Grosso volume contenente 36 frammenti di Statuti di vari tempi, dal 1272
al 1380, in gran parte rotti e gusti dall'umidità.
Membr. in fol. n.
n.
Questo volume, rilegato dopo il 1885 per cura del Badiani, contiene un
gruppo di frammenti provenienti da un codice formato dal Casotti nel 1713 (ved.
nota nel margine sinistro della c. 1 del framm. 15) ed altri che servirono di
copertina a filze ecc. La filza n. 62 (Statuti) porta trascritti i framm. 1-13 e
26-33 di questo codice.
1. Due carte che contengono le rubriche 127, 128,
129, 130, 131, 132, 133, 134, 135 della parte III del Costituto del Comune e
le rubriche 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 e 9 della parte IV.
Dannegg.
dall'umido e mutilo in alto e in basso presso la piegatura. Cent. 43x31.
2. Quattro carte, la 1a in
cattivo stato e corrosa nei margini, staccata dalla 4a sua corrispondente; la 2a e la 3a riunite e formanti un solo foglio in buono stato; la
4a, sebbene staccata dalla
1a, in buono stato.
Appartenevano alla parte I del Costituto di cui riferiscono le rubriche
da 49 a 95 più la 48a e la
96a in parte. Cent.
43x31.
3. Due carte, che servirono di coperta ad un registro posteriore. Sono in
buono stato, con la scrittura perfettamente leggibile, salvo una abrasione
di pochi versi in principio. Contiene le rubriche da 47 a 57 del Costituto
probabilmente del Podestà. Cent. 43x31.
4. Due carte, che servirono di coperta a qualche registro posteriore, ed
ognuna ha una lacerazione, con perdita della scrittura, la quale è in
generale corrosa ed evanida. Cent. 43x32.
Vi è l'indice delle rubriche
di un Constituto di compilazione probabilmente verso il 1280, e le rubriche
rimaste sono da 118 a 145 parte 1a: da 1 a 32; da 46 a 76 e da 89 a 109 parte
2a
de iudiciic. Segue:
incipit pars tertia Constituti, de
malleficiis, con 131 rubriche, salvo qualche lacuna.
Viene in ultimo la pars
quarta... senza potere leggervi il titolo perché corroso
il foglio. Della parte 4a si
trovano 21 rubriche e i vestigi di altre essendo stata lavata e corrosa la
carta.
5. Frammento del Costituto del Capitano, in un foglio di due carte, in cui
sono 25 capitoli interi e parte di altri. Vi sono riferite riforme del 1260
e del 1263, e presenta i caratteri di uno statuto molto antico e anteriore
alla data presuntiva che gli si attribuisce.
Il foglio servì di coperta
ad un registro, come indicano le tracce e le piegature rimastevi; perciò è
molto logoro e sudicio. Cent. 36x31.
6. Statuta tempore Regis Karuli, titolo di scrittura del sec. XIII che si
legge nel margine suo.
È un frammento del Constituto del Capitano
dell'anno 1283. Consta di un foglio, ossia di due carte, con otto colonnelli
di scrittura in tutto.
Nella 1a c. è in rosso il titolo della prima parte che tratta
dell'ufficio del Capitano ed occupa l'intera carta, rimanendo interrotta al
termine di essa; nella c. 2a
sono le rubriche da 40 a 49.
Questo frammento è molto lacero per
umidità sofferta, specialmente in basso, ove manca l'intero margine e
qualche poco della scrittura. Cent. 36x31.
7. Frammento del Constituto del Capitano secondo la riforma fatta da otto
savi cittadini, dei quali sono riferiti i nomi, l'anno 1284, indiz.
3a
de mense martii, essendo
Capitano Nerlo de' Nerli.
Due fogli: nelle prime due carte stanno le
rubriche da 144 a 170; nelle altre due quelle da 195 a 209. Seguono i nomi
degli otto riformatori e l'approvazione degli Otto e dei XL Consiglieri.
Lacero in basso come il precedente. Cent. 36x31.
8. Una carta mancante del margine superiore e di poca parte del testo,
essendo stata ritagliata nel metterla come coperta al cartone del Diurno n.
58 dal quale fu staccata da me [Badiani].
