Livello: fondo
Estremi cronologici: 1806 - 1872Consistenza: 218 unità
Con la Restaurazione fu sostanzialmente mantenuta la divisione del territorio
della Montagna fatta dai francesi. Non fu quindi restaurata la comunità della Montagna,
ma si trasformò in comunità la mairie di Piteglio, comprendente nel suo territorio
Popiglio, Calamecca, Crespole, Lanciole
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. La nuova comunità, insieme a quella di San Marcello,
Cutigliano e Sambuca, fu posta alle dipendenze della cancelleria di San Marcello. Il
Magistrato della Comunità era formato da un gonfaloniere, figura che vide rafforzato il
proprio potere, e due priori, affiancati da tre consiglieri per formare il Consiglio
generale. Tra i compiti del Magistrato rientrava l'elezione del camarlingo e
l'approvazione del bilancio di previsione. Il Consiglio, che rimaneva in carica un solo
anno, si riuniva nel mese di settembre per eleggere, insieme al Magistrato, i deputati
per la tassa di famiglia e decidere di eventuali lavori a strade. La concessione dello
Statuto nel febbraio del 1848 portò notevoli cambiamenti. La pubblicazione di un nuovo
regolamento nel 1849 ribaltò la situazione a favore del Consiglio comunale, che si trovò
attribuiti nuovi poteri deliberativi e di controllo. Inoltre Piteglio entrò a far parte
del nuovo distretto elettorale, con sede in San Marcello, e vi si stabilì un pretore
civile. Un nuovo decreto del settembre del 1853 abrogò il regolamento del 1849 e riportò
in vigore il sistema amministrativo decretato nel 1814. Il regolamento del 14 febbraio
1860 ripristinò i consigli elettivi. Il regolamento sui consigli distrettuali e
compartimentali inserì la comunità di Piteglio nel distretto che aveva come capoluogo
San Marcello, mentre la sede del collegio elettorale era Serravalle
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Soggetti produttori:
Comunità di Piteglio, Piteglio (Pistoia), 1815 -
1865