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AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
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Inventario dell'archivio preunitario del Comune di Figline Valdarno (1365 - 1865)

Tipologia: inventario analitico

a cura di Luigi Atzori , Ivo Regoli

patrocinio: Provincia di Firenze - Comune di Figline Valdarno

Pubblicazione: Firenze, Blanche grafica edizioni, pref. 1982

Descrizione fisica: pp. 108

Collezione: Fonti e studi di storia locale, 1

Contenuti:

Quest'inventario dell'archivio storico che il Comune di Figline Valdarno presenta a tutti coloro che sono interessati alle vicende della sua comunità è una nuova testimonianza dell'intesa che si è verificata in Toscana dopo la creazione dell'ente Regione, nel campo della tutela dei beni archivistici, tra amministrazioni locali e organi tecnici dello Stato preposti alla vigilanza sugli archivi comunali. Nel caso di Figline deve però essere messo in particolare rilievo il grande interesse che il comune e in modo speciale il suo assessore alla Cultura Elisa Ermini hanno sempre avuto per la soluzione dei problemi relativi alle loro carte giungendo alla pubblicazione di questo mezzo di corredo che valorizza in armonia con un contesto storiografico rinnovato, la documentazione storica della loro comunità.
A realizzare inventari di questo tipo ha lavorato fin dalla sua istituzione e non certo da oggi, in tutto il territorio di sua competenza la Sovrintendenza Archivistica per la Toscana che ha sempre considerato questo degli archivi comunali uno dei settori di maggiore impegno della sua attività di vigilanza.
Infatti già nel 1956 essa poteva pubblicare, nell'ambito di quello più ampio degli archivi non statali, un primo censimento degli archivi comunali presentato al III Convegno Internazionale degli Archivi tenuto a Firenze nel settembre del '56.
Questo censimento venne poi ripreso con l'aggiunta di altri numerosi dati rilevati in una serie di successive ricognizioni, nel volume curato da Giulio Prunai e pubblicato nel 1963 come quaderno XXII della Rassegna degli Archivi di Stato col titolo "Gli Archivi storici dei comuni della Toscana".
Ma per quanto riguardava gli ordinamenti degli archivi la scarsa disponibilità finanziaria dei comuni influì non solo sulla quantità ma anche, fatte le dovute eccezioni, sulla qualità delle operazioni di riordino.
Con il 1973, un anno dopo la sua istituzione, la Regione Toscana cominciò ad erogare contributi finanziari per l'inventariazione degli archivi comunali inserendoli in un piano di finanziamenti insieme con le biblioteche nella legge regionale n. 33 del 3 luglio 1976.
Contemporaneamente l'attività della Sovrintendenza, che poteva ormai contare sulle ampie rilevazioni effettuate nel periodo precedente, si era indirizzata soprattutto alla promozione e alla consulenza per gli ordinamenti degli archivi comunali compresi naturalmente anche quelli postunitari. Questi ordinamenti da allora sono affidati solo a personale tecnicamente qualificato con la responsabilità diretta del nostro Istituto attraverso i propri funzionari incaricati di seguirne l'attuazione. Un esempio ne è questo inventario che costituisce una guida fondamentale per gli storici e che è dovuto all'opera appassionata e competente degli autori assistiti e guidati dal dott. Augusto Antoniella di questa Sovrintendenza.
Tutte queste realizzazioni hanno legato nella stretta collaborazione cui accennavo all'inizio, l'attività prevalentemente tecnica della Sovrintendenza a quella prevalentemente promozionale degli organismi locali. E il fatto nuovo della situazione archivistica toscana di questi ultimi anni è la presenza in questa politica di recupero e di valorizzazione dei beni culturali locali in genere e archivistici in particolare, degli enti di coordinamento politico territoriale quali sono le provincie. Infatti alla realizzazione di questo lavoro hanno contribuito non poco i finanziamenti dell'Amministrazione Provinciale di Firenze che nella persona del suo Presidente ha sempre dimostrato un particolare interesse per i beni archivistici.
Ed ora, prima di concludere, desidero far rilevare che questo inventario oltre ad essere come si è detto, una base fondamentale di partenza per qualsiasi ricerca di storia locale è pure un utile strumento non solo per la diffusione tra la popolazione della conoscenza della propria storia ma anche per una politica di valorizzazione e corretto uso del territorio: perché, come è ormai dimostrato, è dal passato che prende sempre avvio la soluzione di molti problemi del presente.

Francesca Morandini
Sovrintendente archivistico per la Toscana



La pubblicazione di questo "Inventario dell'archivio storico comunale" è l'ultima tappa di un lavoro iniziato dall' Amministrazione Comunale più di un anno fa, con lo scopo (grazie all'apporto della Sovrintendenza archivistica per la Toscana e di personale qualificato), di rimettere in ordine il patrimonio documentario dell'Ente in modo da renderlo fruibile ai fini della ricerca storica e di portare gli studiosi a un rinnovato contatto con queste fonti.

