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AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
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Stato civile

Livello: serie

Estremi cronologici: 1814 - 1853

Consistenza: 9 unità

Con il 1817 le competenze relative alla tenuta dei registri dello stato civile, affidate ai maires durante il periodo francese ed ai gonfalonieri delle appena restaurate comunità toscane,1 tornarono ad essere di pertinenza dei parroci. Essi avevano tuttavia l'obbligo di inviare ai cancellieri comunitativi le note dei nati, dei morti e dei matrimoni, il cui duplicato sarebbe stato trasmesso alla Segreteria del Regio Diritto. 2Presso quest' ultima si costituì, nel 1817, il Ministero dello Stato Civile presso cui dovevano essere conservati i duplicati dei registri relativi ai cattolici, appunto tenuti dai parroci, e dei non cattolici, la cui tenuta era stata affidata ai cancellieri comunitativi. Ad essi spettava anche la registrazione dei matrimoni di sudditi toscani contratti in stato estero, di cui è conservato un esemplare nell'archivio storico comunale di Scandicci.

I cancellieri erano inoltre i destinatari delle ricapitolazioni degli stati enumerativi delle anime di ciascuna parrocchia ed in base ad essi provvedevano a redigere gli stati enumerativi della popolazione residente nella comunità. Nel 1841 venne inoltre disposta la redazione di censimenti enumerativi della popolazione. 3