Livello: serie
Estremi cronologici: 1860 - 1866Consistenza: 35 unità
Il materiale documentario relativo alla guardia nazionale di Massa e
Cozzile è stato reperito fortunosamente, quasi al termine delle operazioni di
cartellinatura, in quanto erroneamente imballato, a suo tempo, assieme a materiale a
stampa di epoca postunitaria; per questo è stato schedato per ultimo. Esso comprende
gli atti della deputazione comunale, quelli del consiglio di disciplina e del
consiglio di revisione e un certo numero di registri e ruoli
matricolari.
I contingenti della Guardia nazionale vennero costituiti con decreto del 14
luglio 1859
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e regolamentati dal
regolamento del 16 luglio dello stesso anno
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Con la legge del 4 agosto 1861
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la Guardia nazionale venne poi estesa a tutto
il territorio del regno d'Italia.
Erano chiamati a farne parte tutti i
cittadini di età compresa fra i 21 e i 55 anni che non fossero nullatenenti, mentre
i giovani dai 18 ai 21 anni potevano entrarvi in qualità di volontari; erano esenti
dal servizio, oltre i nullatenenti, anche i membri di particolari categorie sociali
(militari, pubblici funzonari, medici, maestri, ecclesiastici).
II corpo fu
organizzato secondo le indicazioni della legge del 4 settembre 1847
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istitutiva della guardia civica, che
era stata abrogata nel 1849. In ogni comune veniva costituita una deputazione
presieduta dal gonfaloniere che provvedeva a formare e correggere ogni anno le liste
dei residenti che possedevano i requisiti necessari per farne parte. Costoro erano
distinti in tre categorie: celibi o vedovi senza figli, coniugati senza figli e
coniugati con figli. I ruoli veri e propri erano stesi a cura del consiglio di
recognizione, istituito laddove i battaglioni venivano effettivamente formati: i
primi ad essere iscritti erano i volontari, seguiti poi dagli iscritti nelle altre
categorie in ordine di età e di appartenenza. Eventuali reclami erano esaminati da
un apposito consiglio di revisione mentre le infrazioni disciplinari e regolamentari
si deferivano ad un consiglio di disciplina. Il controllo economico e finanziario
spettava alla deputazione comunale; il comando era affidato a un comandante che
stilava un regolamento da pubblicarsi con decreto del gonfaloniere salvo
approvazione da parte dell'autorità prefettizia. Gli ufficiali venivano, infine,
eletti dall'assemblea dei cittadini iscritti, convocata e presieduta dal
gonfaloniere
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