Per la verità, tentativi simili si sono avuti anche in passato. Dalle notizie che abbiamo, riordini delle filze, dei registri e delle buste che formano l'archivio storico sono stati effettuati nel 1859, nel 1884, nel 1926 ed ultimamente alla metà degli anni sessanta. Ma le vicende che hanno segnato la vita dell'archivio e la mancanza di criteri scientifici che hanno accompagnato i precedenti lavori non hanno permesso finora di dare a questo "granaio di fatti" una valorizzazione pari alla sua importanza.

E' così che la pubblicazione di questo "Inventario", curato dai professori Luigi Atzori ed Ivo Regoli, ai quali va il nostro riconoscimento per il fecondo risultato, vuole essere un primo momento di un progetto che l'Amministrazione Comunale ha intrapreso in questo campo e che proseguirà con il recupero del materiale documentario dell'archivio comunale postunitario e di quello dello Spedale Serristori.

Un particolare ringraziamento al dottor Augusto Antoniella che per conto della Sovrintendenza Archivistica per la Toscana ha seguito con attenzione le varie fasi del lavoro, come pure al Sovrintendente, dottoressa Francesca Morandini, e al Presidente della Provincia di Firenze, Oublesse Conti, che hanno dato nuovi e fecondi stimoli al settore archivistico ed ai quali deve molto anche questo lavoro.

L'Assessore alla Cultura
Elisa Ermini



I lavori di ordinamento e di inventariazione dell'archivio preunitario di Figline V. A. sono iniziati nel dicembre 1980, grazie alla sensibilità dell'Amministrazione e all'interessamento della Sovrintendenza archivistica per la Toscana.

In poco più di un anno abbiamo potuto ultimare l'ordinamento e redigere l'inventario senza particolari difficoltà di ordine tecnico-amministativo anche per la collaborazione e l'assistenza del dott. Gianluca Bolis, responsabile dell'Ufficio P.I. del comune di Figline, che intendiamo sinceramente ringraziare.

Pur avendo inventariato altri archivi comunali e avendo "spulciato" per oltre 10 anni gli archivi di mezza Toscana, sappiamo benissimo che questo inventario non può considerarsi ottimale e può dar adito a critiche, ma ci sembra, tuttavia, un utile contributo alla conservazione e allo studio di tanti documenti interessanti non so lo per chi si interessa di storia locale, ma di storia "tout-court".

Non va altresì dimenticato che l'ordinamento dell'archivio storico comunale di Figline non è un fatto isolato, ma si inquadra nella encomiabile politica che, ormai da alcuni anni, vede la Sovrintendenza Archivistica per la Toscana impegnata nello stimolare e nell'incoraggiare gli enti locali al recupero del loro patrimonio archivistico.

Figline V. A. 31/1/1982

Luigi Atzori
Ivo Regoli



L'archivio storico comunale pre-unitario di Figline V. A. comprende 2946 pezzi suddivisi in due fondi archivistici principali e alcuni fondi secondari e non strettamente legati coi magistrati e giusdicenti figlinesi.

Esso inizia con gli atti dei giusdicenti di Figline e di Reggello (n. 1-1161)1, comprendenti le serie degli atti civili del podestà (e successivamente dei pretori) e il carteggio dei medesimi con le varie magistrature.

Seguono gli atti delle magistrature comunitative, degli uffici amministrativi e del cancelliere commutativo di Figline (n. 1162-2354). Questi due fondi archivistici rappresentano il vero nucleo dell'archivio comunale di Figline; ma vi sono anche alcune serie, meno consistenti, che per vari motivi hanno trovato la loro collocazione definitiva nell'archivio figlinese, fra le quali sono da notare per la loro importanza e per la quantità della documentazione:

- Gli Atti amministrativi vari della comunità di Reggello (nn. 2355-2420);

- I Registri per la riscossione della tassa sull'estimo e della decima del contado per il camarlingato di Figline (nn. 2471-2566);

- Gli atti dell'Ingegnere del circondario di Figline (nn. 2567-2738);

- Gli atti di Opere pie laicali;

- Gli atti del Monte di Pietà.

Tutte le serie sopra elencate sono assai complete (esclusi gli Atti amministrativi di Reggello) e non presentano particolari vuoti di tempo.

I documenti più antichi dell'archivio risalgono al X IV sec.2 ma solo intorno al 1500 cominciano a distinguersi serie omogenee e complete.



