro Michele allevato de Bichi e l'altro ser Girolamo di Montepulciano; non s'intende altro salvo che si fortifichano et anno chomandato 6.000 some di sassi per fare quella muraglia et così la domenicha come altri giorni lavorano; di Proceno non n'è venuto alchuna nova; pensomi non vi sia innovato altro perché ne averei auto avviso se per nissuna via io intendare chosa alchuna degna di avisarne vostre Signorie subito ne avisarò; non dirò altro a vostre Signorie mi rachomando e Dio in felicità vi chonservi. Data addi 15 di magio 1526. Servo di vostre Signorie Tommas Politius in Santo Quiricho".

2. Visita fatta il 15 novembre 1623 da Borghese Borghesi e Manlio Azzoni a San Giovanni d'Asso.
1623 novembre 15

ASS, Quattro Conservatori 1704, fascicolo.

"[...] Si arrivò a S. Giovanni d'Asso e perché gli huomini erano fuori non vi era64 né messo né sindaco da poter far chiamare chi bisognava non si fece altro che haver a se i Priori e santesi nuovi dello spedale e gli fu ordinato che portassero lo spoglio della Comunità; et il libro dello spedale se però da Mario Casini gli era stato restituito; e dicessero esserli stato restituito e portato l'uno e l'altro e si messe mano a vedere il libro dello spedale con la lettura del quale volsero detti signori restar bene informati dell'amministratione tenuta da Mario Casini.

Il di 16 detto
Li predetti signori commissari hauto a sé alcuni de più vecchi massari di quel luogo, presero da loro separatamente informatione de beni che possiede detto spedale e di quello che rendeno, e da tutti ne cavarno l'infrascritta relatione cioè che lo spedale di S. Giovanni d'Asso ha tiene e possiede:
Un ceppo di case poste in borgo confina la casa di Giovan Battista Rossi e fratelli e via comune di sotto e di sopra, nel qual ceppo di case sono queste cioè: una casa con loggia dinanzi che serve per Hosteria e se ne cava lire diciotto l'anno di pigione 18;
una casa congiunta con detta hosteria e se cava lire diciasette l'anno di pigione 17;
una casetta pur contigua a detta hosteria che se ne cava otto lire l'anno, e lire quattro quando si dà il peso a chi l'habita di tener conto della stanza e letto de poveri e riceverli;
una vigna in contrada della fornace confina beni della Commenda de signori Pannilini la via comune beni di Giulio di Pietro, via comune di sopra che va al podere del prior Pannilini detto il compratore quella vigna è di staia cinque in circa;
un campo in luogo detto Fontanelli di staia due in circa confina con beni del signor Iacomo Guidini da tre bande e da una banda la via comune che va da S. Giovanni a Chiusure, s'affittano la vigna e campo insieme per trenta lire e mezzo l'anno più o meno secondo che vi sono chi le pretenda 30 - 10.
Con queste rendite per gli ultimi tre anni, e con la rendita di cinque anni prima cavata parte da detto libro e parte dalla informatione presa da massari fecero conto detti signori quello che in otto anni che è stato santiere amministratore Mario Casini ne poteva haver cavato.
E perché la sua entrata dava molto meno fu fatto chiamare e fu esaminata con diligentia la sua entrata et approvata ma con questo che quelli che non havevano pagato quanto dovevano al tempo suo si riscuotesse e non essendo paganti fusse astretto detto Mario, che però dal gennaio 1615 in qua furno estratti gl'infrascritti debitori cioè:
Francesco Terzuoli per haver preso in affitto la vigna e campo per tre anni per lire centocinque e non si trovò che ne havesse pagate se non trenta fu tirato debitore di lire 75 e Camillo Pasquini e Antonio di Giovanni obligati a detto debito come santesi nel tempo del concesso affitto.
Item per tre anni più che il medesimo Francesco tenne in affitto detta vigna e campo per lire 91 - 10 non trovandosi haver pagate se non cinquanta fu tirato debitore di lire quarant'una e mezzo.
Cioè 41 - 10.
P. Agnolo di Benedetto Casini
Vincentio di Salvestro Caselli fittuario di detta vigna e campo per tre anni per lire diciotto l'anno e debitore di lire trentasei per i due anni che son decorsi e di tanto fu tirato debitore lire 36.
Mario Casini santese in defetto obligato.
Girolamo Coli per havere goduti quattro anni la casetta dello spedale con obligo di tenere conto de poveri non ha pagato cosa alcuna e però deve lire dodici anzi lire sedici e di tanto fu notato debitore lire 16.
Mario Casini santese in defetto obligato.
Volunnio di Bartolomeo Giannelli per la pigione della casa dell'hosteria tenuta tre anni per lire diciotto l'anno non ha pagato cosa alcuna e deve lire 54.
Item per la pigione della casetta tenuta con obligo di tener conto dello spedale e poveri resta debitore di lire quattro lire 4.
Marcantonio Casini e Giovan Battista di Francesco del Testa sono approvatori della promessa di detto Volunnio che fe bartolomeo suo padre e Camillo Pasquini e Antonio di Giovanni santesi obligati anch'essi.
Giulio di Pietro che ha preso e goduto la detta casa dell'hosteria per anni cinque a lire diciotto l'anno resta debitore di lire 18 che maturano a settembre prossimo e di tanto fu tirato debitore perché consti di chi va tenuto in defetto che è Mario Casini lire 18;
Mario Casini santese approvatore obligato.
Si saltò la ragione di detto Mario e fermo l'entrata de denari venutili in mano per il tempo d'anni otto lire 433 - 17 - 4.
L'uscita importava lire trecento settant'una soldi tre e denari 4; ma da dette scritture non se gli fecero buone l'infrascritte partite se non con l'infrascritte conditioni cioè:
Perché si mette a uscita per quattro anni continui lire cinquantacinque in tutto per grano compro spianato e dato il pane a poveri, cioè due staia il primo anno e tre staia ogni anno gli altri tre anni, sentendosi romoreggiare da quelli huomini circa la quantità data e spesa del grano una gli fu ammessa detta somma, una reservata facultà di giustificare con fede de Priori che in detto tempo il grano fosse valuto tanto quanto si metterà a uscita annualmente e che l'havere dato tutto per l'amor di Dio. E perché in detto tempo si metterà a uscita lire settanta per elemosine date a fanciulle per dote di venti lire l'una, essendo detto che due fanciulle non l'havevano ricevute non gli furno passate lire quaranta se non in caso che mostrasse ricevuta d'haverle date.
Dimodo restando l'uscita netta lire dugentosettantasei. tre e quattro, e l'entrata lire 321. 17. 4; fu dichiarato debitore detto Mario Casini di lire cento settantacinque e soldi quattordici; e così notato al detto libro con precetto di rimetterli in mano del suo successore fra venti giorni sotto pena del quarto 157-14.
E perché comparse il suocero d'una delle fanciulle dotate e confermò a detti signori haver esso per la sua nuova ricevuta le lire venti da detto Mario Casini ordinorno darglisene e vedere come gli fu data di lire venti.
fatto questo si messe mano a negoti della Comunità si vedde il lavoro nuovo riporto et avanzato già previsto per resarcire la casa, e si contestò:

docci cinquecento n. 500 mancano n. 500;
mattoni circa seicentocinquanta n. 650 mancano n. 150;
mezzane settecento n. 700 mancano n. 300;

Si messe mano alla lira per far diligentia di ravvivarla, et hauti a se i massari più vecchi si lesse e considerò con i confini nominati nella lira a pezzo per pezzo de beni descritti si ritrovò circa la metà d'essi da chi fussero posseduti vegliandosi sopra questo negotio fino alle quattro hore di notte e perché si considerò che era opera da non la poter perfettionare non solo con quella notte ma ne anco con due o tre giorni più lavorno l'impresa per referire al Magistrato quanto gli occorre sopra questo.
Doppo cena presero lo spoglio della Comunità nel quale trovorno debitore Mario Casini per resto del provento del macello tenuto l'anno 1622 di lire 43 si come trovorno esser debitore dell'infrascritte partite non pagate a conto della lira che deve:

1612 fo 39 9 16 -
- 16 -
676 - 16 -
74 9 16 -
1615 79 - 16 -
84 - 16 -
89 - 16 -
93 - 16 -
1618 10 1 8
106 10 1 8
1619 110 10 2 8
1620 112 10 2 8
116 10 2 8
1621 120 10 1 8
125 10 1 8
1622 128 10 1 8
131 10 2 8
1623 136 10 2 8
143 10 2 8
135 6 4
43
178 6 4"

3. Visita fatta nel 1676 da Bartolomeo Gherardini, Auditore generale in Siena, a San Giovanni d'Asso.
1676.

ASS, Ms 82, parte prima, pp. 104-108.

