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AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
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Lavori pubblici

Livello: serie

Estremi cronologici: 1851 maggio 27-1964 dic. 31

Consistenza: 94 unità

La serie dei Lavori Pubblici è costituita dalle pratiche inerenti la realizzazione di opere pubbliche. I primi documenti risalgono al 1851 1 (nn. 1-10) e la serie, costituita da 124 unità, prosegue fino al 1964.
Si tratta di documentazione che ha costituito, fin dall'origine, una serie autonoma rispetto a quella del Carteggio generale; i documenti che costituiscono questa serie sono relazioni, perizie, planimetrie, progetti, carteggi diversi, e sono particolarmente significativi per la ricostruzione delle vicende urbanistiche di Cecina.
Nel 1876 inizia la pratica del "Carcere e della Pretura" 2 , con la decisione dell'Amministrazione Comunale dell'individuazione del terreno, l'approvazione del progetto, la richiesta del prestito di L. 60.000, l'appalto dei lavori alla Ditta Lena Giuseppe, le successive varianti fino al collaudo e all'inaugurazione avvenuta il 1 giugno 1907.
Sfogliando le carte si possono ricostruire le varie forme di illuminazione che sono state adottate nel corso degli anni: dal 1866 l'illuminazione era ad olio di schisto, poi ad acetilene, quindi elettrica a partire dal 1909. Dalla busta n. 14 inizia il carteggio relativo al primo acquedotto per allacciare e condurre la sorgente denominata dell'Acqua Calda fino al Villaggio del Fitto di Cecina, su progetto dell'Ing. Carlo Cartoni (1864). Con l'aumentare della popolazione la sorgente che si trovava a Linaglia non fu più sufficiente per il fabbisogno del paese; nacque così la necessità di ricercare altre sorgenti e fu scelta quella denominata delle "Case" 3 nella Valle del Torrente Lopia.
Grazie a questo nuovo acquedotto e al sindaco Pegolotti sono state avanzate richieste per i primi allacciamenti fino alle abitazioni private: era il 1912 e i Cecinesi avevano una grande comodità in più, "l'acqua in casa"; la fonte di piazza fu tolta e al suo posto fu fatta costruire la Fontana Ornamentale dello scultore E. Vignali di Torino, denominata la "Maremma assetata".
Nel 1922 il comune, per far fronte all'epidemia di febbre spagnola e vaiolo, si impegnò alla costruzione di un Lazzeretto, scegliendo il terreno donato dal Sig. Barabino 4 ; nello stesso periodo inizia la pratica della costruzione del Mattatoio Pubblico con la firma del contratto per la vendita del terreno di Proprietà Leonesio in data 16 marzo 1922 5 . Queste, a grandi linee, le costruzioni e opere pubbliche che hanno segnato i passi fondamentali di un Paese in crescita.


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