Livello: serie
Estremi cronologici: 1434 - 1806Consistenza: 426 unità
Nelle riforme statutarie della seconda metà del XV secolo
(Statuti, n. 8) è detto che il
Provveditore di Camera ha l'ufficio di curare la manutenzione dei palazzi
comunali con facoltà di spendere fino ad una certa somma senza provvisione dei
Consigli. Gli si aggiunse poi l'obbligo di fare l'inventario degli arredi del
Comune esistenti nel Palazzo del Podestà ad ogni cambiamento di questo
magistrato. Ebbe in seguito l'attribuzione di pensare ad altri lavori, come alle
strade, mura, porte, ecc. Si tennero vari modi di elezione secondo i tempi,
quando per nomina del COnsiglio, quando per estrazione da una apposita borsa e
quando per designazione dal governo centrale.
Si usò nei tempi più antichi
segnare nei Diurni gli
stanziamenti di spese che venivano approvati dal Magistrato supremo, ma per un
certo periodo si scrissero a parte quelle provvisioni in speciali registri dei
quali ci rimangono quelli dal 1434 al 1462.
La gestione delle spese del
trattamento del Gonfaloniere e Priori fu denominata Apparecchio. Ad essa stava a capo un
depositario, che doveva essere il Governatore dell'Opera del Cingolo, il quale
raccoglieva gli assegnamenti dai conduttori delle Gabelle, dal Camarlingo
generale, dai Ceppi e dalle persone ammesse alla cittadinanza. Con tali proventi
egli provvedeva alle spese giornaliere, alle rigaglie dovute ai donzelli e alla
distribuzione degli argenti che i Priori potevano conseguire invece dei
pasti.