"Il Castelletto di S. Giovanni d'Asso posto lontano dalla città di Siena miglia sedici, da S. Quirico sei, da Buonconvento quattro, da Montisi due e mezzo, e da Lucignano d'Asso due. Situato in un Monticello scoperto d'aria buona lontano dal fiume Asso mezzo miglio. È cinto di mura, nelle quali corrispondono con le loro abitazioni i particolari del luogo essendovi anche una porta, che non si chiude. Fuori di esso, ma però assai vicino vi sono due borghi separati.
Dentro al castello vi ha l'abitazione il priore Pannellini, che gode tutti li beni del priorato Pannellini posti in questa corte. Il palazzo del detto priorato è in forma di fortilizio antico con sua torre, e nella fabbrica in cattivo stato.
Vi hanno ancora case ragionevoli il dr. Tommaso Guidini, e auditore Flaminio Borghesi.
Vi sono gli infrascritti edifici pubblici, cioè la stanza del macello, due fonti, la casa dello Spedale, la casa dell'osteria, e non vi sono benestanti.
È sottoposto nel Criminale al Capitano di Giustizia di Pienza, e nel Civile e Misto al Podestà di S. Quirico, l'offiziale del quale deve andarvi a tener ragione ogni otto giorni, che per esser rovinato il Palazzo di Giustizia gli conviene fermarsi per lo più nell'osteria.
Si regola con li statuti di S. Quirico già che non ha i propri, dicono però gli huomini, che gli havevano ma che sono smarriti, e quanto alla mercede degl'atti si osserva la tariffa generale dello Stato.
Per servizio dell'offiziale vi sta un messo che è il medesimo che serve a Monteron Griffoli; ha di salario lire 4 il mese dalla Comunità, e si elegge da Priori di essa.
Per la commodità de passeggieri per la strada dogana, che è lungo le mura del Castello vi è l'osteria provento della Comunità, che si vende all'incanto, e si esercita in una casa dello Spedale, e l'oste è obbligato levare il prezzo del vino al Magistrato degli Esecutori di Siena.
Vi è il provento del macello, che si vende a pubblico incanto a pro della Comunità, et è obbligo del Proventiere levare i prezzi al Magistrato della Grascia, et è sua cura il trovare dove esercitarlo.
Non vi sono altri mestieri, che un fabbro essendo tutti povera gente, mercennarii, o pigionali, o mezzaiuoli.
Tre sono i priori, che rappresentano la Comunità di questo luogo. Durano in carica sei mesi, e quando il bossolo è per finire, i priori eleggono due imbossolatori e da questi s'imbossola un huomo per casa di ciascuna fameglia. Ogni sei mesi se ne cavano tre a sorte, et il primo è capo priore, che tien conto del publico sigillo, e si conserva il bossolo appresso al pievano, et i priori hanno lire 2 per ciascuno di salario.
L'istessi imbossolatori imbossolano anco cinque o sei persone de meglio stanti, et ogn'anno se ne trae uno che esercita la carica di Camarlengo, rendendo conto al Magistrato de Conservatori ogni sei mesi fatto prima il sindacato nel luogo avanti due sindaci eletti da priori con lire 1 per ciascuno e lire 2 al notaro. Il salario del Camarlengo è di lire 8.
Fanno anco li detti imbossolatori il bossolo de salaiuoli, includendo in esso cinque, o sei de meglio stanti, et ogn'anno se ne cava uno a sorte. Non vi è tassa di sale, ma ne levano secondo il bisogno, pagandolo a ragione di lire 248 il moggio, oltre al quattrino per le strade, e dal salaiuolo si vende quattordici quattrini la libbra. Il consumo ordinario è di moggia due l'anno.
Paga le Gabelle de contratti e del Piè Tondo.
Paga per l'Estimo lire 600 - per i beni de cittadini e lire 99.4 per quelli de non cittadini, e lire 135 per quelli de religiosi.
Soggiace a gl'istessi appalti che il resto dello Stato.
È sottoposto il Castello alla giurisdizione spirituale di Monsignor Vescovo di Pienza, e dentro vi sono l'infrascritte chiese. Chiesa pievana sotto titolo di S. Giovanni Battista Jus padronato quanto al possesso del priorato Pannellini della Religione di Santo Stefano. Questo padronato però è conteso e lo pretende proprio la fameglia de Gori, di che vi è la lite indecisa a Roma, bene è vero, che il presente pievano padre Giovan Battista Bastiani di Montisi è stato presentato dalla fameglia Pannellini. Renderà di frutto questa chiesa tra decime e stabili circa scudi 90 - oltre al corpo della chiesa. Ha gli oblighi soliti de curati, e s'intende la cura anco per tutta la corte.
In uno dei borghi del Castello vi è una chiesa sotto titolo di S. Pietro in Vincoli benefizio semplice di Padronato del priorato Pannellini conteso però dalla fameglia de Gori. Ha per obligo la messa in ogni venerdì, e la festa titolare; frutterà al netto scudi cento in stabile. Il presente rettore fu eletto dalla santità di P.P. Alessandro VII absque praeiudicio ambarum partium.
Nell'altro borgo del castello vi è la chiesa sotto titolo di S. Cristena, e S. Bartolomeo benefizio semplice di libera collazione con obbligo di una messa il mese, e con annua entrata di scudi vinti.
Dentro al Castello vi è la Compagnia laicale con cappa sotto titolo del Rosario, che ha il suo altare nella chiesa della Pieve. Li fratelli di questa s'imbossolano tutti, et ogn'anno se ne cavano due a sorte, et il primo tratto ha titolo di priore, e l'altro di Camarlengo, e terminato il bossolo si torna a rifare.
L'entrate consistono in dodici offerte l'anno, che si fanno ogni prima domenica di ottobre soldi quattro di ciascun fratello, e sorella; ha obbligo quattro offizii l'anno con quattro messe per ciascheduno offizio.
Questa Compagnia ha un oratorio incontro alla pieve, in cui è un altare dedicato a S. Caterina da Siena, e vi si celebra una messa il mese coll'entrata di detta Compagnia con spesa di lire 15 l'anno al correttore, che per lo più è il pievano.
Fuori del castello vi è uno spedale sotto titolo di S. Niccolò obligato a ricevere i poveri, che passano, e vi sono perciò destinati due letti. Li priori della Comunità fanno un santese, che tien conto dell'entrata e uscita di questo luogo pio. L'entrata consiste in stabili, che renderanno circa lire 50 l'anno. Questo spedale era anticamente tenuto dalle monache di S. Niccolò in Sasso di Siena, che lo donarono alla Comunità riservandosi una recognizione di libre cinque di cera l'anno, e la concessione seguì nel 1509. Ha per obligo lo spedale fare la festa di S. Caterina delle ruote, dando a tale effetto lire 11 al pievano, che è obligato cantarvi la messa, e farvi celebrare quattro sacrifici.
Lontano dal Castello un quarto di miglio vi è una chiesa detta della Madonna del Tribbio stata eretta dal popolo per devozione circa ottanta anni sono. La soprintendenza di questa aspetta alla Comunità, che elegge una donna con titolo di rettrice, quale tien cura delle carità, e vi fa celebrare la messa. Non ha questa chiesa altro che un campo che l'affitta per lire 24 l'anno.
Il Castello predetto fa anime numero 198 in fuochi numero 60 delle quali i maschi sono numero 89 e da comunione numero 129; nella corte vi sono numero 24 fuochi, che fanno anime numero 196 delle quali i maschi numero 112, e da comunione numero 143. Oltre tutte le suddette anime vi sono soldati a piedi numero 28 sotto la banda di Montalcino, banda anzi quarto e rassegna di Buonconvento.
La corte di S. Giovanni d'Asso è piccola parte in collina, e parte in piano, la maggior parte lavorativa, olivata pomata e vitata. Confina con la corte di Trequanda, e beni della villa di Belvedere, con la corte di Montisi, di Lucignano d'Asso di Monteron Griffoli e di Chiusure.
Vi si seminava un anno per l'altro grano moggia quaranta e sarà la ricolta moggia dugento trenta, quella del vino some trecenta cinquanta, e quella dell'olio circa stara vinticinque.
In detta corte presentemente vi è l'appresso bestiame:

Bestiame vaccino numero 125
Bestiame minuto numero 712
Bestiame porcino numero 35

Vintiquattro sono i poderi di questa corte, delli quali sette si appartengono al priorato Pannellini, sette al detto Tommaso Guidini, quattro all'auditor Flaminio Borghesi, due al Monastero del Santuccio di Siena, uno alla pieve, uno al Benefizio di S. Pietro, uno a monaci di Monte Oliveto, et uno a Tommaso Specchi.
In questa corte vi è la strada Dogana, nel resto non vi sono ponti né bagni, né acque minerali.
L'entrate della Comunità di questo luogo consistono ne capi infrascritti cioè:
Tassa de poderi e luoghi che rendono lire 102.14
Osteria provento venduto in questo anno lire 124
Macello provento venduto per lire 73

Alle volte si vende il provento della castagneria.
Queste entrate in anni dieci hanno reso alla Comunità lire duemilacinquecentocinque, che sono a ragione di lire 250.10 l'anno. All'incontro l'uscita annua è la seguente:
all'Opera di Siena lire 5
alla Biccherna lire 138.6
a Conservatori lire 110.14
in censi e offerte lire 16
al Capitano di Giustizia di Pienza lire 50
al Podestà di S. Quirico lire 54
a Priori della Comunità lire 12
al Camarlengo della Comunità lire 8
al messo del Comune lire 48
a sindaci e notaro lire 8
per libri carta e inchiostro -
per revisioni e spedizioni lire 30

Vi è poi da considerarsi la spesa straordinaria, che consiste solamente nelli stallaggi de famegli di campagna, quale si arbitra un anno per l'altro in somma di lire 14.
Questa Comunità va debitrice alla cassa de Conservatori per tutto marzo 1676 di scudi dugento quindici, a quella della Biccherna di lire tremila quattrocento, e con quella dell'Opera sta pari.
Viceversa ha credito con diverse persone lire millesettecento trentadue soldi 10".

4. Visita fatta a Monteron Griffoli e San Giovanni d'Asso dall'ingegnere Giuseppe Montucci.
1760 luglio 21.

ASS, Quattro Conservatori 1704, fascicolo.

"Monteron Grifoli e San Giovanni d'Asso

Per obbedire alli stimatissimi comandi dell'illustrissimo signore Proveditore di codesto illustrissimo Magistrato de Conservatori mi son portato a Monteron Griffoli, dove ho visitato la chiesa pievana di detto luogo, ed ho osservato che la crociata sinistra della medesima è in imminente pericolo di rovinare assieme con altra stanza contigua a detta crociata e all'esterna muraglia di detta chiesa, sotto la quale stanza vi è una cantina inservibile: onde per non perdere i materiali, e per ovviare un male maggiore, sarei di parere che le Signorie Loro Illustrissime facessero demolire e la sinistra parte di detta crociata e la detta stanza, crescere la gronda del tetto di detta chiesa da tal parte con suo canale, servire l'arco di detta crociata; e che di poi ordinassero che vi si facesse una loggetta coperta con due pilastri dalla parte della facciata con tre finestre per recuperare il voto di detta crociata sinistra; e che si voltasse la scala della casa del curato lungo un arco della medesima.
Questo è il mio pensiero al quale prima di fargli dare esecuzione, proporrei alle Signorie Loro Illustrissime che vi mandassero a visitare detta chiesa il loro capo maestro, per vedere se avesse qualche ripiego per minorare la spesa, e differente idea per riparare alla detta rovina, e da lui istesso come più pratico ne attenderanno esatta la detta spesa quale io la credo potere ascendere a trenta scudi che è quanto secondo la mia coscienza e perizia ho dovuto esporre alle Signorie Loro Illustrissime sopra tale affare.
Rispetto poi alla casa dell'osteria di San Giovanni d'Asso della Comunità di detto luogo mi do l'onore di dire alle Signorie Loro Illustrissime che non mi vedevo sicuro nepure il giorno della visita sopra di quella, per essere fuori di piombo un quarto di braccio, e staccata dalle mura laterali la muraglia che strapiomba, da capo per la misura, da capo per la misura di due once, sicché prima che rovini e però speditamente avrebbe bisogno d'uno sperone che si cominciasse dai fondamenti quale dovrà esser alto braccia 20 in circa ed altre braccia 20 largo grosso da piedi un braccio e mezzo, e da capo per ½ braccio tutto interrato nella muraglia, e questo lavoro porterà una spesa di scudi 150 in circa.
Ma siccome da San Giovanni a Monteron Griffoli non vi è che un miglio di lontananza avrei piacere che le Signorie Loro Illustrissime mi favorissero di far riconoscere la detta osteria dal detto capo maestro per sentir dal medesimo si potesse fare altro stabile lavoro da così sperar si potesse l'istesso effetto con minore spesa di quella da me proposta per assicurazzione di detta fabbrica.
Con che facendo alle Signorie Loro Illustrissime umilissima riverenza mi do il vantaggio soscrivermi.
Alle Signorie Loro Illustrissime.
Siena 21 luglio 1760
Umilissimo ed obbligatissimo servitore Giuseppe Montucci Ingegnere".

5. Visita fatta a Monteron Griffoli e San Giovanni d'Asso dall'ingegnere Giuseppe Montucci.
1760 luglio 21.

ASS, Quattro Conservatori 1704, fascicolo.