I nostri criteri di ordinamento e di inventariazione dell'archivio comunale pre-unitario di Figline V. A., si sono rifatti soprattutto alla nostra esperienza di lavori analoghi in alcuni comuni toscani (S. Miniato, Castelfranco di Sotto, Montopoli V. A., Prato, S. Maria a Monte) e ai preziosi suggerimenti della Sovrintendenza archivistica per la Toscana che ci ha seguito in ogni fase del lavoro. In particolare abbiamo tenuto presenti due direttive principali:
1) Ricostruire, per quanto possibile, le serie archivistiche così come sono state prodotte dai vari uffici del comune cercando in tal modo di dare anche un contributo alla conoscenza delle strutture amministrative e giudiziarie periferiche.
2) Redigere un inventario che, oltre a costituire un valido mezzo per la conservazione futura dei documenti, fosse soprattutto un utile aiuto a tutti gli studiosi, anche ai meno edotti di problemi archivistici, che vorranno consultare, conoscere e sfruttare il prezioso materiale conservato, a torto trascurato spesso dagli storici ufficiali.
Ci pare utile precisare che l'inventario descrive tutto il materiale dell'archivio così come è stato ordinato dopo una revisione integrale che non ha tenuto conto degli ordinamenti e inventari precedenti, sia di quelli ottocenteschi, sia di quelli più recenti. Con la schedatura completa dei pezzi è stata anche possibile la ricomposizione di filze che erano andate smembrate e i cui frammenti risultavano separati negli inventari precedenti.
Le date sono state riportate allo stile comune, perché fino alla metà circa del 700 l'anno era fatto cominciare il 25 marzo: tutte le date dal 1 gennaio al 24 marzo sono state accresciute di un anno rispetto a quelle che si trovano scritte sui documenti.
Accanto alla descrizione degli atti si è cercato, nei limiti del possibile, di riportare il nome del magistrato o del funzionario che tali atti stilava e conservava.
In alcuni casi, soprattutto di documenti insoliti o interessanti, si è riportata fra virgolette la intitolazione originale ripresa dal pezzo stesso.
Con il 1808 la Toscana passò direttamente a far parte dell'impero francese e con ciò cambiarono integralmente le strutture giudiziarie e amministrative periferiche. Nuove magistrature e nuovi uffici presero il posto dei vecchi (basti pensare alla Prefettura, al Giudice di Pace, al Maire, all'Ufficio dello Stato Civile, al nuovo sistema fiscale).
Quando, con la caduta dell'impero francese, si ritornò al Granducato Lorenese, furono sì riesumete le vecchie magistrature (Podestà, Gonfaloniere, ecc.), ma salvando alcune istituzioni napoleoniche (ad es. lo Stato Civile), modificando le vecchie con attribuzioni diverse e con l'introduzione di nuovi sistemi fiscali.
Questo discorso ci è utile per spiegare il motivo che ci ha indotto a chiudere tutte le serie archivistiche al 1808, facendole poi seguire da quelle del periodo francese, e, infine, a collocare gli atti dal 1814 al 1865;
Questa scelta ci è sembrata la più adatta per lo scopo che ci eravamo prefissi: ricostruire quanto più possibile l'archivio così come si è formato col passare dei secoli e dare un piccolo contributo alla storia delle istituzioni.



Le molte numerazioni esistenti sulla maggior parte dei volumi sono ancora oggi testimonianza dei vecchi ordinamenti, dei quali ci sono pervenuti anche alcuni antichi inventari.
Spesso, però, si tratta solo di sommari elenchi di documenti raggruppati secondo il loro contenuto (es. "30 dazzaioli antichi della comunità") che non fanno riferimento a precise numerazioni. A tale proposito ci restano inventari del 1635-1683, del 1777 e del 1792-1809 che riportano insieme alle carte anche l'elenco dei mobili e masserizie esistenti nei palazzi comunitativi e nella cancelleria.
Il primo inventario abbastanza completo di tutti i documenti dell'archivio figlinese è quello compilato il 18/6/1859 dal cancelliere, ministro del censo, L. Chiavai "coerentemente al partito della magistratura comunitativa di Figline del 11/7/1857 egli ordini ricevuti dalla direzione generale del pubblico Censimento". Questo inventario non riporta nessuna precisa numerazione dei pezzi, ma per qualche serie fa riferimento a vecchie numerazioni. Da notare che in esso sono elencati numerosi pezzi del catasto (arroti e certificati di volture) e alcune pergamene del XIV secolo, oggi non più esistenti nell'archivio di Figline.
Un nuovo inventario, comprensivo dei soli documenti relativi alle magistrature comunali di Figline (non compaiono gli atti dei podestà, gli atti del catasto e i documenti di Reggello) fu fatto nel 1884. Tale inventariazione (che termina con il 1865) riporta 777 pezzi con numerazione progressiva più tre volumi di statuti numerati separatamente. Le filze comunitative riportano ancora oggi traccia di questa numerazione che risulta assai razionale, se si esclude il grosso errore commesso nell'attribuzione alla comunità di Figline della serie di registri relativi all'estimo e alla decima, errore già commesso dal cancelliere L. Chiavai e rimasto senza correzione fino ad oggi.
I pezzi relativi ai giusdicenti di Figline e Reggello, rimasti a Figline fino alla soppressione della pretura locale, trasferiti quindi presso la pretura di Pontassieve, furono restituiti al comune di Figline il 16/7/1926.
In questa occasione fu redatto un nuovo inventario del materiale archivistico restituito (per lo più filze di atti civili dei podestà di Figline e Reggello), riportando parzialmente una numerazione preesistente.
L'ultima inventariazione risale agli anni '60, ad opera dei cav. Bossini: pur presentando notevoli errori di impostazione e di datazione, tuttavia ha avuto il grosso merito di conservare e salvare il patrimonio archivistico del comune di Figline.



