Dal 1826, per disposizione dell'Ufficio generale delle comunità, a
Montecatini, come in ciascun comune, fu istituita una Deputazione per
l'arruolamento, composta dal podestà, dal gonfaloniere, dal primo priore del
magistrato comunale e dal cancelliere comunitativo, che in veste di segretario
teneva il processo verbale dello svolgimento delle operazioni1. La Deputazione forniva il contingente militare
mediante l'arruolamento di volontari e dei giovani non esentati in possesso di
idoneità fisica e di età adeguata. Essa aveva ampia libertà di seguire qualsiasi
mezzo per procedere al reclutamento, col minor aggravio delle famiglie: era perciò
permesso l'arruolamento volontario dietro premi in denaro. La formazione delle liste
per il reclutamento prevedeva la raccolta di dati relativi alle condizioni dei
giovani. La nota degli arruolabili veniva completata dalle notizie fornite dagli
"ospedali dei gittatelli" e dalla Segreteria del Regio Diritto. Dal 1840 i parroci
contribuivano alla formazione delle liste con appositi elenchi dei battezzati della
classe di leva. Sulla base delle notizie ricavate la Deputazione procedeva alla
formazione della lista dei precettabili; nella comunità di Montecatini il numero dei
giovani richiesto veniva scelto con il metodo della tratta. Nel 1853 l'operazione di
reclutamento fu affidata ad un Consiglio di circondario composto dal delegato del
governo e dai gonfalonieri di Buggiano, Massa e Cozzile, Monsummano e Montecatini.
Alcune tra le buste della serie qui descritta contengono anche documentazione
postunitaria.