"Monterongrifoli

In ubbidienza delli stimatissimi comandi dell'illustrissimo signor cavaliere Giovanni Sansedoni degnisso proveditore di codesto illustrissimo Magistrato de Conservatori, mi son portato a Monterongrifoli, dove ho visitato la chiesa pievana di detto luogo, ed ho osservato che la parte sinistra di sua crociata è in grado di presto rovinare assieme con altra stanza contigua, quale esiste sopra ad una cantina inservibile di detta pieve: onde prima che per detta rovina si perdino i materiali in un profondo fosso sotto di detta chiesa, e che produca altro male maggiore; sarei di parere che le signorie loro illustrissime facessero demolire la detta sinistra parte di detta crociata, levare con egual muro l'arco per cui s'entra in detta crociata, e disfare anche la detta stanza e per liberare dall'acqua la detta chiesa proporrei alle signorie loro illustrissime che si crescesse la gronda della medesima a cui vi si apponesse il suo canale di latta e perché detta chiesa non restasse priva di tal voto potrebbesi accrescer quello con una loggiatina di due pilastri da farsi avanti la facciata della medesima con statue però una scala che occupa la metà di quella per cui ha il pievano l'ingresso in sua casa per voltarla lungo la casa medesima; questa sarebbe il mio pensiero, se però dalla visita del capo maestro loro non viene determinato in contrario doppo tal visita di detto capo maestro potranno sentire quale sarà anche la spesa per il suddetto, o altro lavoro.
San Giovanni d'Asso

In detto luogo di San Giovanni d'Asso ho visitato la casa ad uso d'osteria di quella comunità a cui ho osservato che vi bisogna uno sperone alto braccia venti compresovi il fondamento largo altre braccia 20 in circa, grosso da piedi braccia 1½ e mezzo brazzio da capo da interrarsi per un terzo almeno dentro la grossezza della muraglia quale strapiomba per un terzo di braccio e un tale lavoro o altro simile non è da trascurarsi perché è imminente la sua rovina ma siccome anco questo è un lavoro appartenente al capo maestro doppo la sua visita sentiranno dal medesimo se in altra maniera si possa sfuggir tal rovina, e quale sia per essere occorrente spesa [...] Siena 21 luglio 1760. Umilissimo ed obbedientissimo servitore Giuseppe Montucci ingegnere".

6. Atti del sindacato dei cancellieri di San Giovanni d'Asso con i relativi inventari di consegna delle scritture
1790 giugno 30

ACSGA, Archivio preunitario 56, cc. 2r-3v.

"Inventario dei libri, fogli, scritture e di altro spettante alla comunità di San Giovanni d'Asso, che dal signor Gherardo Pavolotti cancelliere stato di questa comunità dal primo luglio 1784 a tutto gennaio 1790, si consegnano alla Magistratura di detta comunità per tutti gli effetti voluti dagli ordini veglianti.

Filza prima di diverse istanze al tempo del signor cancelliere Palazzuoli in numero di 13.
Filza prima del cancelliere signor Giuseppe Rossi dal 18 marzo 1780 al 30 giugno 1781 di processetti numero 70.
Filza 2a cancelliere Rossi dal luglio 1781 per tutto giugno 1782 di processetti numero 41.
Filza 3a cancelliere Rossi dal luglio 1782 a tutto giugno 1783 di processetti numero 55.
Filza 4a cancelliere Rossi dal primo luglio 1783 a tutto giugno 1784 di processetti n. 47.
Numero quattro filze di lettere corrispondenti alle quattro annate delle filze del signor cancelliere Rossi.
Filza prima del cancelliere Gherardo Pavolotti d'istanze affari diversi e lettere dal luglio 1784 per tutto giugno 1785 di processetti numero 49.
Filza 2a del cancelliere Pavolotti dal luglio 1785 per tutto giugno 1786 di processetti numero 28 comprese le lettere.
Filza 3a del cancelliere Pavolotti dal luglio 1786 per tutto giugno 1787 di processetti numero 26 comprese le lettere.
Filza 4a del cancelliere Pavolotti dal luglio 1787 per tutto giugno 1788 di processetti numero 21 comprese le lettere.
Filza 5a del cancelliere Pavolotti dal luglio 1788 a tutto gennaio 1790 di processetti numero 28 comprese le lettere.
Atti del sindacato del cancelliere signor Gherardo Pavolotti per tutto gennaio 1790 di carte 2.

Libri appartenenti alla detta Comunità:
Primo libro di Memorie del 1760 di carte 209.
2° Spoglio Debitori e creditori di San Giovanni d'Asso dal 1660 al 1778 di carte 80.
3° Spoglio Debitori e creditori di Monteronigriffoli dal 1712 al 1778 di carte 334.
4° Spoglio Debitori e creditori di Lucignano d'Asso dal 1683 al 1778 di carte 331.
5° Spoglio Debitori e creditori di Vergelle dal 1763 al 1778 scritte carte 51.
6 Statuti di Monteronigriffoli scritte carte 115.
7 Libro della descrizione dei soggetti imborsati.
8 Campione della tassa prediale in buono stato.
9 Libro degli sciolti in buono stato.
10 Libro delle Deliberazioni Primo dal 1778 al 1783 di carte 200.
11 Libro delle Deliberazioni 2° carte 200 a tutto giugno 1791.
12 Spoglio Debitori e creditori corrente dal 1778 all'anno corrente.
13 Il nuovo Regolamento di tutte le Comunità della Provincia superiore in stampa di carte 239.