Archivio dei giudiscenti

Negli archivi storici comunali la serie relativa agli "atti civili" è generalmente quella più numerosa e meglio conservata. Nell'archivio storico di Figline vi sono due serie di atti civili stesi dai podestà, una per la podesteria di Figline (n. 565 pezzi) e una per la podesteria di Reggello (n. 592 pezzi).
La serie delle due podesterie sono pressocché complete e coprono il periodo di tempo che va dal XVI secolo sino a parte del XIX.
Il podestà svolgeva il suo compito per circa 6 mesi, talvolta veniva riconfermato per altri 6 mesi nel caso di morte o di rinuncia da parte del podestà estratto dalle borse di Firenze.
Una volta nominato, il podestà si recava nella podesteria di Figline, o di Reggello, "cum uno notario, tribus famulis, uno equo et cum salario di libbre 400" a carico della podesteria stessa.
Giunto nella nuova sede il podestà si "rappresentava" davanti al Rettore e Priori e rappresentanti delle comunità della podesteria, promettendo e giurando di svolgere il suo compito secondo quanto stabilivano le leggi: nelle prime pagine dei civili troviamo nota di questa "rappresentazione". Durante il suo mandato, il podestà si occupava di vari settori della amministrazione della giustizia, ognuno dei quali fa parte degli "atti civili"; rimesse di polizze di mugnai; sodi dei mugnai, beccai e altri; levate di offese; prigioni di mercanzia e altri; prezzi del grano e di altre "robe"; visite alle carceri; visite agli spedali; comandamenti per rimettere i pegni; rassegne di "famigli"; diversi referti; sospetti di fuga; visite ai mulini; "pubblico" di Firenze; privato; protesti, sequestri e comandamenti; imposizioni d'Arno; danno dato; "atti civili"; lettere.
Queste voci sono indicate generalmente in repertorio all'inizio del volume.
Nella parte intitolata "Rimesse di polizze de mugnai" si trovano riportati i vari mulini della podesteria, le località dove sono situati, i proprietari, i nomi dei mugnai, il numero di polizze e la quantità, in staia, di grano e grasce macinati, che i mugnai dovevano rimettere ogni mese al podestà.
I mugnai, beccai, i pizzicagnoli e gli osti, pochi giorni dopo il suo arrivo, si recavano dal podestà e alla presenza di testimoni ritiravano un quadernuccio dove annotare vari dati. Il mugnaio, denunciando i componenti e l'età dei suoi familiari "...intitolò il suo quadernuccio di carte n. sul quale promesse con suo giuramento di scrivere e tener diligente conto di quanto sia tenuto in virtù delle leggi e bandi dell'Ufficio delle Farine e in oltre osservare tutti gli ordinamenti di detto ufficio circa il modo di esercitare l'arte del mugnaio...".
L'oste "...sul suo quadernuccio promise di scrivere e notare tutte le carni che compererà et macellerà per uso di sua bottega, et tener diligente conto d'ogni altra cosa nella quale sia tenuto..."
La parte di "Levate di offese" , di poche pagine, riporta la tregua fra persone in lite fra loro e la notificazione della "levata": "Si levarono le offese infra Andrea di Domenico Ferrati da una parte e Lorenzo di Simone Fabbrini dall'altra, ambi habitanti in Figline, et loro attenenti, et consanguinei per linea masculina sino in 4° grado secondo la Ragione canonica, di non s'offendere nè fare offendere con arme o senza alla pena di scudi 100 da applicarsi secondo gli ordini da durare fino a che non haveranno fatto pace o tregua".
Il capitolo intitolato "Prigioni di mercanzia" riporta le incarcerazioni da parte dei "messi di mercanzia" di persone con debiti insoluti verso privati, spesso per motivi di eredità.
Il podestà era tenuto a registrare ogni settimana il prezzo delle grasce al mercato (grano buono, grano mischiato, grano vecciato, segale, fave, miglio, saggina, olio). Ogni tre settimane, tramite un messo o persona di fiducia, i prezzi delle grasce al mercato di Figline venivano inviati a Firenze agli Offìziali di Grascia e Abbondanza.
Una o due volte al mese, accompagnato da un muratore, da un fabbro e da un falegname, il podestà visitava le carceri pubbliche per verificarne la sicurezza. Sempre alla presenza di due testimoni, il podestà faceva visita almeno una volta durante il suo mandato agli spedali della podesteria, registrando gli oggetti ivi presenti e prendendo nota dei lavori di manutenzione occorrenti.
Nelle carte intitolate "comandamenti per rimettere i Pegni" venivano registrati i precetti e i comandamenti per pagare debiti, su istanza di privati.
Tutte le voci sopracitate generalmente occupano poche carte e sono poste all'inizio del volume, prima delle parti che vi trovano maggiore spazio: pubblico di Firenze, pubblico di podesteria, privato, protesti sequestri e comandamenti. Danno dato, Atti civili. Lettere. La parte relativa al pubblico di Firenze, sovente introdotta da un repertorio nominativo, riporta i debitori di varie gabelle che risiedono nella podesteria (gabelle del sale, dei contratti, delle decime dei Signori Nove, dell'Imposizione universale, di varie arti, della Magona del ferro, dei pupilli,dei Capitani di Parte e altro). Ad ogni nome di debitore troviamo il numero di carta del dazzaiolo o del registro di riscossione delle relative gabelle.
Nel pubblico di podesteria, su istanza dei camerari dei vari popoli della podesteria, si registravano i debitori di dazi decorsi e non pagati.
Nel privato di podesteria, invece, preceduto da un repertorio alfabetico, sono registrate quelle persone che devono pagare dei debiti, su istanza di privati.
Seguono, generalmente, varie pagine dove sono riportati i protesti, sequestri e comandamenti. Ad istanza di privati (spesso proprietari, fattori, nobili uomini fiorentini), dopo aver sentito le parti interessate, il podestà disdiceva licenze di pigioni di case e terre, intimava di riconsegnare oggetti o animali, di pagare debiti, ecc.; riportava le "comparizioni" davanti alla sua persona, di cittadini che domandavano di fare precetto e comandamento contro altri privati.
Nel capitolo del "Danno dato" sono riportate accuse e denunce di furti, di danno a cose, di taglio o di legname, ecc; seguono, poi, le multe comminate dal podestà.
Gli "atti civili" veri e propri comprendono le pratiche relative all'istruzione dei processi civili e le sentenze finali emesse dal podestà. Vi si trovano dichiarazioni rilasciate dagli interessati e dai testimoni dinanzi al podestà, "fassi fede" di testimoni; se la causa riguarda il patrimonio spesso troviamo la copia delle "sustanze" del campione dell'estimo, e tanto altro materiale.