Contiene le rubriche 29, 30,
31, 32 e 33 per intero, e in parte la rubrica 28, di un libro dello Statuto,
forse il 5°. Pare una riforma di poco posteriore al 1284, di cui vi è
riferita un'altra riforma. In buono stato. Cent. 33½x24.
9. Incipiunt capitula sacratorum. In Dei nomine amen. Ad honorem et
reverentiam omnipotentis Dei et beate virginis matre Marie et beati sancti
Stephani et aliorum omnium sanctorum et sanctarum Dei et ad honorem et
reverentiam sacrosante romane Ecclesie, et ad honorem et reverentiam
serenissimi Regis Karuli et bonum et pacificum et tranquillum statum totius
Comunis et populi terre Prati. Ad hoc: ut malitia maleficiorum cesset et
cessare debeat, hec sunt ordinamenta sacrata et sacratissima populi terre
Prati adprobata per consilium terre Prati tempore nobilis et potentis viri
dom. Corradi de Sotismo de Mediolano honorabilis capitanei terre Prati
etc. etc. sub annis Mcc
nonagesimo secundo, ind. quinta, de mense...
Sono quattro carte scritte
ed una bianca, alquanto danneggiate, ma integre, e contengono una copia
rimasta incompiuta degli Statuti sacrati del 1292 che, salvo una riforma o
aggiunta del 1300 riportatavi con questa data, possono ritenersi qui
integralmente trascritti, come si induce anche dal titolo, cui non venne
fatta mutazione alcuna. È questa copia per conseguenza posteriore al 1300,
ma oltre ad essere incompiuta è anche probabilmente mutila per la perdita di
una carta intermedia.
Molte considerazioni inducono a ritenere essere
questi Statuti quei provvedimenti chiamati a Firenze 'Ordinamenti di
Giustizia', i quali furono emanati nel 1292 a difesa dei popolari. Cent.
43x32.
10. Un foglio di due carte che servì già, e lo mostrano le piegature, di
coperta a un registro. Appartiene allo Statuto del Podestà del quale riporta
diversi capitoli.
Ha uno strappo nell'angolo esterno inferiore che ha
portato via parte del testo in ambe le carte. Raschiata la scrittura nelle
faccie interne in parte, e nel resto assai consunta e evanida. Cent.
40x31.
11. Una carta priva del margine superiore per essere servita di guardia al
Diurno n. 27 da cui fu staccata da me [Badiani]: però in buono stato.
Ha quasi tutta la rubrica 98 e per intero le rubriche 99, 100, 101 e
102 in parte del Libro 6° dello Statuto del Capitano. Cent. 36x16.
12. Un foglio di due carte impiegato posteriormente ad uso di coperta di un
registro di condannagioni dei Capitani, come sta scritto nella
4a pag.
Questo
importantissimo frammento contiene parte della rubrica 79 e intere le
rubriche da 80 a 95 di uno Statuto probabilmente straordinario fatto negli
ultimi mesi del 1293 dopo la remozione del Capitano Fresco de' Frescobaldi,
in seguito alla quale pare essere stata introdotta in Prato la forma
popolare di governo poco tempo innanzi adottata in Firenze.
Nella
rubrica 91 si ha l'istituzione del Gonfaloniere di Giustizia.
Lacero
nella piegatura e con diverse rotture. Cent. 43x32.
13. Frammento del libro 6° del Constituto di cui in questo foglio di carte 2
si hanno parte delle rubriche 26, 41, 59, 67 e per intero le rubriche da 27
a 40 e da 60 a 66, salve varie lacune cagionate da una lacerazione laterale
esistente nel foglio e dall'essere la scrittura in più luoghi evanida. Cent.
43x32.
14. Statuto o Provvisione deliberata dai Difensori, dal Gonfaloniere di
Giustizia e da una balìa di cittadini eletti dai Difensori per autorità
avuta dal Consiglio dei Cento, contro i ribelli, sbanditi e autori
d'incendi, guasti, rapine e altri danni.
Ha la data del 21 dicembre
senza indicazione di anno, ma una nota moderna in margine dice essere il
1300.