Libri d'Amministrazione dei Camarlinghi
1 Amministrazione Bellugi al giugno 1779 di carte 22 con il Reparto e numero 41 ricevute.
2 Amministrazione Borghesi al 1780 di carte otto con il Reparto, e numero 37 ricevute.
3 Amministrazione Borghesi al giugno 1781 di carte otto con il Reparto e numero 43 ricevute.
4 Amministrazione Marsili al giugno 1782 di carte 18 con il Reparto di numero 71 ricevute.
5 Amministrazione Marsili al giugno 1783 di carte 18 con il Reparto e numero 49 ricevute.
Le successive amministrazioni con i respettivi Reparti e filze di ricevute per le annate a tutto giugno 1789 esistono per la revisione nell'Ufficio generale delle Comunità di Siena.
Una filza di leggi e bandi ed ordini diversi.
La chiave sotto la quale si custodiscono le borse priorali con la chiave dell'armario dove si conservano i libri e filze suddette. [...]
Fatti tali riscontri fu ricevuta la consegna di tutti i libri, filze e fogli soprascritti dalla Magistratura per mezzo di me infrascritto cancelliere del sindacato, e fu ordinato darsi copia autentica al detto signor cancelliere Gherardo Pavolotti del presente inventario per suo discarico, e perché ne possa far uso nel suo sindacato, ed in fede.
Dalla Residenza magistrale di San Giovanni d'Asso lì 30 giugno 1790.
Giovan Battista Romei gonfaloniere
Michelangelo Foggi cancelliere del sindacato.
Si aggiunta al suddetto inventario delle robbe ivi descritte, e consegnate alla Magistratura predetta:
Una filza Istanze, ordini, lettere, ed altro dal primo febbraio a tutto agosto 1790 al tempo del signor cancelliere Giovan Battista Stacciuoli implichi n. 19".

7. Elenco della Cancelleria comunitativa di San Quirico, poi di Asciano, relativo alle scritture della Comunità di San Giovanni d'Asso; con integrazioni successive al 1835 del cancelliere del sindacato
1835 gennaio 1 - 1857 gennaio 7

AC di Asciano, 571, pp. 205-247.

"Inventario dei libri , filze, documenti ed ogni altro appartenente alla Comunità di S. Giovan d'Asso ed esistente nell'Archivio della Cancelleria comunitativa di San Quirico compilato dall'infrascritto cancelliere del sindacato eletto con deliberazione magistrale de quattordici marzo 18trentacinque per servire di giustificazione al giudizio del sindacato da rendersi dall'eccellentissimo sig. Giovanni Cinquini cancelliere della Comunità predetta per il tempo dal primo gennaio a tutto il 31 luglio 1835 a forma della notificazione de 26 aprile 1819.