Una parte considerevole di ogni volume di atti civili è riservata alla corrispondenza che le altre podesterie e gli uffici centrali di Firenze tenevano con il podestà. Le lettere venivano inviate chiuse con il sigillo in lacca, che il podestà apriva e poi inseriva direttamente nel volume: spesso vi sono bandi e circolari a stampa.
Sia per la podesteria di Figline che per quella di Reggello, le filze di "atti civili" sono omogenee nell'aspetto come nel contenuto fino al 1772, anno in cui vi fu la riforma delle comunità. Dal 1772 il podestà dura in carica più di sei mesi, dai due ai cinque anni, e per ogni periodo di amministrazione delle giustizia il podestà lasciava non più un solo volume ma varie filze, comprendenti atti civili o quaderni e lettere, suppliche, lettere magistrali e sussidiarie, ecc.
Questo sistema di tenere le carte relative al proprio mandato durerà, dopo una interruzione di 6 anni dal 1808 al 1814 quando il podestà fu sostituito dal Giudice di Pace durante il periodo di occupazione francese, fino al 1849, anno in cui furono istituite le preture.



Podesteria di Figline V. A.

Atti civili della podesteria di Figline

Atti riguardanti il podestà Luigi Mortani

Atti riguardanti il podestà Angelo Matteo Goretti Flamini

Atti riguardanti il podestà Stefano di Carlo Franceschi

Atti riguardanti il podestà Orazio Bini da Marradi

Atti riguardanti il podestà Antonio del Rosso di Buti

Atti riguardanti il podestà Pier Francesco Brandini

Atti riguardanti il podestà Antonio di Francesco Ciarpaglini

Atti riguardanti il podestà Pier Giuseppe Ricordati

Atti riguardanti il podestà Luigi Barli

Podesteria di Figline (fino al 1808). Atti vari

Giudicatura di pace di Figline

Podesteria di Figline

Atti civili della Podesteria di Figline

Atti riguardanti il podestà Vincenzo Puccioni

Atti riguardanti il podestà Luigi Ciaperoni

Atti riguardanti il podestà Marco Marchettini

Atti riguardanti il podestà Luigi Neri

Atti riguardanti il podestà Giovanni Martelli

Atti riguardanti il podestà Paolo Visani Scozzi

Atti riguardanti il podestà Francesco Orselli

Atti riguardanti il podestà Luigi Marchettini

Atti riguardanti il podestà Tommaso Palagi

Atti riguardanti il podestà Piero Cerracchini

Atti riguardanti il podestà Carlo Cempini

Atti riguardanti il podestà Carlo Girolami

Atti vari

Pretura di Figline

Protocolli dell'esecutivo pubblico

Protocolli dell'esecutivo privato

Atti civili e criminali

Atti riguardanti il pretore civile e criminale Luigi Martinozzi

Atti riguardanti il pretore civile e criminale Cesare Marioni

Atti riguardanti i pretori Cesare Marioni e Antonio Caramelli

Atti riguardanti il pretore Antonio Caramelli

Atti riguardanti i pretori Antonio Caramelli e Raffaello Bandini

Atti riguardanti il pretore Raffaello Bandini

Atti riguardanti i pretori Raffaello Bandini e Vincenzo Bonci

Atti dei pretori Raffaello Bandini, Vincenzo Bonci e Francesco Biancini

Atti riguardanti il pretore Vincenzo Bonci

Atti riguardanti i pretori Vincenzo Bonci e Francesco Biancini

Atti riguardanti i pretori Vincenzo Bonci, Francesco Biancini e Carlo Serragli

Atti riguardanti il pretore Carlo Serragli

Atti vari

Podesteria di Reggello

Atti civili

Atti riguardanti il podestà Rocco Giani

Atti riguardanti il podestà Antonio di Luigi Barli

Atti riguardanti il podestà Domenico Salvetti

Atti riguardanti il podestà Giovacchino Tofani

Atti riguardanti il podestà Anton Luigi Barli

Atti vari

Giudicatura di Reggello

