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Tipologia: inventario analitico
a cura di Giancarlo Nanni , Ivo Regoli
patrocinio: Comune di Santa Croce sull'Arno
Pubblicazione: Comune di Santa Croce sull'Arno, Stampato in proprio, 1997
Descrizione fisica: pp. 120
Contenuti:
Il primo inventario dell'archivio storico di Santa Croce che ci è pervenuto risale al 1580 ed è stato compilato dal cancelliere comunitativo Francesco Bandini per la consegna degli atti al suo successore Leonardo di Benedetto Barontini. La documentazione descritta in modo molto sommario, comprende, tra l'altro, 105 filze di atti civili degli ufficiali dal 1473 al 1580, sistemate "nell'armadio de' civili sul terrazzo" , 21 registri di Riformagioni dal 1374, un registro di Statuti e riforme, "un libro de Capitoli in tavole", 3 estimi ecc. In una cassetta "della quale tiene una chiave el Gonfaloniere et una el Cancelliere" erano custodite le "scripture di qualche importanza", tra cui la documentazione dei contrasti tra i comuni di Santa Croce, Castelfranco di Sotto, San Miniato e Fucecchio per i confini, la licenza concessa al Signore di Piombino Iacopo Aragona D'Appiano "sopra le muraglie del castello di S.Croce per fare il ponte a Guisciana di mattoni" e altre scritture relative al mercato di Santa Croce e alla chiesa di San Lorenzo di Orentano1. Un altro inventario fu compilato nel 1778 dal cancelliere Antonio di Domenico Menicucci, a seguito del Regio Editto del 15 dicembre dell'anno precedente2. La documentazione, descritta anche qui in modo approssimativo, senza particolare distinzione tra quella prodotta dalla comunità, dall'ufficialato o dalla cancelleria, è elencata in un "Ristretto di tutti i libri, civili, quaderni, dazzaioli e provvedimenti" che, come al solito non va al di là della solita indicazione numerica delle unità archivistiche3. Quanto poi alla conservazione delle scritture, essa doveva lasciare molto a desiderare se nella seduta del Consiglio generale della comunità del 20 ottobre 1801 il cancelliere Luigi Fabbrini esprime le sue preoccupazioni per le condizioni in cui versava l'archivio, rifiutando addirittura di prendere le carte in consegna, come la consuetudine prescriveva. "E' riscontrato che questo [l'archivio], oltre ad essere in qualche confusione, è mancante di un esatto inventario -sostiene con vigore il Fabbrini- per cui da me cancelliere si recusa di prenderne la formale consegna per non rendersi debitore di qualche mancanza". Il Consiglio non potè che prendere atto di queste lamentele, autorizzando il cancelliere a riordinare l'archivio, redigendo un preciso inventario e a procedere "all'aumento di scaffali, legature e accomodature di filze e libri ed in quanto altro potrà occorrere". Luigi Fabbrini effettuò l'intervento con l'assistenza, l'aiuto e la vigilanza del gonfaloniere Giuseppe Bartoletti e di Idelfonso Calavemi, a ciò deputato4. Del suo inventario però non resta traccia ; è rimasto solo l'incipit in cui si legge: "la maggior parte di detti libri, filze sono stati ritrovati mancanti, mutilate, sciolte ed in cattivo stato"5. Più o meno le stesse parole introducono l'inventario compilato nel periodo francese, il 15 maggio 1809, dal segretario del maire Genovesi, il quale nell'incipit avverte "che la maggior parte di detti libri, filze e registri è stata ritrovata mancante o mutilata o corrotta ed in pessimo stato, omettendosene una speciale dichiarazione a ciaschedun luogo per non incorrere in noiose ripetizioni"6. In fondo al registro, in carte sciolte, compare una "nota delle filze e fogli appartenenti alla comune di Santa Croce che esistevano nell'archivio della comune di Fucecchio e che si rimettono al Signor Maire della suddetta comune di Santa Croce questo dì 18 luglio 1810"7. Inoltre il 28 marzo 1812 il cancelliere della Curia vescovile di San Miniato consegnò a Giovanni Biagi, a ciò incaricato dal Maire di Santa Croce, alcuni atti dello stato civile appartenenti alla Prioria di Santa Croce, alla Cura di Orentano e alla Cura di Staffoli8. La dipendenza di Santa Croce al cancelliere di Fucecchio hanno legato indissolubilmente le scritture santacrocesi all'archivio del capoluogo di cancelleria e più volte si ha notizia di trasferimenti di carte o di compartecipazioni alle spese per la conservazione dei documenti. Ad esempio il 29 luglio del 1831 si ha notizia di una spesa di 20 Lire per l'acquisto di uno scaffale grande per l'archivio fucecchiese "per comodo della conservazione dei libri catastali moderni di ambedue le comunità". Nell'occasione si aggiunge che, visto il loro frequente uso, "sebbene siano coperti di carta pecora, presto saranno lacerati e consunte le loro coperte, nel mentre che con tenue spesa restano conservati per lunghissimo tempo, facendovi una sopra coperta di fustagno verde"9. Pochi anni prima, nel 1827, la comunità di Santa Croce aveva concorso alle spese per il mantenimento di un archivista nella cancelleria di Fucecchio, che, sotto la direzione e vigilanza dei cancellieri prò tempore, dovesse