1 Un libretto intitolato Stato delle domande dei beni [...] del 1810 con altro libretto dentro sciolto intitolato domande dei beni tanto di suolo che di fabbrica legato in cartoncino ceruleo.
2 Altro libro intitolato Registro civico della Comunità di S. Giovan d'Asso con entro altro registro supplementario dal 1812 al 1814 legato in cartoncino.
3 Altro libro intitolato Registro civico legato in cartapecora.
4 Altro libro intitolato Bilancio di debitori e creditori della Comunità di S. Gio. d'Asso in bianco legato in cartapecora.
5 Un libretto intitolato Registro degl'imborsati compilato lì 10 settembre 1828 legato in cartoncino.
6 Altro libro intitolato come sopra legato in cartapecora.
7 Altro libro intitolato come sopra compilato l'anno 1804 legato in cartoncino.
8 Un libro intitolato Copia lettere dal sei aprile 1826 al trentun luglio 1835 di carte 152 legato in cartapecora
9 Una filza intitolata atti diversi dal 1776 al 1780 di carte 330 legata in cartoncino con culatta di cartapecora.
10 Altra filza intitolata Atti diversi dal 1780 al 1784 a tempo del cancelliere Giuseppe Rossi composto di carte 1060 legato in cartoncino.
11 Altra filza intitolata Affari diversi dal 1790 a tutto agosto dello stesso anno di carte 110 legata in cartoncino con culatta di cartapecora a tempo del cancelliere Staccioli.
12 Altra filza intitolata come sopra dal 1795 al 1798 di carte 441 legato come sopra a tempo del cancelliere Bozzoli.
13 Altra filza intitolata Affari e Bandi dal 1798 al 1800 di carte 363 legata in cartoncino con culatta di cartapecora.
14 Altra filza intitolata Affari diversi a tempo del cancelliere Pietro Ducci dal 1790 al 1793 di carte 820 legata in cartoncino.
15 Altra contenente Affari di strade, lettere particolari e istanze dal 1803 al 1807 di carte 363 legato in cartoncino con culatta di cartapecora.
16 Altra filza contenente Leggi ed ordini dell'anno 1814 di carte 104 legata in cartoncino.
17 Altra filza contenente corrispondenza del gonfaloniere col cancelliere dal 1817 al 1825 di carte 326 legato come sopra.
18 Altra filza intitolata Notificazioni, leggi, ordini e circolari riguardanti la gestione del sig. gonfaloniere dal 1817 al 1825 di carte 394 legata come sopra.
19 Altra filza intitolata affari economici ed altro dal 16 ottobre 1817 all'ottobre 1819 di carte 287 legato in cartoncino con culatta di cartapecora.
20 Altra filza intitolata Affari economici trattati nell'adunanze dal 23 settembre 1826 al 31 dicembre 1834, corrispondenza col camarlingo ed altri impiegati dal 1 luglio 1826 a tutto dicembre 1834 di carte 399 legata in cartoncino a tempo del cancelliere Giovanni Cinquini.
21 Altra filza intitolata Istanze ed atti spediti negl'anni dal 1820 al 1826, restauro ai ponti Asso e Mabbione ed altri affari di che nell'indice, di carte 471 legato in cartoncino con culatta di cartapecora.
22 Altra filza contenente Contratti, obbligazioni e scritte d'accollo dal 1815 al 1825 di carte 335 legata come sopra.
23 Campioncino delle strade comunitative e vicinali fatto nell'anno 1779 legato in cartoncino.
24 Una filza contenente l'Arruolamento militare dal 1826 al 1834 di carte 723 legata in cartoncino.
25 Idem contenente Note e dichiarazioni di soggetti tratti per risedere negli uffizi comunitativi dall'anno 1820 al 1826, lettere di corrispondenza ed altri affari composta di carte 437 legato in cartoncino con culatta di cartapecora.
26 Idem contenente Scritte d'accollo ed altre obbligazioni dal primo maggio 1829 al giugno 1833 di carte 104 legato in cartoncino.
27 Idem contenente Leggi ed ordini dal 1805 al 1807 di carte 103 legata in cartoncino con culatta di cartapecora.
28 Idem contenente Inventari delle parrocchie comprese in questa Comunità.
29 Idem contenente le Recapitolazioni dello Stato delle anime dal 1814 al 1835 ed altro riguardante lo Stato civile di carte 951 legata in cartoncino.
30 Idem contenente la Corrispondenza col sig. gonfaloniere dal 1818 al 1822 di carte 256 legata in cartoncino.
31 Idem intitolata Corrispondenza col provveditore della Camera di soprintendenza comunitativa dal 27 marzo 1827 al 31 dicembre 1834 per affari spediti, corrispondenza distinta ed alcune relazioni degli ingegneri Moretti e Finetti, e saldo dal 1826 al 1834, corrispondenza coi gonfalonieri composta di carte 381 legata in cartoncino.
32 Filza intitiolata Affari e documenti diversi dal 1784 al 1790 di carte 915 legata come sopra.
33 Filza contenente numero venti libretti d'amministrazione legati tutti in cartapecora dal luglio 1791 a tutto dicembre 1808.
34 Filza contenente i Rendimenti di conti con i suoi dazzaioli dall'anno 1815 al 1820.
35 Idem dal 1820 al 1828.
36 Idem dal 1829 al 1834.
37 Filza contenente numero sette dazzaioli di tassa prediale dall'anno 1818 al 1824.
38 Filza contenente numero 21 Reparti di tassa di famiglia che due legati in cartapecora dal 1803 al 1805 e diciannove sciolti dal 1818 al 1835.
39 Un libretto intitolato libro primo delle Deliberazioni dall'anno 1778 al 1783 legato in cartapecora composto di carte 200.
40 Altro libro intitolato come sopra dal 1783 al 1792 di carte scritte 178 legato in cartapecora.
41 Altro libro intitolato come sopra dal 1792 al 1793 di carte scritte 13 legato come sopra.
42 Altro libro intitolato come sopra dal 1793 al 1794 di carte 19 legato in carta pecora.
43 Numero undici libretti di deliberazioni legati tutti in cartapecora dal 1794 al 1806 contenuti in una filza di cartone.
44 Numero tredici libretti di deliberazioni che nove legati in cartapecora e cinque in cartoncino dall'anno 1806 al 1809 e dal 1814 al 1824 contenuti in una filza di cartone.
45 Numero undici libretti di deliberazioni tutti legati in cartoncino dal 1825 al 1835 contenuti in una filza di cartone.
46 Campione degli accolli di strade della Comunità di S. Gio. d'Asso incominciato l'anno 1828 legato in cartoncino con culatta di cartapecora.
47 Numero nove libretti di registri mandati, che uno legato in cartapecora e gli altri in cartoncino dal 1818 al 1827, mancante quello del 1820 contenuti in una filza di cartoncino.
48 Filza contenente i Repertori d'assegnazioni con i bilanci allegati, i registri mandati dall'anno 1828 al 1835.
49 Filza contenente i documenti di volture dall'anno 1799 al 1825 di carte 207 legata in cartoncino con culatta di cartapecora.
50 Filza contenente denunzie dei beni addazziali al seguito della sovrana Legge del 9 ottobre 1829 di carte 54 legata in cartoncino.
51 Filza contenente i documenti di voltura dal 1826 al 1835 legata in cartoncino con culatta di cartapecora.
52 Un libro intitolato Registro volture dall'anno 1808 al 27 dicembre 1809 legato in cartapecora.
53 Altro libro intitolato registro dei beni addaziali dell'anno 1830 legato in cartoncino con culatta di cartapecora.
54 Numero nove libretti intitolati Arroto di volture dall'anno 1820 al 1835 legati tutti in cartoncino.
55 Un libro grande intitolato Campione di tassa prediale principiato lì 1 luglio 1778 legato in cartapecora di carte scritte 29, con suo repertorio.
56 Altro libro intitolato campioncino degli sciolti principiato lì primo luglio 1779 composto di carte scritte 28 legato in cartapecora.
57 Altro libro intitolato Liretta di decima estimale composto di carte scritte 53 legato in cartapecora.

Segue la descrizione dei libri e documenti riguardanti il nuovo catasto

58 Quadro d'insieme del territorio della Comunità di San Giovan d'Asso con sua cornice e cristallo.
59 Un libro grande intitolato Atlante delle mappe di detta Comunità legato in cartone con culatta di cartapecora.
60 Due tomi intitolati Campione del catasto, che il primo composto da carte 1 a 189 ed il secondo da 190 a 389 legati ambedue in cartoncino con culatta di cartapecora.
61 Altro libro intitolato Supplemento al campione composto di carte 300 legato come sopra.
62 Altro libro intitolato Repertorio alfabetico per il supplemento al campione ridetto, legato come sopra.
63 Altro libro intitolato Manuale da servire di corredo ai libri estimali di questa comunità composto di carte 123 legato in cartoncino con culatta di cartapecora.
64 Altro libro intitolato Supplemento al manuale legato come sopra.
65 Altro libro intitolato Tavola indicativa dei proprietari e delle proprietà delle sezioni da A a L legato come sopra.
66 Numero undici quaderni sciolti intitolati supplementi alla tavola indicativa per le operazioni di possesso operate dopo l'attivazione del catasto delle sezioni da A a L.
67 Altro libro intitolato Repertorio alfabetico dei possessori riportati al campione del nuovo catasto legato in cartoncino con culatta di cartapecora.
68 Altro libro intitolato Prospetto dei proprietari e della rendita [...]".