Carte 4, in buono stato, con i numeri ordinali 32-35 del tempo;
da che si argomenta che furono parte di un registro di Riformazioni o
Statuti. La Provvisione occupa due carte, le altre due sono bianche. Cent.
42x30.
15. Hec sunt quedam ordinamenta et provisiones pupuli terre Prati facta et
facte per nobiles viros dom. Ugolinum de Lucha honor. Capit. terre Prati et
dom. Bartholum de Ricciis iudicem, et ser Medicum Aliceti ambaxiatores
Comunis populi civitatis Florentie vigore auctoritatis et baylie eis
adtribute per solepnia consilia Comunis populi terre Prati etc. scripta... per me Angelum Iunte
notarium... sub annis Dom. Millesimo cccvii ab incar., tempore Clementis
pape quinti, indic. vi, die sabati xxv mensis martii etc.
Essendo Podestà mess. Matteo da
Montefalco avvenne in Prato un tumulto popolare al quale dette occasione una
sentenza di morte fatta eseguire dal Podestà sopra un certo Nello di ser
Ranieri da Prato. La condotta del Podestà in questo affare destò sospetto di
tradimento, onde esso dové dimettere l'ufficio; ed a questo fatto si
riferisce lo Statuto, il quale consta di quattro capitoli privi di note
numerali e di rubriche. Il proemio e il primo capitolo, che stabiliva non
doversi mai fare inquisizione contro il Podestà e la sua famiglia per la
condanna di Nello, resulta non essere stato approvato dalla formula
Caps. esistente nel
margine.
Carte due alquanto lacere nei margini, tre scritte e una
bianca. Cent. 44x31.
16. Hec sunt ordinamenta et provisiones iustitie facta... per nobiles viros
dom. Ugolinum de Lucha hon. Capitaneum terre Prati et dom. Bartholum de
Ricciis iudicem et ser Medicum Aliceti ambaxiatores Comunis et populi
civitatis Florentie etc...
scripta per me Angelum Iunte notarium etc... offitii dominorum octo defensori etc... sub annis dom. millesimo ccc vii
ab incarnatione Domini etc.
die sabati xxv mensis martii.
Statuto o Provvisione di 35 capitoli
fatta insieme alla precedente ad confusionem
et mortem perpetuam inimicorum comunis et populi terre Prati... et ut
ipsa terra Prati ab omni proditione et oppressione in toto maneat et
consistat et ut populares ac etiam potentes in tuto et eorum libertate
paciffica et queta permanenatetc. etc.
Coi primi
capitoli si stabilisce la consegna del castello e dei fortilizi della terra
ai Fiorentini, ma non furono approvati; gli altri riguardano gli ordinamenti
militari della terra e la custodia delle rocche del contado.
Carte 3 in
buono stato, scritte 6 e 2 bianche. Cent. 41x30.
17. Infrascripta sunt additiones, corretiones et nova capitula facta
etc. per infrascriptos
sapientes... tempore nobilis et potentis militis dom. Nelli de domo
Todinorum de Massa hon. potestatis... et dom Fidismidii de Fabriano hon.
capit... et scriptum per me Vitum not. olim ser Ghini de Vulterris notarium
statutariorum et sapientium. Sub annis Dom. millesimo trecentesimo octavo
ind. sept.a de mense martii.
Termina: Adprobata fuerunt etc. in consilio defensorum populi et gonfalonieri iustitie
XII et XL consiliarorum populi etc. exceptis duobus capitulis loquentium de confinatis
etc. in annis Dom.
millesimo ccc octavo indict. sept.a die quartadecima martii.
Statuto di cap. 14
scritto in un foglio membr. di c. 2 in buono stato, salvo uno strappo in
basso con perdita di parte del margine laterale e di piccola porzione del
testo. Mancano le note numerali dei capitoli, le iniziali e le rubriche. Nel
margine esistono annotazioni di scritture diverse. Cent. 41x29.
18. Frammenti di riforme statutarie del 1309 approvate dai Priori delle Arti
di Firenze del 19 maggio e di nuove aggiunte fatte dagli Statutari del
Comune.
Carte 4 lacere nei margini con perdita della scrittura e
incomplete. Cent. 42x32.
19. Altro esemplare delle precedenti riforme, mutilo, incompleto, con estese
lacerazioni e guasto dall'umidità sofferta.
