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L'archivio preunitario del Comune di Scandicci

Tipologia: inventario analitico

a cura di Wolfango Mecocci

patrocinio: Comune di Scandicci - Provincia di Firenze

Pubblicazione: Firenze, Leo S. Olschki, 1996

Descrizione fisica: pp. 172, cm. 24

Collezione: Cultura e memoria, 7

Contenuti:

La pubblicazione dell'inventario del nostro archivio preunitario giunge a coronamento di un lungo lavoro curato da Wolfango Mecocci e successivamente portato a conclusione, solo per gli aspetti formali della redazione finale, dalla dottoressa Elena Boretti. Ma il volume non avrebbe certamente visto la luce senza la collaborazione della Sovrintendenza Archivistica per la Toscana e in particolare della dottoressa Sandra Pieri, che ha puntualmente ed assiduamente seguito tutte le fasi del lavoro e che in questa occasione vogliamo ringraziare della cortese disponibilità.

L'Archivio storico comunale è uno dei servizi che consideriamo più qualificanti tra gli interventi di offerta culturale che la nostra Amministrazione comunale sta promuovendo nella città, perché siamo convinti che la disponibilità dei documenti che conservano le tracce della nostra storia locale abbia un significato di particolare rilievo per contribuire a conservare la memoria e a costruire nelle nuove generazioni una identità, di cui siamo convinti che la nostra città, una città di tanto grande e recente espansione, abbia particolare bisogno.

Per questi stessi motivi abbiamo partecipato nei mesi scorsi all'iniziativa, che ha visto coinvolti diversi comuni assieme al nostro ed ancora alla Sovrintendenza Archivistica, alla Provincia di Firenze e alla Regione Toscana, e che ha realizzato la mostra, il video e il volume «Possidenti, contadini e artigiani: la popolazione tra '700 e '800 nei documenti degli archivi storici comunali». Con gli stessi intenti sappiamo che opereremo, in seguito a questa pubblicazione, perché possano giungere a termine anche le altre parti dell'Inventario del nostro Archivio, a cominciare dai documenti del periodo postunitario. Con l'aiuto di questi strumenti contiamo che anche l'Archivio storico possa diventare, insieme con la Biblioteca e in particolare con la sua Sezione di storia e documentazione locale, un servizio accessibile non solo agli studiosi e ai ricercatori, ma a tutti i cittadini interessati alla conoscenza della storia e delle tradizioni del nostro territorio.

Vogliamo infine dedicare un ringraziamento alla Provincia di Firenze, che ha sostenuto questa pubblicazione e che ha voluto accoglierla nella prestigiosa collana dedicata a «Cultura e memoria».

Franco Gentile
Assessore alla cultura del Comune di Scandicci



L'inventario che qui si pubblica raccoglie il frutto del paziente lavoro di schedatura puntuale e di diligente analisi dei documenti preunitari conservati nell'Archivio storico comunale di Scandicci concluso da Wolfango Mecocci prima di lasciare l'ufficio di addetto all'archivio storico; egli è stato seguito in questo impegno dalla dottoressa Sandra Peri che, per incarico della Sovrintendenza Archivistica per la Toscana, ha prestato la propria consulenza scientifica, redigendo poi l'introduzione dell'inventario stesso.

Questo volume vede la luce nella rinnovata collana «Cultura e memoria» della Amministrazione provinciale di Firenze, che da tempo sostiene, concordemente con il nostro Istituto e con validissimi risultati, il progetto di sistematico riordino degli archivi comunali della provincia ed offre una sede prestigiosa ed unitaria per la pubblicazione dei risultati degli interventi condotti sul territorio.

