Livello: serie
Estremi cronologici: 1847 - 1867Consistenza: 3 unità
La Guardia civica venne istituita con motuproprio del 4 settembre
1847
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allo scopo di supportare le milizie dello stato nel mantenimento
della sicurezza pubblica.
Secondo le successive disposizioni, emanate con la
notificazione del 15 settembre
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e con il regolamento generale del 4
ottobre
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successivi, erano chiamati a farne parte obbligatoriamente, con
servizio da prestarsi presso il rispettivo domicilio, tutti i cittadini abili ad
esclusione di particolari categorie quali militari, ecclesiastici e condannati per
reati penali.
Mentre per la parte militare la guardia civica era posta alle
dipendenze dello stato, che si assumeva l'onere delle spese per gli armamenti, il
controllo finanziario e la formazione dei ruoli vennero affidati direttamente alle
comunità.
In ciascuna di esse doveva essere istituita una apposita deputazione,
presieduta dal gonfaloniere, per la scelta degli idonei al servizio attivo e la
compilazione dei ruoli della riserva, in cui venivano inclusi coloni, salariati e
coloro che il servizio attivo avrebbe privato dei mezzi di sostentamento.
Con
il regolamento del 4 ottobre vennero istituiti anche i consigli di revisione per
decidere riguardo ai reclami, i consigli di amministrazione per valutare le spese da
sottoporre alle comunità, e i consigli di disciplina per giudicare sulle infrazioni
disciplinari.
Un nuovo regolamento emanato nel febbraio del 1849
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da parte
del governo provvisorio, trasformò la guardia civica in guardia nazionale, ma poco
tempo dopo questa fu abolita.
Quello che rimaneva della guardia civica
granducale, già disciolta "in tutte le città principali e nelle più
ragguardevoli comunità", venne definitivamente abolita il 23 ottobre 1851,
trovandosi già "in stato di quasi totale dissoluzione nella maggior parte del
Granducato"
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.
Dopo la soppressione della prima guardia
nazionale, creata dal governo provvisorio toscano trasformando la preesistente
guardia civica, una nuova guardia nazionale venne istituita dal secondo governo
provvisorio con decreto del 14 luglio 1859
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, con le stesse finalità di mantenimento della sicurezza
pubblica.
Il successivo regolamento del 16 luglio
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ne fissò le modalità attuative, chiamando
a farne parte i cittadini di età compresa tra i 21 e i 55 anni che non fossero
nullatenenti e non appartenessero alle consuete categorie esenti.
L'organizzazione ricalcò quella della guardia civica, con le deputazioni comunali,
presiedute dal gonfaloniere e denominate ora consigli di ricognizione, che
procedevano alla formazione dei ruoli compilando i registri matricola, gli elenchi
dei mobilizzati e i registri del servizio ordinario e di riserva, i consigli di
revisione che esaminavano i reclami e i consigli di disciplina che decidevano sulle
infrazioni disciplinari.
Gli ufficiali venivano eletti dall'assemblea dei
cittadini iscritti, convocata e presieduta dal gonfaloniere.
La legge 143 del 4
agosto 1861
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estese la guardia nazionale
mobile a tutto il territorio del Regno, ma qualche anno dopo essa venne
abolita.
La serie è costituita da 3 unità archivistiche relative agli anni
1847-1867.