Podesteria di Reggello

Atti civili del podestà

Atti relativi alla giurisdizione del podestà Antonio Bernardini

Atti relativi alla giurisdizione del podestà Paolo Visani Scozzi

Atti relativi alla giurisdizione del podestà Giuseppe Martelli

Atti relativi alla giurisdizione del podestà Francesco Fabbri

Atti relativi alla giurisdizione del podestà Pini

Atti relativi alla giurisdizione del podestà Fiorini

Atti relativi alla giurisdizione del podestà Angelo Baldi

Atti relativi alla giurisdizione dei podestà Baldi e Cempini

Atti relativi alla giurisdizione del podestà Cosimo Cempini

Atti relativi alla giurisdizione dei podestà Cempini e Naldi

Atti relativi alla giurisdizione del podestà Brandaglia

Giornaletti dei cursori

Atti vari

Pretura di Reggello

Protocollo dell'esecutivo pubblico

Protocollo dell'esecutivo privato

Atti civili

Giornaletti dei cursori

Ufficialato di San Godenzo

Podesteria di Greve

Tribunale della Pretura di Dicomano

Archivio delle comunità

Quasi tutti i pezzi, anche quelli di più evidente appartenenza comunale, portano fino alla riforma Leopoldina del 1772 la intitolazione di "podesterìa di Figline". E' evidente che, data la coincidenza territoriale fra l'ente giurisdizionale (podesteria) e quello amministrativo (comunità), il nome "Podesteria di Figline" prevalse su quello di "Comunità di Figline" soprattutto in atti che, come i dazzaioli, dovevano far riferimento a confini precisi e certi.
Fin dai primi documenti dell'archivio la comunità di Figline risulta divisa nei seguenti popoli: S. Martino, Altoreggi, S. Chimenti a Gaville, S. Donato in Avane, S. Donato a Spicciano, S, Maria a Tartagliese, S. Maria della Pieve, S. Andrea a Ripalta, S. Andrea a Canapiglia, S. Michele in Povelli, S. Bartolomeo a Scampata, S. Maria a Tagliafune, S. Piero in Castelguineldi, S. Miniato a Celle, S. Piero al Terreno. Tale suddivisione rimane inalterata anche dopo le riforme del 1772.
Fino alle suddette riforme, la comunità figlinese era amministrata da un gonfaloniere e 5 capitani formanti il "Magistrato comunitativo"; con l'aggiunta di dieci consiglieri in rappresentanza dei vari popoli si costituiva il Consiglio Generale. La legge di riforma delle comunità emanata con motuproprio del 21/12/1772. allargava il numero dei componenti delle varie magistrature, portando a 10 i rappresentanti o "capitani" e a 14 i consiglieri (uno per ogni popolo). La legge stabili altresì che la durata in carica dei suddetti magistrati fosse di un anno.
Per la elezione del magistrato si usava il sistema delle "tratte", estraendo i nomi da una borsa in cui erano posti i nomi di tutti i possessori di beni immobili descritti ai campioni della tassa del decimino. La suddivisione in 14 popoli della comunità di Figline fu modificata nel periodo successivo all'occupazione francese e sicuramente nel 1817 i popoli erano diventati 19: S. Andrea a Ripalta, S. Andrea in Campiglia, S. Bartolomeo a Scampata, S. Biagio in Gaglianello, S. Cipriano in Avane. S. Donato in Avane, S. Maria a Faella, S. Maria a Figline, S. Maria a Ponterosso, S. Maria a Tartigliese, S. Piero a Viesca, S. Silvestro a Renaccio, S. Vito a Loppiano, S. Casciano a Montescolari, S. Miniato a Celle, San Martino Altoreggi, S. Pietro al Terreno, S. Michele a Pavelli, S. Romolo a Gaville. Tale suddivisione assunse sempre più un carattere puramente strumentale in funzione della riscossione delle imposte, perdendo sempre più l'antico carattere di "indipendenza" delle varie parrocchie.