L'inventario dell'Archivio storico preunitario del comune di Scandicci segna dunque il raggiungimento di un'ulteriore tappa del programma di promozione e valorizzazione delle fonti documentarie detenute dagli archivi comunali toscani che ormai da molti anni vede impegnati sul territorio la Sovrintendenza Archivistica per la Toscana, la Regione e le Amministrazioni provinciali e comunali. In questo caso, poi, si è raggiunto un risultato particolarmente apprezzabile poiché questo strumento di consultazione, aggiungendosi a quelli già pubblicati per gli archivi storici dei comuni di Impruneta, Carmignano e Lastra a Signa, contribuisce a completare il quadro delle fonti storico-documentarie già unitariamente conservate, prima dell'Unità d'Italia, presso la Cancelleria comunitativa del Galluzzo. Si tratta dunque di una acquisizione importante nella prospettiva di tornare a rendere attuali, sia pure solo sulla carta, i legami di complementarità e di interrelazione che esistono tra serie e fondi archivistici prodotti dalle antiche istituzioni periferiche toscane, oggi collocati in istituti di conservazione diversi, e di offrire a studiosi ed utenti una guida sicura per affrontare vari temi e percorsi di ricerca.

All'Amministrazione comunale ed a tutti coloro che hanno collaborato alla predisposizione di questo volume va quindi il merito di avere dato un contributo duraturo alla salvaguardia ed alla valorizzazione del patrimonio archivistico di Scandicci, entro il quale si conserva la memoria della storia di questo territorio e delle popolazioni che nel tempo vi hanno abitato.

Luigi Borgia
Soprintendenza archivistica per la Toscana



L'inventario che qui si pubblica, redatto da Wolfango Mecocci durante la sua attività di addetto all'archivio storico comunale, descrive solo una parte - la più antica - delle carte conservate presso l'Archivio del comune di Scandicci.

A differenza della Sezione postunitaria, che raccoglie i documenti prodotti ed omogeneamente conservati dall'amministrazione locale a partire dalla legge sull'unificazione amministrativa, che fissò e regolamentò le funzioni ed i compiti dei moderni enti locali nell'ambito del nuovo Stato unitario, le carte raccolte nella sezione preunitaria rappresentano solo un frammento - certo cospicuo - nel quadro delle fonti documentarie che possono consentire di tracciare, sotto vari aspetti, la storia del territorio oggi circoscritto dagli attuali confini comunali.

Occorre dunque, per offrire a studiosi ed utenti le coordinate fondamentali per la ricomposizione del quadro complessivo delle fonti, introdurre in via preliminare alcune precisazioni che consentano di situare questo frammento documentario rispetto alle altre tessere del mosaico, per ricostruirne il più vasto disegno complessivo.

L'archivio

La complementarità delle fonti relative al territorio, presenti in questo e in altri archivi, e l'appartenenza delle stesse ad un più vasto ed articolato sistema documentario diventa più facilmente comprensibile solo alla luce delle alle vicende che hanno presieduto alla trasmissione di queste carte fino a noi.1 I documenti oggi conservati nell'Archivio comunale preunitario di Scandicci erano infatti parte di un più vasto archivio di concentrazione qual era quello detenuto, fino al 1865, dalla Cancelleria comunitativa che aveva il proprio capoluogo al Galluzzo.

Quest'ultima, al pari delle altre cancellerie dislocate sul territorio toscano, costituiva uno dei punti nodali della rete archivistica periferica che si era venuta strutturando nello Stato fiorentino a partire dalla seconda metà del XVI secolo.2 Agli anni compresi fra il 1565 ed il 1575, di poco successivi all'istituzione dei Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina,3 risale la creazione di tali uffici periferici che avevano lo scopo di rendere più agevole e più diretto il controllo sulla vita amministrativa ed economica delle comunità locali.4

La figura del cancelliere, rogatario e conservatore degli atti pubblici, era sicuramente rispondente ad una tradizione ormai consolidata presso i comuni toscani, nei cui statuti era assai spesso prevista la presenza di un notaio, quando non di un dottore, incaricato di svolgere tali incombenze: si trattava di uno degli ufficiali comunali la cui carica assumeva particolare prestigio ed importanza nelle realtà urbane demograficamente ed economicamente più importanti e più complesse sotto l'aspetto amministrativo. Nelle più modeste comunità rurali, come quelle rappresentate dalle leghe di Casellina e di Torri, tali incarichi venivano svolti, per un tenue compenso aggiuntivo, dal notaio del giusdicente locale.

