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(1062 II)
Scritture attenenti alla causa Comunità di Prato e Decime
di S. A. R. e Monte delle Graticole terminata nel 1717
Filza di informazioni, memoriali e conti. La Repubblica
fiorentina concedeva nel 1512 ai pratesi varie immunità ed esenzioni
fiscali, atteso il terribile saccheggio da essi sofferto, e rilasciò alla
città le gabelle del vino, del macello e delle cuoia. Nel 1543, quando
spirava l'ultima proroga di tali esenzioni, Cosimo I ordinò che pagando
scudi 1200 al Monte Comune e 200 ai Capitani di Parte, la città di Prato
dovesse conseguire le dette concessioni e la Decima dei beni e restare
esente da altre gravezze. Ma negli anni successivi le magistrature
fiorentine cercarono di restringere le esenzioni godute dai pratesi e di
aumentare gli oneri fiscali a loro carico; si giunse perciò ad una vertenza
tra la Comunità e l'Officio delle Decime, conclusasi poi a favore di quella.
Il ms. Roncioniano 128 ha un indice dei Diurni in cui sono contenute deliberazioni relative
alla tassa dei 1200 scudi. Cfr. anche: Pagnini, Della Decima ecc., vol. I.
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1717
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