8. Stabilimento dell'impiego di Procaccia per Asciano
1846 settembre 24

ACSGA, Preunitario 43, cc. 40 r-v.

"[...] Letta a loro adunati una deliberazione emessa dal Magistrato ne ventotto marzo decorso con cui per provvedere al servizio di corrispondenza tra la terra e Cancelleria di Asciano e San Giovanni d'Asso era stata destinata una gita settimanale ad Asciano colla retribuzione di lire una per gita e ciò fino a tanto che il general Consiglio valendosi delle sue facoltà avesse stabilmente provvisto a questo interessante servizio.
Considerato che oltre ai rapporti che può aver con Asciano la Comunità per ciò che concerne la residenza in quella terra dell'Uffizio Comunitativo, da cui ora dipende possono anche i particolari avervi un immediato interesse allorché la direzione della posta di Siena notiziata di un tal stabilimento, invii alla distribuzione di Asciano tutte quelle lettere, che possono esser dirette agli abitanti nel perimetro della loro comune, e così nel capoluogo di San Giovan d'Asso, e nei comunelli di Monterongrifoli, Vergelle, Lucignano d'Asso e Pieve a Salti, poiché Asciano è per loro il punto più prossimo, ove oltre lo scopo della ministeriale corrispondenza può aggiungersi pur l'altro di quella particolare.
Considendo che ove venga eletto un Procaccia comunitativo in San Giovan d'Asso coll'obbligo di portarsi una volta la settimana ad Asciano a impostare e ricever le lettere può con questo solo mezzo favorirsi i particolari e rendere alla Cancelleria quel servizio che può abbisognarle non tanto col Gonfaloniere e donzello, quanto coi parrochi per lo stato civile e Arruolamento militare e coi vari abitanti del comune, cosicché questo impiego apparisca e risulti della massima incontrastabile necessità. Essi signori adunati [... delib delib]
Propongono che stabilita venga nella loro comunità un impiego di Procaccia o Portalettere per Asciano coll'annuo stipendio che determinano in £. 53.6.8 e coi requisiti ed oneri che appresso.
1. Per prevenire qualunque inconveniente facile ad accadere nel servizio che prestisi da una persona affatto idiota, e che abbisogna di cercar altrui indicazione od altro, il Procaccia da eleggersi dovrà mostrare di essere sufficientemente istrutto nel leggere e nello scrivere.
2. Dovrà oltre la garanzia per l'adempimento del servizio nominare anche un'altra persona, che nella di lui impotenza volontaria o coatta disimpegni le sue funzioni sotto però tutta la di lui responsabilità ed a di lui intiero carico.
3. Il Procaccia dovrà risedere in San Giovan d'Asso e sarà suo onere di tenere in una bottega esposta al pubblico una cassetta chiusa a chiave con fessura al di sopra, nella quale ogni individuo possa gettare le lettere che dovranno essere portate all'Uffizio di posta, a meno delle francabili che dovranno esser consegnate a mano coll'importare per la loro francatura.
4. Ogni domenica mattina alle ore dieci partirà da San Giovan d'Asso colle lettere che avrà trovate nella cassetta e si porterà ad Asciano, ove farà di quelle il deposito alla posta.
5. Sarà suo obbligo giunto in Asciano di presentarsi e ricercar i ministri di Cancelleria per ricever da loro i plichi e ordini concernenti il Comune, come pure all'Ingegnere del Circondario per quello che possa occorrerli di servizio nel suo ministero.
6. Alle ore tre pomeridiane, e così dopo il ritorno della posta dalla parte di Lucignano ricevute dall'uffizio le lettere ripartirà da Asciano per recarsi a San Giovan d'Asso, ove consegnarà quelle dirette ai particolari del paese, e quelle dei respettivi uffizi al donzello pel regolare lor invio, depositando l'altre nella bottega trascelta per suo recapito, sotto sicura custodia, all'oggetto che ad ogni ora ve le possano rinvenire le persone cui sono dirette dei comunelli del territorio.
7. Non potrà dai singoli riceventi percipire e pretendere che il rimborso della pura spesa di posta, ne sarà mai obbligato a spedirle e portarle fuori del perimetro del paese di San Giovan d'Asso.
8. Stipulerà a tutte sue spese analoga scritta colla Comunità alla Cancelleria d'Asciano e ciò non ostante sarà soggetto all'annuale conferma per ottenere la quale dovrà esibire una cartella di ben servito firmata dal Gonfaloniere, Cancelliere comunitativo e Ingegnere del Circondario.
9. Per le commissioni dei particolari, come per porto d'involti ed altro estraneo al servizio postale, ed anche per le lettere a mano, quando non sieno dirette a ministri regi potrà dai commettenti o consegnatari percipire una discreta retribuzione, essendo ciò tutto a suo vantaggio e profitto, ed intendendosi compreso nel suo servizio solo quello che ha rapporto a corrispondenza postale.
10. La Comunità provvederà una bolgetta di cuoio con suo serrame e consegnatala al Procaccia ne avrà questi il carico della manutenzione e ne sarà sempre responsabile. Quali cose tutte subordinate alla superiore approvazione autenticarono con legittimo partito di voti otto tutti favorevoli".



Codifica:
Diego Sassetti, febbraio - maggio 2017
Paolo Santoboni, revisione, maggio 2018