L'innovazione introdotta da Cosimo I nel quadro di un progressivo accentramento politico nei confronti delle comunità del dominio consistette nel creare nuovi organismi di controllo locale e nel fissare in maniera stabile la circoscrizione territoriale di tali uffici - che ebbero nella maggior parte dei casi circoscrizione sovracomunale -, ponendo alla loro direzione funzionari statali, nominati a beneplacito del sovrano e direttamente dipendenti dall'Ufficio dei Nove conservatori.

Le leghe di Casellina e di Torri dipesero dalla cancelleria del Galluzzo fin dal momento in cui vi venne insediato il primo cancelliere, nel 1571:5 questo funzionario provvedeva a redigere le deliberazioni, a predisporre i registri delle imposte, a controllare che le elezioni alle cariche comunitative avvenissero ai tempi debiti, a verificare i rendiconti degli ufficiali finanziari; intratteneva, per conto delle comunità comprese nella sua circoscrizione, i rapporti con i numerosi uffici centrali che da Firenze dirigevano la vita locale. Alla centralizzazione delle funzioni di controllo era dunque legata la tenuta e la conservazione accentrata dei documenti prodotti nell'esercizio di quelle competenze che erano demandate al cancelliere ed alle varie istituzioni periferiche.6

Alle vicende dell'Archivio della cancelleria del Galluzzo sono pertanto intimamente connesse anche quelle dei documenti oggi conservati nell'Archivio comunale di Scandicci. Esse sono peraltro già state illustrate da Giancarlo Nanni e da Ivo Regoli che hanno curato la redazione dell'inventario dell'Archivio comunale di Impruneta,7 che dell'Archivio della cancelleria imprunetina costituisce sicuramente il più ampio e più complesso frammento.

Poco si può aggiungere alla puntuale ricostruzione di tali vicende che videro il lento accumularsi, in cancelleria, delle carte prodotte dal cancelliere e dalle comunità, leghe e podesterie sottoposte alla sua autorità,8 scandito da periodici controlli e sommarie descrizioni dell'archivio.9 Che la conservazione fosse accentrata presso la sede della cancelleria -- ubicata con scomodo delle popolazioni e probabile comodo del cancelliere stesso alle porte di Firenze a San Francesco di Paola -10 lo dimostra esaurientemente anche la relazione, redatta nel 1746 dal cancelliere pro tempore Sigismondo Marinai, il quale enumera, ordinatamente per ciascuna comunità, le carte ed i documenti esistenti presso di sé.11

Le riforme leopoldine, con la riorganizzazione delle sedi amministrative e giudiziarie e la riformulazione di compiti e funzioni di giusdicenti e cancellieri, nonché con la ristrutturazione delle circoscrizioni comunitative non influirono diversamente sulle modalità di conservazione di tali complessi documentari, riconfermando, se mai, l'obbligo per i cancellieri di conservare la testimonianza documentaria della loro attività amministrativa e di quella delle istituzioni locali e periferiche comprese nell'ambito di ciascuna circoscrizione cancelleresca.12

Un'ulteriore precisazione meritano invece le vicende che l'archivio della cancelleria subì durante gli anni della dominazione francese. In quel frangente, infatti, alla ridefinizione della geografia istituzionale della Toscana, nuova provincia dell'Impero francese, corrispose anche una ridefinizione della rete archivistica periferica.

A seguito della circolare del Prefetto del dipartimento dell'Arno, del 13 febbraio 1809, i maires delle comuni del Galluzzo, Casellina e Torri e Legnaia si riunirono presso la sede della soppressa cancelleria ancora ubicata a San Francesco di Paola «per procedere alla separazione di tutti i libri, filze carte e mobili appartenenti a detta antica comunità di Casellina e Torri». In quell'occasione vennero consegnati al maire di Casellina e Torri varie filze e documenti, appartenenti all'antica comunità, e di esse venne redatto un sommario elenco.13

Venne altresì rilevato che nelle giustificazioni di volture di beni e soprattutto nelle filze di atti dei cancellieri «erano promiscuati e legati insieme gli affari riguardanti le diverse comunità». I maires ed i deputati stabilirono pertanto, per non recar pregiudizio agli interessi dei loro comuni, che le filze fossero sciolte e consegnati a ciascuno di essi i documenti di loro spettanza. Tale risoluzione non ebbe tuttavia esito, forse anche per la brevità della parentesi francese. La restaurazione degli ordinamenti vigenti prima dell'annessione della Toscana alla Francia, avvenuta com'è noto nel 1814, previde il ripristino delle cancellerie e, pertanto, anche la ricostituzione del loro archivio.

