A Montecatini, come negli altri comuni del distretto, era in vigore il
"testatico", mentre i lavoratori del contado pagavano il "decimino". Il "testatico"
era un'imposizione diretta che pesava su chi non possedeva beni immobili: lavoratori
o artigiani1. Questa imposta
gravava sul capofamiglia, e doveva essere pagata proporzionalmente al numero dei
componenti della famiglia compresi tra i diciassette e i sessant'anni, e alle loro
entrate. La riscossione era affidata al camarlingo di Montecatini, dopo che i
deputati della comunità avevano calcolato la somma che ogni famiglia doveva
corrispondere. Con le riforme comunitative il peso dell'imposizione diretta
gravò soltanto sulla proprietà, infatti nel 1775 termina la serie dei registri sulla
tassa del testatico presenti nell'archivio comunale di Montecatini.