Livello: serie
Estremi cronologici: 1815 - 1865Consistenza: 33 unità
In seguito all'abolizione della tassa di redenzione pagata dalle diverse
comunità al tempo del granducato leopoldino e riguardante i proprietari di beni
immobili, con legge 16 settembre 1816 si provvide ad istituire la nuova tassa
prediale sui terreni e fabbricati. Per raggiungere poi «la somma che abbisognerà per
supplire alle spese comunitative di quelle comunità le quali non hanno fondi, o
rendite in proprio, bastanti a far fronte alle partite d'uscita che saranno
sanzionate nel bilancio di previsione», fu permessa l'imposizione del dazio
comunitativo. Pur essendo ambedue riscosse dalle comunità, l'importo della tassa
prediale veniva versato dai camarlinghi alla regia Depositeria, mentre quello del
dazio comunitativo era incamerato direttamente dalla comunità. Il cancelliere aveva
il compito di formare un dazzaiolo o ruolo dei contribuenti per la registrazione dei
nomi dei possessori di beni tra cui ripartire la tassa in ragione della cifra
estimale, insieme con la quota del dazio. Per una illustrazione più compiuta di
queste due tasse, si veda: Repertorio del dritto
patrio toscano, cit., t. VIII, pp. 185-193; Dal Pane,
La finanza toscana, cit., pp.
282-283; L'archivio, cit. a cura di
Antoniella-Borgia, p. 64; Comune di Carmignano, Inventario, cit., a cura di Insabato-Pieri, p. 141.
La
serie dei dazzaioli concernenti la comunità di Montemurlo ci e giunta
sufficientemente completa; si lamentano solo due lacune relative ai registri degli
anni 1849-1855 e al 1859.