Uno dei primi atti del nuovo magistrato di Casellina e Torri fu infatti quello di deliberare l'assunzione delle spese occorrenti per la «rimontatura» dell'archivio della cancelleria del Galluzzo,14 entro la cui circoscrizione la comunità era stata nuovamente inserita.

Dopo questa breve, burrascosa, parentesi la vita dell'archivio procedette secondo le solite modalità ed i consueti ritmi, scandita dai passaggi di consegna, che si rinnovavano all'incirca ad ogni triennio (data della durata della carica del cancelliere) e di cui si trova puntuale testimonianza nei registri delle deliberazioni.

Con il 1865 e la definitiva soppressione delle cancellerie tornò a ripetersi, questa volta in maniera irreversibile, lo smembramento del complesso documentario conservato presso il cancelliere del Galluzzo. Fu infatti in quella data che si formò quello che oggi si definisce l'archivio storico preunitario del comune di Scandicci e che al 31 dicembre del 1866 costituiva già, nella sua attuale consistenza, materiale per una prima parziale elencazione da parte dell'Amministrazione municipale.15

Le vicende appena delineate fanno dunque intuire il complesso legame di complementarità che esiste tra le fonti storico-documentarie conservate presso il comune di Scandicci e quelle oggi collocate, per le vicende della trasmissione documentaria, presso altri archivi, comunali e non.

Il primo e più immediato collegamento deve essere fatto, come si è già detto, con l'Archivio comunale di Impruneta, in cui si conservano numerosi documenti che si riferiscono a Casellina e Torri e che per vari motivi non sono stati oggetto di trasferimento: preme in particolare ricordare la serie del carteggio del cancelliere complementare agli atti deliberativi, almeno per il periodo pre-francese. Attraverso questa infatti è possibile integrare il talvolta scarno dettato delle deliberazioni comunitative ed illustrare in maniera più ricca e articolata le motivazioni o l'iter procedurale e burocratico cui erano sottoposte le decisioni degli organi deliberanti locali. Attraverso gli atti del cancelliere è inoltre possibile delineare quella fitta rete di controllo costituita da numerosi uffici centrali, che, a diverso titolo, sovrintendevano alla vita delle comunità locali. Sempre ad Impruneta sono conservati gli atti dell'Ingegnere del circondario di acque e strade del Galluzzo alla cui autorità era subordinato anche il territorio di Casellina e Torri e che aveva il compito di coadiuvare le amministrazioni locali nell'esecuzione dei lavori necessari per il mantenimento ed il miglioramento delle vie e degli edifici pubblici.

Presso l'Archivio di Stato di Firenze sono invece confluiti gli atti del podestà del Galluzzo,16 entro la cui circoscrizione erano comprese prima le leghe di Casellina e di Torri e poi la comunità. Rappresentante in loco dell'autorità statale, a lui spettavano, oltre che l'amministrazione della giustizia civile, anche importanti funzioni di controllo e di raccordo con gli uffici centrali, soprattutto prima dell'insediamento dei cancellieri fermi.

Il territorio

Per completare il quadro delle fonti relative a quello che è, oggi, il territorio comunale di Scandicci occorre tuttavia segnalare la presenza, negli archivi storici comunali di Impruneta e di Firenze, di carte e documenti che ad esso si riferiscono.