Carte 6. Cent. 36x32.
20. Ordinamenta iustitie populi terre Prati.
Nuova compilazione in 37
capitoli fatta dai Gonfalonieri delle Società di Firenze ex balìa eis super
his data per statuta et ordinamenta terre Prati, scripta per me Iohannem
Finuccii Incontri notarium florentinum scribam sopradictorum
Gonfalonierorum. Sub annis Dom. millesimo iiic decimo indict. VIII die decimo nono mensis madii.
Fanno seguito gli ordinamenta sotietatum
populi terre Prati i quali constano di 22 capitoli; dopo
viene l'approvazione dei Priori e dei Collegi di Firenze e una riforma
parziale del 29 maggio 1311 con l'autenticazione dei notari dell'ufficio dei
Priori.
Coincidono questi nuovi Statuti con il rinnovamento della Lega
Guelfa promossa dai fiorentini, alla quale parteciparono i pratesi.
Esemplare con iniziali e rubriche di colore rosso, delle quali alcune
sono ornate di piccoli fregi, però danneggiatissimo dall'umidità sofferta
che rese macere in parte le carte, e difatti il carattere in più luoghi non
è leggibile. Manca il margine in basso con perdita del testo.
Carte 20
delle quali l'ultima bianca. Cent. 40x29.
21. Altro esemplare sincrono della precedente compilazione, mancante
dell'autenticazione. In questo gli Ordinamenti di Giustizia figurano di 38
capitoli per essere stato compreso nella numerazione anche il proemio.
Danneggiato dall'umidità, specialmente i quaderni 2 e 3.
Carte 20,
simile in tutto al precedente.
22. Frammento di una riforma statutaria fatta per la tranquillità della terra
di Prato dai Priori delle Arti, Gonfaloniere di Giustizia e Gonfalonieri
delle Società di Firenze a dì 24 e 29 maggio 1311; e frammenti di altre
trascrizioni statutarie sincrone provenienti dai Rettori di Firenze in
vigore della balìa concessa ai medesimi dai Consigli di Prato.
Carte 8,
ridotte in cattivissime condizioni dall'umidità sofferta, mancanti in basso
di tutto il margine e qual più qual meno di parte del foglio occupata dalla
scrittura. Incompleto.
23. Riforma del governo della Terra fatta dai Priori di Firenze per balìa
avuta dai pratesi. Actum in palatio in quo domini priores et vexillifer
personaliter moram trahunt sub. anno Dom. millesimo trecentesimo duodecimo
ind. decima die ultima mensis maii etc... Rogò Iohannes Spiliati de Filicaia notaio dei
Priori; autentica la copia tratta «ex quodam quaterno statutorum et
ordinamentorum terre Prati», il notaro Bonaguida q. Ugolini del Bolognese de
Florentia.
Riforma da avere vigore fino ad aprile venturo; contiene
parecchie provvisioni sul richiamare gli sbanditi e i confinati per togliere
le cause delle discordie che erano nella Terra.
Carte 8, mutile in
basso a cagione di umidità, per la quale andò perduto il margine inferiore e
parte del testo. Per la stessa cagione la scrittura in alcune carte è
difficilmente leggibile. Cent. 29x29.
24. Infrascripta sunt ordinamenta Cavallate comunis et populi terre Prati
facta sub annis Dom. millesimo cccxiiii ind. xii tempore nob. militis dom.
Gregorii Guindacci de Neapoli honor. vicarii regii terre Prati.
Carte
4, corroso e mutilo nei margini. Nell'ultima carta è la nota dei compresi
nella cavallata. cent. 40x30.
In questo tempo i pratesi, seguitando a
far parte della lega guelfa, si posero con i fiorentini, pistoiesi ed altri
popoli della Toscana sotto la protezione del Re Roberto di Napoli capo e
difensore dei Guelfi in Italia, da prima per cinque anni, che poi di tempo
in tempo sotto lo stesso sovrano raffermavano. Però la prima proposizione
fatta il 28 settembre 1313 nel Consiglio Generale, di sottomettere la Terra
e Distretto di Prato al Re Ruberto, fu rigettata con 129 voti contro 54, ma
nell'adunanza del 5 novembre successivo la proposta medesima fu accettata
dal Consiglio con voti 119 favorevoli e 13 contrari, previa alcune
condizioni che poi nun furono rispettate (Repetti, Diz. Stor., art. Prato).
