Livello: serie
Estremi cronologici: 1826 - 1866Consistenza: 9 unità
Le operazioni di arruolamento furono rese più veloci con la costituzione,
avvenuta con legge del 13 aprile 1820, di una Deputazione per l'arruolamento presso
ogni comune. Della Deputazione erano chiamati a far parte il giusdicente locale, il
gonfaloniere, il primo priore e il cancelliere, mentre le funzioni di segretario
erano assolte dal cancelliere. La Deputazione provvedeva all'arruolamento o con la
selezione o il sorteggio dalle liste di giovani, di età compresa tra i diciotto e i
venticinque anni, dichiarati abili, oppure accettando i volontari. La riforma dell'8
agosto 1826 perfezionò il sistema del reclutamento. Alla Deputazione, formata come
in precedenza ma con l'aggiunta di un "probo" nominato dalla Camera di
sovrintendenza comuni- tativa, era affidato il compito di compilare elenchi di
richiamabili (coloro che rientravano nel ventunesimo anno di età) e tra questi
provvedere alla selezione del numero delle reclute richiesto. Oltre che
all'estrazione a sorte, la Deputazione poteva ricorrere alla tassazione dei
richiamabili, suddivisi a questo fine in diverse classi economiche. Il ricavato
dell'imposizione era destinato a pagare i volontari che si sarebbero presentati. Dal
1840 si obbligò i parroci a rimettere apposite note di battezzati, di deceduti e di
trasferiti al cancelliere. Dal 18 febbraio 1853 le funzioni svolte dalla Deputazione
furono trasferite al Consiglio di circondario, formato dal delegato di governo, dal
gonfaloniere e dal cancelliere. La comunità di Piteglio fu compresa entro il
circondario di San Marcello.