L'odierno territorio del comune di Scandicci è infatti il frutto di una sistemazione amministrativa tutto sommato recente qual è quella avvenuta all'indomani dell'Unità, quando l'espansione del comune di Firenze, fino ad allora rimasto circoscritto alle proprie mura, apportò modificazioni sostanziali all'articolazione dei territori dell'area fiorentina.17A quella data la comunità di Casellina e Torri - che solo nel 1929 avrebbe assunto l'attuale denominazione di Scandicci -18non era ancora direttamente confinante con Firenze, bensì con la comunità di Legnaia, nata in periodo francese a seguito dello smembramento dalla comunità del Galluzzo19 di una porzione del territorio. Il Regio Decreto 2412 del 26 luglio 1865, sopprimendo il comune di Legnaia, attribuì parte del suo territorio al comune di Casellina, che vide così ampiamente accresciuta la propria circoscrizione, pur perdendo con il medesimo decreto e con altri successivi parte del proprio territorio storico.20

Un confronto tra l'estensione del comune di Casellina, prima e dopo il decreto sopra ricordato, può aiutare a capire meglio come si dispongano, all'interno del sistema dei moderni istituti di conservazione, rappresentati dagli archivi storici comunali, le fonti relative a questo territorio. È infatti opportuno sottolineare che i documenti e le memorie preunitarie oggi conservate nell'Archivio comunale di Scandicci, descritte nel presente inventario, si riferiscono esclusivamente a quella porzione di territorio già anticamente circoscritta dalle leghe di Casellina e di Torri; gli atti e i documenti che possono testimoniare della vita amministrativa, economica e sociale del restante territorio, costituito dalle frazioni di San Paolo a Mosciano, San Zanobi a Casignano, San Giusto a Signano e dallo stesso odierno capoluogo comunale, sono oggi reperibili presso l'Archivio storico comunale di Impruneta,21 ma solo limitatamente al periodo antecedente all'epoca fracese. Il materiale archivistico prodotto, in regime di autonomia amministrativa, dalla Mairie e poi dalla comunità di Legnaia è invece consultabile presso l'Archivio storico comunale di Firenze, in cui sono confluite le carte dei comuni della cintura fiorentina soppressi nel 1865.22

L'ordinamento attuale dell'archivio

A queste precisazioni, indispensabili per dar conto delle modalità attraverso le quali si è venuto organizzando sul territorio il sistema delle fonti relative al Comune di Scandicci, vanno aggiunte alcune indicazioni relative all'organizzazione che è stata data, nel corso delle operazioni di ordinamento, ai documenti preunitari e che è riflessa nel presente inventario.

Le unità archivistiche, schedate e descritte con analiticità e competenza da Wolfango Mecocci, sono state infatti raccolte in base alla sequenza cronologica nelle sezioni sottodescritte, intitolate alle istituzioni che sono intervenute nella loro produzione.

1. Lega di Casellina, lega di Torri, poi comunità di Casellina e Torri (1406-1808). A questa sezione sono stati ricondotti gli atti ed i documenti prodotti dagli organismi di autogoverno locale che si sono avvicendati sul territorio prima del periodo francese. Sono stati qui inseriti anche i pochi pezzi di carteggio prodotti dai cancellieri comunitativi che, avulsi dal più ampio contesto della serie del carteggio del cancelliere conservato presso l'Archivio storico comunale di Impruneta, furono attribuiti a Scandicci.

2. Mairie di Casellina e mairie di Torri (1808-1811), mairie di Casellina e Torri (1812-1814). Sono qui descritti i documenti prodotti dalle amministrazioni locali di impianto francese costituite dalle due mairies di Casellina e di Torri, poi riunite nell'unico organismo della mairie di Casellina e Torri.

3. Comunità di Casellina e Torri (1814-1865). Questa sezione raccoglie i documenti prodotti dalla comunità, ricostituitasi all'indomani della restaurazione degli ordinamenti lorenesi. Al loro interno costituiscono una serie a parte i pochi atti che, prodotti dall'Ingegnere di circondario del Galluzzo, sono pervenuti solo parzialmente al comune.

4. Carte attinenti a diverse comunità. A questo settore sono stati ricondotti i documenti appartenenti ad altre comunità della cancelleria del Galluzzo, pervenute presumibilmente per errore nell'Archivio storico comunale di Scandicci al momento dello smembramento del complesso documentario della cancelleria suddetta.

5. Appendice. Sono state qui inserite le poche pubblicazioni a stampa che, per aver sempre costituito un corredo dell'archivio, non sono mai state comprese nel patrimonio bibliografico comunale.



