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AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
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XVI. Ruoli dei contribuenti delle imposte comunali

Livello: serie

Estremi cronologici: 1866 - 1943

Consistenza: 196 unità

La serie è costituita dai ruoli delle tasse e delle imposte riscosse dal comune di Buggiano a proprio vantaggio o in compartecipazione con lo Stato. Abbiamo riunito i ruoli per titpo di imposta e, poiché le variazioni intervenute col tempo nelle forme di prelievo fiscale hanno comportato l'abolizione o la trasformazione sostanziale della tassa, si sono così formate varie sottoserie chiuse.
L'articolo 118 della legge comunale e provinciale del 1865, dando facoltà ai comuni di imporre tasse e dazi propri e sovrimposte ai tributi statali, abolì le diverse imposte vigenti negli Stati preunitari. La tassazione del nuovo Ragno d'Italia poggiò quindi su imposte dirette sui redditi fondiari (fabbricati e terreni) e sui redditi mobiliari (ricchezza mobile).
L'imposta sui fabbricati fu introdotta dalla legge 26 gennaio 1865 n. 2136 sul reddito dei fabbricati e "di ogni altra stabile costruzione". Il regolamento della legge fu approvato con R.D. 24 agosto 1887 e più volte modificato. Nel 1923, in seguito alla svalutazione della moneta, fu stabilita una rivalutazione del reddito dei fabbricati 1 .
Con la legge del 14 luglio 1864 fu introdotta l'imposta sui terreni che, fino al completamento del nuovo catasto, ebbe come base i vecchi estimi aggiornati.
Sempre il 14 luglio 1864 con la legge n. 1830 fu approvata l'imposta di ricchezza mobile su tutti i redditi non fondiari prodotti nello stato (gli stipendi, le pensioni, gli interessi e i dividendi).
In questo secolo, alle citate impste dirette, si aggiunsero l'imposta sul reddito agrario (R.D. 4 gennaio 1923 n. 16) e l'imposta complementare sul reddito (R.D.L. 30 dicembre 1923 n. 3062).
Oltre alla sovrimposta sulle imposizioni dirette, i comuni potevano far fronte alle spese con molte altre tasse locali di cui di seguito diamo un rapido elenco. La tassa sui cani prevista dalla legge comunale del 1865 (art. 118); la tassa sul valore locativo (legge 28 giugno 1866 n. 3023); la tassa sul bestiame (legge 26 luglio 1868) che colpiva i proprietari di cavalli, muli, asini, bovini, bufali, capre, pecore e suini; la tassa di famiglia o focativo (legge 26 luglio 1868 n. 4531) che divenne la tassa comunale più impostante per l'ammontare del gettito; la tassa sulle vetture e sui domestici (D.L. 8 luglio 1866 n. 3022); la tassa di licenza (legge 11 agosto 1870); la tassa di esercizio e rivendita (legge 11 agosto 1870 n. 5784); la tassa sulle insegne (legge 14 giugno 1874 n. 1661); la tassa sull'occupazione di suolo pubblico (già prevista dalla citata legge comunale del 1865, sull'articolo 118); l'imposta sui pianoforti e biliardi (R.D. 5 agosto 1917 n. 1229); l'imposta sulle industrie arti e professioni istituita dopo l'abolizione dell'imposta sugli esercizi e rivendite (R.D. 18 novembre 1923 n. 2538); l'imposta di licenza sulle macchine da caffè espresso (R.D.L. 30 giugno 1926 n. 1096).