Comunità di Figline

Statuti

Deliberazioni

Carteggio del Gonfaloniere

Atti relativi a nascite, morti e matrimoni

Saldi

Saldi dei popoli della Comunità di Figline

Popolo di S. Martino Altoreggi

Popolo di S. Chimenti a Gaville

Popolo di S. Donato in Avane

Popolo di S. Donato a Spicciano

Popolo di S. Maria a Tartigliese

Popolo di S. Maria della Pieve

Popolo di S. Andrea a Ripalta

Popolo di S. Andrea a Campiglia

Popolo di S. Michele in Pavelli

Popolo di S. Bartolomeo a Scampata

Popolo di S. Maria a Tagliafune

Popolo di S. Piero in Castelguinelli

Popolo di S. Miniato a Celle

Popolo di S. Piero al Terreno

Spese sostenute per il passaggio di truppe

Dazzaioli dei pegni

Campioni dell'estimo e dei possidenti dei popoli della comunità

Dazzaioli per la riscossione del dazio dei possidenti

Dazzaioli per imposizioni sui poderi e terre

Dazzaioli per la riscossione della tassa dei decimini e testanti

Deliberazioni e reparti per la tassa del macinato

Dazzaioli per la riscossione della tassa del macinato

Saldi della tassa del macinato

Dazzaioli, reparti e saldi della nuova colletta

Dazzaioli della decima parrocchiale

Imposizioni e tasse diverse

Note dei raccolti di grano, biade e altro

Atti vari

Inventari

Cancelleria di Figline

Carteggio dei cancellieri

Atti relativi al cancelliere Antonio Marrucci

Atti relativi al cancelliere Giovan Pietro Bindi

Atti relativi al cancelliere Giuseppe Falconi

Atti relativi al cancelliere Giuseppe Laurenzi

Atti relativi al cancelliere Giuseppe Fantini

Atti relativi al cancelliere Francesco Gaetano Goretti

Atti relativi al cancelliere Giovan Battista Della Nave

Atti relativi al cancelliere Sebastiano Domenico Lelli

Atti relativi al cancelliere Pier Francesco Frullani

Atti relativi al cancelliere Michele Del Corso

Atti relativi al cancelliere Orazio Bassi

Atti relativi al cancelliere Jacopo Toci del Medico

Atti relativi al cancelliere Jacopo Bessi

Copialettere

Atti vari

Inventari di mobili e carte

Mairie di Figline

Carteggio del maire Carlo Palmieri

Atti di stato civile

Liste di coscritti per l'arruolamento militare

Documenti di corredo ai saldi

Atti amministrativi del periodo francese

Comunità di Figline

Deliberazioni

Carteggio del gonfaloniere

Elezioni politiche e amministrative

Stato civile

Atti relativi all'arruolamento militare

Atti della Guardia Nazionale

Saldi e bilanci

Documenti di corredo ai saldi

Repertori delle assegnazioni e registri dei mandati di spesa

Registri delle rendite comunitative

Documenti relativi alla tassa di famiglia

a) Dazzaioli

b) Reparti

Dazzaioli della tassa prediale e dazio comunitativo

Dazzaioli per coloni, artigiani e testanti

Atti vari

Inventari di mobili, carte, ecc.

Cancelleria di Figline V. A.