25. Infrascripta sun capitula, statuta et ordinamenta... contra personas
condepnatorum et exbannitorum vel condepnandorum in postea de domibus
Pulliensium et Ranaldescorum terre Prati occasione dicte proditionis
etc... scripta per me
Philippum quondam Vannis de Prato notarium... sub annis Domini ab eius
incarnatione millesimo trecentesimo quadragesimo secundo indict. decima die
infrascripta. In fine... approbata in novo palatio populi... die
quintodecimo mensis augusti.
Narra il Villani (cap. 2, lib. 12), che
nel giorno di S. Iacopo di luglio del 1342 essendo molti pratesi iti alla
Fiera a Pistoia, Rodolfo di mess. Tegghia de' Pugliesi venne per entrare in
Prato, che vi era ribelle, con forza degli Ubaldini e del Conte Niccolò
Alberti da Cerbaia e con certi suoi fedeli nemici de' Guazzalotti, oltre un
numero di contadini sbanditi in quantità di 40 a cavallo e di circa 300
fanti, perocché gli doveva essere data l'entrata della Terra. Ma per sua
disavventura non gli venne fatto, perché egli fu preso con 20 fiorentini
sbanditi andandosene per Mugello agli Ubaldini e menatone in Firenze insieme
con gli altri il Duca d'Atene lasciò i nostri sbanditi sopra i quali avea la
giurisdizione e al detto Rodolfo che non gli era suddito né sbandito del
Comune di Firenze, a torto fece tagliare la testa e dissesi che si ebbe
moneta da Guazzalotti di Prato etc. (Repetti, Diz.
Stor., art. Prato).
In forza di questo Statuto i
Pugliesi, i Rinaldeschi e i loro seguaci ebbero confiscati i beni e bando
come ribelli. Il proemio dello Statuto narra così il fatto: Cum igitur his proximis diebus elapsis infructuosa
progenie de domibus Pulliensium et Ranaldescorum de Prato prodictionibus
assueta, suorum preteritorum inherentes vestigiis prodictionis tractatum
inhierint et fecerint et tractaverint cum pisanis, Ubaldinis et
Comitibus de Cerbaria et filiis damnate memorie Castrucci de
Anterminellis de Luca ghibellinis, rebellibus et inimicis sacre
Ierusalem et Sicilie regie Maiestatis, Communis et populi civitatis
Florentie et terre Prati et totius partis guelfe ytalice regionis,
habito super hoc et tractatu cum nonnullis viris nequissimis terre
Prati, prodere terram Prati et eius districtus et revocare de dominio et
iurisdictione regie Maiestatis cum universali exterminio
guelforum etc. etc.
Carte 48, molto danneggiate per
umidità e mutile nei margini e nelle ultime. Cent. 48x28.
26. Indice di parte dell'ultimo libro dello Statuto Municipale degli
Ordinamenti Sacrati e Proemio dello Statuto, in cui è detto essere state
queste leges composte e
approvate ad pacificum statum et Regimen comunis hominum terre Prati dai
Priori, Gonfaloniere di Giustizia, Gonfaloniere delle Società e dai 12 loro
Consiglieri, vigore balie etc.
Passata la terra di Prato nella soggezione di Firenze per vendita
fattane dai Reali di Napoli, nella provvisione approvata nei Consigli di
questa città a dì 27 e 28 febbraio 1350 all'oggetto di dare ordine al
governo del novello acquisto, fu decretato doversi avere per nulli tutti gli
Statuti precedenti, però rimanere agli uomini di Prato la facoltà di
compilare con l'autorità che gliene fosse data dal Comune di Firenze
«statuti per loro governo da durare tre anni dal giorno che saranno
approvati dai Priori, i quali possono approvarli come disapprovarli,
aggiungere, levare, correggere etc.» (Capitoli del Comune di Firenze, Prato).