tenere "bene custodito e bene ordinato l'archivio e [...] assistere tutte quelle persone che verranno in esso a ricercar delle notizie"10. A questi anni (1829) risale un altro inventario firmato dal cancelliere Tommaso Gotti, il quale alla fine di ogni serie appone la sigla "Sta bene", quasi a sottolineare il consenso per il lavoro svolto dall'ignoto archivista11. Se Santa Croce guardava costantemente a Fucecchio, sede dell'archivio della cancelleria, i maggiori inconvenienti derivavano dal fatto che, per quanto riguardava l'amministrazione della giustizia civile, si trovava sotto il tribunale di Castelfranco di Sotto e quel podestà produceva dunque anche le scritture relative alla comunità santacrocese. La distanza dal tribunale di Castelfranco era indubbiamente un incomodo non indifferente e più volte la popolazione aveva supplicato invano il ripristino del tribunale a Santa Croce. Per alleviare questo disagio era consuetudine dei podestà di Castelfranco rilegare in apposite filze tutti i processi riguardanti la comunità di Santa Croce e tali filze, alla fine del mandato del giusdicente, venivano inviate a Santa Croce. Non sempre il "meccanismo" funzionò a dovere, a volte i documenti venivano inviati al cancelliere di Fucecchio, a dimostrazione del fatto che gli stessi interessati avevano le idee confuse. Ne è una prova una lettera che il cancelliere di Fucecchio inviò al podestà di Castelfranco l'8 gennaio 1830, nella quale dice di aver erroneamente ricevuto la filza di atti civili del Podestà Gobbi, la quale doveva essere inviata appunto nell'archivio di Santa Croce "come che alla medesima appartenente"12. Nel 1833 invece alcune scritture rimasero a Castelfranco e ciò fu oggetto di una piccola "querelle" con il comune vicino, perché si riteneva "dannosa la conservazione di dette filze in altro archivio per l'incomodo di fame i convenienti riscontri"13. La confusione tra le tre comunità e i loro archivi doveva regnare perennemente perché nel 1835 si ha notizia di ulteriori difficoltà nel procedere ad una perfetta e sistematica collocazione e conservazione delle scritture. Secondo le disposizioni della Camera di Soprintendenza comunitativa si dovevano portare a Fucecchio le filze degli atti civili che al momento si trovavano nell'archivio di Santa Croce, perchè "per la lontananza e per la confusione di detto archivio il cancelliere non aveva potuto prenderne la consegna". Il Consiglio comunale di Santa Croce dette il proprio consenso al trasferimento solo quando "la comunità di Fucecchio le avrà preparato il locale per la conservazione di dette filze" ; soltanto allora il signor Tommaso Panicacci, uno dei consiglieri, avrebbe trasportato "a Fucecchio tutti i libri con i suoi scaffali, facendone l'opportuno inventario, per ritirarne la ricevuta dallo stesso signor cancelliere"14. Queste continui inconvenienti derivavano indubbiamente dalla particolare posizione di Santa Croce che per un verso era sotto il cancelliere di Fucecchio e per l'altro sotto il podestà di Castelfranco, ma forse la volontà di conservare le proprie scritture nascondevano il desiderio di indipendenza amministrativa. Passò qualche anno e finalmente con delibera del 15 ottobre 1838 si incaricò Igino Calavemi, che già aveva collaborato alla stesura dell'inventario del 1801, di "procedere alla compilazione deH'inventario di tutti i libri, filze esistenti nell'archivio della loro comunità posto in Santa Croce, di cui mai era stata data la consegna al cancelliere commutativo, consegna alla quale volevasi adesso devenire". U Calavemi, assistito da Angiolo Bartolini, primo priore della magistratura comunitativa, fece l'inventario delle 809 unità archivistiche, ricevendo un compenso di 53 Lire15. L'inventario, quasi a voler ribadire il cattivo stato di conservazione delle scritture, reca nell'incipit questa scritta: "Tutti gli infrascritti libri, filze, registri si trovano nella massima parte in uno stato deplorabile, poiché rosi da topi e danneggiati dalle acque, e molti mancanti visibilmente di molte carte e quasi sciolti, se si eccettuino le filze di affari giudiciali di epoche non molto remote"16. Il 30 agosto 1839 il cancelliere di Fucecchio Gesualdo Gugliantini prese in consegna tutti i documenti. In epoca più recente sono stati due gli interventi di maggior rilievo effettuati nell'archivio storico di Santa Croce, in corrispondenza anche dei trasferimenti che le scritture hanno subito in quegli anni. Il 21 aprile 1960 è stato redatto l'inventario della sezione preunitaria da Mario Lepri e Luigi Pugliese. L'inventario, che conta 1161 unità archivistiche suddivise in 32 serie17, comprende, tra l'altro, anche 83 registri di "Riformagioni, ordinamenti e stanziamenti del comune di Fucecchio, dal 1281 al 1381. Alla fine degli anni '60 Raoul Rossi ha infine redatto l'inventario della sezione postunitaria delle carte comunali e di quelle delle opere Pie e Assistenziali. Nell'occasione ha proceduto anche alle operazioni di scarto del materiale privo di importanza storica.