Carteggio dei cancellieri

Atti relativi al Cancelliere Biagio Mazzini

Atti relativi al Cancelliere Luigi Fabbrini

Atti relativi al Cancelliere Antonio Ticciati

Atti relativi al Cancelliere Luigi Formichini

Atti relativi al Cancelliere Vincenzo Bettini

Atti relativi al Cancelliere Giuseppe Salvetti

Atti relativi al Cancelliere Amaddio Tommasini

Atti relativi al Cancelliere Niccolò Damiani

Atti relativi al Cancelliere Ferdinando della Nave

Atti relativi ai Cancellieri Ferdinando della Nave e Pasquale Camani

Atti relativi al Cancelliere Giuseppe Giuntini

Atti relativi ai Cancellieri Giuntini e Tavanti

Atti relativi ai Cancellieri Falchi e Marsili

Atti relativi al Cancelliere Vinceslao Marsili

Atti relativi al Cancelliere Luigi Mattani

Atti relativi al Cancelliere Luigi Chiavi

Atti relativi al Cancelliere Giuseppe Pucci

Atti relativi al Cancelliere Antonio Scotti

Copialettere

Atti vari

Atti relativi alla comunità di Incisa

Atti relativi all'arruolamento militare

Inventari

Comunità di Reggello

Atti amministrativi vari

a) Statuti

b) Tassa dei decimini e testanti

c) Tassa del macinato

d) Tasse varie

e) Raccolte di grano, biade e altri prodotti

f) Atti vari

Atti del periodo francese

Atti amministrativi vari

a) Atti elettorali

b) Tassa di famiglia

c) Atti vari

Comunità dei quattro popoli della podesteria di Reggello

Lega dei popoli dell'Incisa

a) Dazzaiolo per la riscossione della tassa dei decimini e teste

b) Atti vari

Comunità di Incisa

Comunità di Greve

Comunità di Radda

Popoli della lega di Cintoia

Popoli della lega di Pitiana

Altri fondi archivistici

Nell'archivio storico di Figline V. A. sono conservate due interessantissime serie di registri relativi alle imposizioni fiorentine sul contado. Si tratta dei ruoli (1453 - 1526) e dei registri d'entrata (1452 - 1527)per la riscossione dell'imposizione sull'estimo (fino al 1508)3 e della decima dei contado (dal 1509) 4. Queste imposte, uniche per quel periodo, erano riscosse direttamente dalla repubblica fiorentina tramite i 12 camarlinghi del contado, cittadini fiorentini tratti dalle borse. Ciò avveniva al contrario di tutte le altre imposte che venivano riscosse dai camarlinghi locali e poi trasmesse a Firenze. Forse questo sistema centralizzato di riscossione delle imposte sui beni immobili, venne soppresso con l'avvento del Principato Mediceo in quanto le serie dei registri si interrompono proprio in quegli anni. Il camarlingato di Figline ebbe giurisdizione territoriale assai ampia, sicuramente più ampia di qualsiasi entità amministrativa esistente (podesteria, comunità, cancelleria, ecc.) e comprese negli anni della sua esistenza i pivieri di: Figline, Gaville, Incisa, Cintoia, Rubbiana, Panzano, Monteficalli, S. Piero a Sillano, S. Maria a Impruneta, S. Maria a Scò. Pitiana, Cascia, S. Maria Novella. Non è stato facile la classificazione di questi documenti poiché non portano nessuna definizione precisa se non le diciture «Registro di Figline» e «Entrate di Figline», ma pensiamo che la loro scoperta possa portare un ampio contributo alla definizione e allo studio del complesso e inesplorato sistema fiscale della Toscana quattrocentesca e cinquecentesca.



Camarlingato di Figline

Registri per la riscossione della tassa sull'estimo e la decima del contado

Registri d'entrata per la riscossione della tassa sull'estimo e la decima del contado

Ingegnere del circondario

Relazioni, perizie e verifiche

Carteggio

Diari di visite a strade

Accolli di strade

Certificati di pagamento

Certificati di pagamento per lavori nuovi di strade

Atti vari

Circondario di Figline

Consiglio distrettuale di Figline

[Delegazione di governo di Figline]

Atti del Monte di Pietà di Figline

a) Uscite

b) Entrate (pegni resi o venduti)

c) Entrate e uscite

d) Varie

Compagnia della Croce di Figline

a) Dazzaioli dei debitori

b) Atti vari

Compagnia di S. Lorenzo di Figline

a) Dazzaioli dei debitori

b) Atti vari

Compagnia della Visitazione di Figline

Compagnia del Ss. Rosario di S. Andrea a Campiglia

Compagnia della Ss. Annunziata di Gaville

Compagnia della Madonna dei Sette Dolori di Figline

Compagnia del Ss. Nome di Gesù di Incisa

Compagnia della Ss. Annunziata detta dei Bianchi di Lucolena

Pia eredità Romoli di Figline

Atti vari

Leggi e bandi

Appendice di raccolte e leggi

Volumi a stampa



Note: Si segnala che nell'inventario a stampa non compaiono, per errore materiale, le seguenti unità archivistiche: nn. 197, 890-899, 1606, 1725-1726, 1811, 2208, 2425, 2754.
[Paolo Santoboni]

Codifica:
Michela Molitierno, novembre 2016 - gennaio 2017
Paolo Santoboni, revisione e integrazioni successive, gennaio - febbraio 2017