Il lavoro di ordinamento di un archivio storico comunale è finalizzato non solo
alla sistemazione metodica, secondo determinati criteri dettati dalla dottrina
archivistica1 , delle unità documentarie
che lo compongono, ma anche alla ricerca paziente, fin dove è possibile, di
tutte quelle informazioni che occorrono per ricostruire la storia dell'archivio,
per rintracciare le vicende attraverso le quali esso è passato. In questa
ricerca, limitatamente ai complessi documentari preunitari, un punto fermo è
costituito dall'"istruzione" diramata nel 1746 da Pompeo Neri, auditore della
Consulta, ai cancellieri comunitativi del Granducato, allo scopo di raccogliere
tutti i dati conoscitivi possibili sulla consistenza e tipologia degli archivi
non più correnti delle comunità, dei luoghi pii, dei tribunali, da essi
custoditi2 . Gli elenchi
descrittivi, corredati sovente di notizie storico-istituzionali sul territorio e
sulle comunità della circoscrizione, che nell'occasione i cancellieri redassero,
costituiscono una preziosa fonte di informazioni per la raccolta di quegli
elementi conoscitivi a cui prima si accennava, allo scopo anche di accertare le
assai frequenti dispersioni di materiale archivistico che nel corso del tempo
sono avvenute3 . Nel caso di Montale
purtroppo non ci è stata tramandata, o forse non fu mai scritta, la risposta al
Neri del cancelliere delle Podesterie di Pistoia, così chiamato in quanto, pur
risiedendo a Pistoia, svolgeva la funzione di ufficiale di governo e di
responsabile degli archivi per il territorio extra cittadino compreso nelle tre
Podesterie (intese come circoscrizioni sia amministrative che giurisdizionali
sottoposte al controllo del Podestà) di Montale, Serravalle e Tizzana
(Quarrata). Pari sfortuna si è avuta per quanto riguarda il reperimento
dell'inventario che avrebbe dovuto essere compreso fra quelli ricompilati nel
periodo 1840-1853 dai cancellieri granducali e fra i quali invece non
figura4 . Nell'archivio della Cancelleria delle Podesterie sono
stati rinvenuti comunque alcuni elenchi manoscritti, riferentisi al periodo
1798-1833, che contengono la descrizione sommaria delle carte d'archivio e delle
nuove accessioni annuali, redatti da delegati delle comunità nell'occasione di
inventariazioni generali dei documenti e delle suppellettili conservati in
cancelleria o al momento del passaggio delle consegne da un cancelliere
all'altro5 . Tali
elenchi furono compilati con un criterio assai approssimativo di distinzione e
di descrizione degli atti e quindi essi si limitano a rappresentare la loro
semplice disposizione materiale nei diversi locali della cancelleria e
forniscono, si potrebbe dire, una sorta di "immagine fotografica" della loro
consistenza e della loro tipologia. Dal più antico di questi elenchi l'archivio
comunale di Montale risulta composto nel 1798-99 da poco meno di 220 unità
documentarie, che diventano circa 380 nel 1822: le unità attualmente conservate
nell'archivio preunitario anteriori al 1822 sono circa 220, il che significa che
da quella data ad oggi ne sono andate disperse, per il periodo che va dalla
seconda metà del secolo XVI al 1822, circa 160. Anche le dispersioni avvenute
successivamente, fino all'unità d'Italia, sono state cospicue, dato che i
"pezzi" del preunitario posteriori al 1822 sono solo circa una settantina.
Non ci sono pervenute le filze che raccoglievano gli atti preparatori,
"portate" e "reparti", per il pagamento della tassa di macine da parte dei
contribuenti, filze la cui presenza nell'archivio di Montale , ancora negli anni
'30 dell'Ottocento, è testimoniata dagli elenchi sopra menzionati. Altra lacuna
è costituita da circa 50 registri di estimi, di campioni e di volture di
proprietà (1664-1797), la cui conservazione era di solito diligentemente curata
dai cancellieri: 28 di essi sono a tutt'oggi reperibili nell'Archivio di Stato
di Firenze6 , ma
non è stato possibile accertare se si tratta delle copie che a quel tempo si
trovavano nella cancelleria o degli originali che di solito gli uffici
finanziari fiorentini custodivano. Si sono invece salvati pressoché tutti i
registri delle deliberazioni della Podesteria, della comunità leopoldina e della
comunità post-1814: sono andati perduti infatti solo i volumi dal 1584 al 1604 e
dal 1759 al 1783 (quelli dei periodi 1584-1604 e 1759-1774 erano mancanti già
alla fine del secolo XVIII). Non vi è al contrario più traccia, continuando il
confronto con i vecchi elenchi , di alcuni volumi di statuti, cioè quello di
Agliana del 1452, di Treppio del 1636, di Montale del 16337 , mentre un
volume di capitoli di Montale che va dal 1487 al 1622 e uno del comunello di
Treppio del 1572 si trovano attualmente nell'archivio del cancelliere che è
frammisto a quello del comune di Serravalle8 . In questo fondo documentario si
trovano anche una filza di atti e lettere (1775-1780), un registro di
osservazioni ai saldi (1780-1810), un ruolo della tassa di famiglia (1828) e
infine 14 registri della riscossione del grano e segale dei comunelli della
Podesteria dal 1621 al 1679 e degli anni 1754-559 . Infine fra le perdite che possiamo
documentare risultano esservi quelle di un volume intitolato "Ragguaglio di pesi
e misure" non datato, un volume di "Collette annuali" (1720-1727)10 , un
"Campione di strade" (1777), un inventario della Podesteria (1774-1785). Per
quanto riguarda la reperibilità di materiale documentario attinente a Montale in
altri archivi, occorre innanzitutto rammentare le filze degli atti civili del
tribunale del Podestà custodite dall'Archivio di Stato di Pistoia, al quale sono
pervenute insieme al deposito dell'archivio comunale di Pistoia11 . Presso l'Archivio di
Stato di Pistoia sono inoltre riuniti i registri dello stato civile per gli anni
1866-190312 . L'Archivio
di Stato di Firenze conserva 4 volumi di statuti e di capitoli di Agliana e
Montale, afferenti al periodo 1407-161313 , 5 volumi di statuti di vari altri comunelli della
Podesteria (1407-1656)14 ed infine un volume analogo
che contiene capitoli dei comunelli di Treppio, Fossato e Tobbiana e uno statuto
completo della Podesteria del 163315 : da quest'ultimo si è attinto in maniera particolare per
prendere in esame l'organizzazione istituzionale ed amministrativa del
territorio che in età moderna è venuto a formare l'attuale comune di
Montale16 . Occorre poi ricordare che presso la
Biblioteca Forteguerriana di Pistoia fra i fondi manoscritti si trova una copia
degli statuti di Agliana risalenti al 1415 con aggiunte e approvazioni fino al
165717 .
(Ringrazio le colleghe Sandra Pieri e Raffaella Zaccaria per i preziosi consigli
che mi hanno dato nel corso del lavoro.)
Alessandro Marucelli