Per la descrizione dei documenti sono stati adottati i seguenti criteri: - il titolo originale, quando è stato riportato, compare tra virgolette ("); - la data dei documenti è stata riportata secondo lo stile moderno; - accanto alla numerazione di corda, fra parentesi tonde, è stata riportata la numerazione corrispondente all'inventario del 1960; - la persenza di asterischi accanto alla descrizione del condizionamento esterno del pezzo, ne indica lo stato di conservazione: * = danneggiato; ** = danneggiato con parziale perdita del testo; *** = danneggiato con grave perdita del testo. Sono state utilizzate le seguenti abbreviazioni: c. - cc. = carta, carte; s.d. = senza data; AS.F. = Archivio di Stato di Firenze; A.C.S.C. = Archivio preunitario del Comune di Santa Croce sull'Arno.
Comune di Santa Croce sull'Arno (1297 - 1808)
Deliberazioni e Partiti
Atti Magistrali
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Contratti di livelli
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Debitori e Creditori
Estimo del Distretto
Dazzaioli del dazio sull'estimo e altre entrate
Gabella del Sale
Tassa del macinato
Amministrazione della Colletta Universale
Tassa sopra i poderi e terre
Imposizioni straordinarie
Imposte diverse
Saldi dei camarlinghi comunitativi
Amministrazione del monte del grano di Monsignor Duranti
Amministrazione del monte del grano di bosco
Distribuzioni di grano
Licenze al taglio e al trasporto della legna
Accuse e sentenze del danno dato
Pegni Pretori
Atti diversi
Mairie di Santa Croce sull'Arno (1808 - 1814)
Deliberazioni del consiglio municipale
Carteggio e corrispondenza del Maire
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Atti diversi della Mairie
Comunità di Santa Croce sull'Arno (1814 - 1865)
Atti Magistrali e Protocolli delle deliberazioni
Atti di corredo alle adunanze magistrali
Contratti
Corrispondenza e carteggio del gonfaloniere
Atti relativi allo stato civile
Entrate comunitative
Tassa di famiglia
Dazzaioli del dazio e della tassa prediale
Saldi del camarlingo comunitativo
Registri dei mandati
Mandati e ricevute allegati al conto consuntivo
Atti diversi relativi alla comunità
Cancelleria Comunitativa (1511 - 1808)
Atti, lettere e circolari dei cancellieri
Atti in causa
Cancelleria Comunitativa (1814 - 1825)
Inventari
Amministrazione dei Luoghi Pii
Atti Vari
Ufficialato di Santa Croce (1374 - 1865)
Atti civili dei podestà e degli ufficiali di Santa Croce
Atti civili del podestà di Castelfranco di Sotto per la comunità di Santa Croce
Condanne pecuniarie
Circondario di acque e strade di San Miniato, poi di Fucecchio (1827 - 1849)
Rapporti e relazioni dell'Ingegnere
Pio legato Buoni (1794 - 1832)
Rendimenti di conti
Pio legato Turi (1829 - 1879)
Atti
Atti della Pia eredità Pipparelli (1806 - 1879)
Atti provenienti dall'Archivio comunale di Fucecchio (1829 - 1879)
Atti provenienti da altri archivi (1298 - 1797)
Atti relativi a chiese, parrocchie e monasteri (1575 - 1856)
Atti vari (1648 - 1880)
Atti vari
Codifica: Filippo Mori, luglio 2014Paolo Santoboni, revisione, agosto 2014