Atti civili

Livello: serie

Estremi cronologici: 1454 - 1808

Consistenza: 426 unità

Tra i patti stipulati il 17 febbraio 1370, dopo la sottomissione di San Miniato a Firenze si legge :"...che nella terra di Samminiato debba stare un ufficiale col nome di Vicario che sia cittadino fiorentino, popolare e guelfo, a cui appartenga la cognizione, decisione ed esecuzione delle questioni criminali per tutti i delitti, eccessi, malefizi fatti o che si faranno nella terra, corte o distretto di San Miniato...che la cognizione e decisione delle questioni civili tra Sanminiatesi... spetti solo al Vicario..." ¹ . Il vicario che apparteneva ad una delle maggiori famiglie fiorentine, amministrava il potere giudiziario per conto del governo centrale e tutti i documenti prodotti nell'espletamento del suo mandato venivano rilegati in voluminose filze che costituiscono una parte cospicua dell'archivio di San Miniato. La serie degli atti civili è piuttosto completa a partire però dal 1470. Nelle risposte del cancelliere a Pompeo Neri del 1746 si ha la conferma di questo :"I civili, o filze legate di atti civili di ciascun Iusdicente di San Miniato, state riposte per custodirsi in archivio si enumerano fino in 333. Ebbero il loro principio l'anno 1470 e continuano fino all'anno 1743" ² . Le filze, voluminose e complesse, sono costituite da diverse parti ognuna delle quali relativa ai vari settori dell'amministrazione della giustizia. Gli atti civili "...sono composti di quaderni soliti farsi dai notari e cavalieri del Podestà, cioè Repertorio generale, dove si registrano le visite alle carceri, prezzi di grasce dove è il mercato, referti di bestie smarrite, sospetti di fuga, registro di carcerati condotti nelle carceri per interesse della mercanzia et altro..." ³ . A questi quaderni se ne possono aggiungere altri di vario genere. I "quadernucci della seta" comprendono le denunce da parte dei proprietari delle caldaie della quantità di seta prodotta; le "notificazione delle bande" costituiscono gli ordini di comparizione alle rassegne dei "descritti" nelle milizie; i "sodi di mugnai" contengono l'impegno dello stesso mugnaio di registrare diligentemente i suoi obblighi fiscali nei confronti della Gabella delle Macine ⁴ , mentre le "rimesse di polizze di mugnai" costituiscono la denuncia mensile della quantità di grano macinato. Simile incombenza spettava anche a beccai, pizzicagnoli e osti. Nella "rappresentazione dei confinati" venivano registrate le visite di controllo dei condannati al domicilio coatto. Nelle "visite di spedali" effettuate dai vicari alla presenza di due testimoni veniva annotato lo stato dei locali, dei mobili e delle suppellettili degli Ospedali di Santa Maria della Scala e di San Martino. Tutti questi "quaderni" occupano di solito la prima parte di ogni filza, segue poi il "pubblico di Firenze" nel quale sono riportati i debitori di varie gabelle (del sale, delle farine, dei contratti, dei pupilli, dei Signori Nove ecc.). In questa parte del civile "...si accendono le poste che vengono messe in esazione dai magistrati di Firenze per interesse del Principe e si registrano i gravamenti delle medesime" ⁵ . Segue la parte intitolata "Pubblico di Podesteria" "...dove si registrano tutte le poste che vengono date in esazione dai camarlinghi del Dazio, Farine e imposizioni sottoposte a dette Podesterie..." ⁶ , cioè tutti i debitori dei dazi. Troviamo poi il quaderno detto "Privato" dove si registrano tutti i richiami che vengono fatti dai creditori o i debitori; e il quaderno intitolato "protesti, sequestri e comandamenti", dove vengono registrate "tutte le staggine ⁷ che si fanno da i particolari previo il richiamo statogli fatto al quaderno privato e qualunque altra intimazione che venga fatta a ciascuna persona" ⁸ . Terminata la lunga serie dei quaderni iniziano gli atti civili veri e propri e cioè le pratiche relative all'istruzione dei processi civili, le dichiarazioni rilasciate dagli interessati, le testimonianze, fino alla sentenza conclusiva promulgata dal vicario. Gli atti sono trascritti dal cavaliere del vicario, cioè da un notaio-attuario del tribunale per le cause civili ⁹ . Nell'ultima parte della filza vengono rilegate tutte le lettere e le circolari inviate al vicario da vari enti, uffici e ministeri. Questa che è la parte più voluminosa dell'intera filza testimonia lo stretto controllo che gli uffici centrali esercitavano sulle "autonomie" locali.