Nella descrizione delle unità archivistiche sono stati rispettati i seguenti criteri:
- la data dei documenti è riportata secondo lo stile moderno;
- il titolo originale dell'unità, quando si è ritenuto opportuno e significativo indicarlo, è segnalato in corsivo;
- di ogni unità archivistica è segnalato il tipo di condizionamento esterno. Un asterisco indica lievi danni nello stato di conservazione, due asterischi danni più gravi;
- eventuali ricostruzioni di date e nomi sono riportati in parentesi quadre;
- a ciascuna unità archivistica è stata attribuita una nuova numerazione. Nella Tavola di raffronto delle segnature apposta in fondo al volume sono riportate l'attuale numerazione e quelle precedenti.

c., cc., = carta, carte

cfr. = confronta

c.s. = come sopra

cc.nn = carte non numerate





Segnatura attuale Segnatura secondo l'inventario del 1959
1 53
2 54
3 3
4 4
5 5
6 6
7 7
8 8
9 77
10 31
11 32
12 33
13 34
14 157
15 764
16 65
17 66
18 68
19 69
20 554
21 555
22 556
23 557
24 558
25 559
26 561
27 560
28 563
29 562
30 564
31 565
32 566
33 567
34 568
35 569
36 570
36 571
38 572
39 573
40 574
41 575
42 576
43 577
44 578
45 579
46 580
47 581
48 582
49 583
50 584
51 585
52 586
53 587
54 588
55 589
56 590
57 591
58 592
59 593
60 594
61 595
62 596
63 597
64 598
65 599
66 600
67 601
68 602
69 603
70 604
71 605
72 606
73 607
74 608
75 609
76 610
77 611
78 612
79 613
80 614
81 615
82 686
83 617
84 618
85 619
86 620
87 621
88 622
89 623
90 624
91 625
92 626
93 627
94 628
95 629
96 630
97 671
98 672
99 673
100 674
101 675
102 676
103 677
104 678
105 679
106 680
107 681
108 681a
109 682
110 683
111 684
112 685
113 686
114 687
115 688
116 689
117 690
118 691
119 692
120 693
121 694
122 695
123 696
124 697
125 698
126 699
127 638
128 639
129 640
130 641
131 642
132 643
133 644
134 645
135 646
136 647
137 648
138 649
139 650
140 651
141 652
142 653
143 654
144 655
145 656
146 657
147 658
148 659
149 660
150 661
151 662
152 663
153 664
154 665
155 666
156 667
157 668
158 669
159 631
160 702
161 160
162 161
163 162
164 163
165 164
166 165
167 166
168 167
169 168
170 169
171 170
172 171
173 172
174 173
175 174
176 175
177 176
178 177
179 178
180 179
181 180
182 183
183 184
184 185
185 186
186 187
187 190
188 191
189 192
190 193
191 198
192 199
193 200
194 201
195 202
196 203
197 204
198 205
199 206
200 207
201 208
202 209
203 210
204 211
205 212
206 215
207 215bis
208 216
209 217
210 218
211 219
212 220
213 181
214 182
215 189
216 188
218 194
219 195
220 197
221 213
222 222
223 221
224 223
225 224
226 225
227 226
228 227
229 228
230 229
231 524
232 525
233 526
234 527
235 527a
236 528
237 529
238 530
239 531
240 532
241 533
242 534
243 535
244 536
245 537
246 539
247 538
248 540
249 542
250 541
251 543
252 544
253 546
254 545
255 548
256 547
257 549
258 550
259 551
260 552
261 553
262 345
263 346
264 347
265 348
266 349
267 350
268 351
269 352
270 353
271 355
272 355
273 356
274 357
275 358
276 359
277 360
278 361
279 362
280 363
281 364
282 365a
283 365b
284 365c
285 365d
286 366
287 367
288 368
289 369
290 370
291 371
292 372
293 373
294 374
295 375
296 377
298 379
299 378
300 381
301 380
302 382
303 383
304 384
305 385
306 386
307 387
308 388
309 389
310 390
311 391
312 392
313 393
314 394
315 395
316 396
317 397
318 398
319 399
320 400
321 401
322 402
323 403
324 404
325 405
326 406
327 407
328 408
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Codifica:
Veronica Vestri, agosto - ottobre 2014
Paolo Santoboni, revisione, novembre 2014