Non
pare che per un lungo corso di anni fosse concessa questa autorità ai
pratesi, trovandosi che gli Statuti venivano riformati da cittadini
fiorentini inviati a posta dalla Signoria a Prato, e non fu se non che verso
il 1450 che riebbero il godimento di questo potere che durò in essi fino
alla Riforma Leopoldina. Ne fecero profitto non soltanto per rinnuovare,
rivedere e correggere ogni 5 anni gli Statuti del Comune, delle Opere Pie e
delle varie istituzioni municipali, ma nel 1505 rinnuovarono le
Leges Municipales, nel
proemio delle quali è fatta memoria di una compilazione pervetusta, data dal Popolo fiorentino,
che senza alcun dubbio è quella alla quale appartengono questo frammento e i
successivi. In uno dei quali abbiamo la data del 31 ottobre 1353
nell'autenticazione fatta da un notaro di cui si è perduto il nome per
rottura del foglio, de mandato
avuto per ser Petrum ser grifi notarium
reformationum Populi et Comunis florentini. Non
apparisce poi che in questo Statuto dato da Firenze ai nuovi sudditi pratesi
essi vi avessero parte alcuna; sebbene, come si rileva dal confronto con
quello che è rimasto di altri Statuti più antichi, possa ritenersi che si
tratti di una semplice revisione e che i pratesi riebbero le loro antiche
leges senza altre
variazioni che il proemio e la preterizione di domandare per certi atti
l'approvazione della Signoria e di dipendere dagli ordini che ad essa fosse
piaciuto di dare.
Carte 2 danneggiate da umidità e rose nei margini.
Cent. 42x31.
27. Carte 3 con parte della rubrica 116 e intere le rubriche 117 e 118 del
libro 1° dello Statuto.
Appartiene alla compilazione precedente, la
quale fu fatta in tanti quaderni separati quanti erano le parti o libri
dello Statuto.
Cent. 43x30. La scrittura è molto svanita.
28. Libro 3° dello Statuto del 1353, rubriche da 1 a 39; manca il restante.
Carte 9 in buono stato, salve qualche corrosione nei margini e nella
scrittura, svanita in alcune pagine. Cent. 40x27.
29. Altro frammento della 3a
parte dello Statuto contenente le rubriche da 153 a 162 e l'autenticazione
notarile con la data 31 ottobre 1353, ma di questa autenticazione, che era
molto lunga, rimane poco, perché mutila la carta.
carte 2 scritte e in
buone condizioni; la carta 3a
mutila e scritta; la 4a bianca
con diversi ricordi. Cent. 41x30.
30. Libro 4° dello Statuto; rubriche da 6 a 63.
Carte 13 molto guaste
per umidità in basso e logore. cent. 41x30.
31. Frammento del Libro 5° dello Statuto, di cui si hanno la rubrica 108 in
parte e per intero le rubriche 109 e 110 con l'autenticazione nel margine
del notaro delle Riformagioni di Firenze ser Pietro di ser Grifo.
Carte
2 molto consunte e infracidite per umidità. Cent. 39x30.
32. Frammento del Libro 6° dello Statuto, ossia l'ultima rubrica del medesimo
e 10 capitoli degli Ordinamenti sacrati.
Carte 2 consunte, infracidite
e con vari strappi. cent. 39x30.
33. Una carta non intera ed un piccolo pezzo di un'altra carta, in cui sono
tre capitoli, probabilmente del 1° Libro dello Statuto.
In buono
stato.
34. Provvisione per la distribuzione delle quote di estimo dei mal paganti,
fra i contribuenti della Terra, rog. Vannozzo del fu Bandino di Prato.
Carte 4 scritte e 2 bianche, in buono stato. Cent. 40x29.
35. Provvisione sulla pesca nei fossi della cerchia e del castello nuovo.
Carte 2 in buono stato. Cent. 41x28.
36. Due carte di uno Statuto pratese, servite di coperta, probabilmente del
1353. Contiene le rubrice 153, 138, 139 intere e 152 e 140 in parte della
pars IIIJ. Fu inviato dal
Soprintendente dell'Archivio di Stato di Firenze che lo ebbe dall'Archivio
di Stato di Arezzo e sostituì un frammento di statuto senese che era al suo
posto, il quale fu inviato a Siena. Ved. Deliberazione della Giunta del 9
Dicembre 1885.