Livello: serie
Estremi cronologici: 1511 - 1775Consistenza: 5 unità
In seguito alla soppressione del "testatico" per i contadini con una legge del
1543, le spese ordinarie e straordinarie delle comunità del contado furono
addossate sui lavoratori dei poderi descritti alla decima (da cui la
denominazione "imposizione del decimino") e sugli artigiani e manifattori
(imposta sui testanti). L'imposizione del decimino, introdotta su tutto il
territorio del contado fiorentino, gravava quindi sui mezzadri e sui lavoratori
della terra in genere in misura proporzionale alla tassa pagata dal proprietario
del podere a titolo di decima. Il lavoratore della terra pagava una lira di
decimino per ogni fiorino di decima pagato dal proprietario. Tuttavia anche
coloro che non lavoravano o possedevano terre, i "testanti", la cui età era
compresa tra i 18 e i 65 anni, erano chiamati a contribuire alle necessità della
comunità, pagando il "testatico", che variava da 1 a 20 lire. I proventi della
tassa di decimino (esatta ai lavoratori dei poderi) e testanti (esatta agli
artigiani) servivano alla Comunità anche per sopperire alle spese ordinarie
quali i compensi agli ufficiali locali o le spese per il mantenimento delle
strade.
Il cancelliere aveva il compito di predisporre i dazzaioli sulla
base della descrizione di poderi e terre assegnati ai lavoratori, popolo per
popolo, sulla base dei libri di decima. Su questi registri venivano elencati i
mezzadri, con l'indicazione del podere al quale erano addetti e della quota di
decimino spettante. Lo stesso registro descriveva anche gli altri cittadini
sottoposti al testatico.
Il dazzaiolo così ultimato era consegnato dal
cancelliere al camarlingo all'inizio del mese di agosto. Al camarlingo era
affidata la riscossione delle imposizioni, che, secondo quanto stabilito nelle
istruzioni date ai camarlinghi, doveva avvenire in tre rate nei mesi di agosto,
ottobre e gennaio, pur essendo l'anno economico calcolato tra marzo e febbraio
dell'anno successivo.
Con la riforma leopoldina della seconda metà del
Settecento l'imposta del decimino e dei testanti fu sostituita dalla tassa di
redenzione.