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Estimo

Livello: serie

Estremi cronologici: 1625 - 1629

Consistenza: 1 unità

Particolare interesse riveste questo Estimo della Vicaria del Bagno che non trova corrispondenti in altri archivi storici comunali del territorio lucchese. Si tratta di un pregevole registro, di grande formato, legato in tutto cuoio con fregi dorati e borchie originali; all'interno le capitali sono miniate e presenta gli stemmi, a colori, di tutte le Comunità che componevano la Vicaria della Val di Lima.
L'opera, datata 1629, inizia con una dedica di Marco Antonio Botti, redattore dell'estimo, "Alli prudenti huomini della Valdilima" nella quale dichiara che verranno descritti tutti i territori "con li suoi termini, vocaboli, misure et confini", insieme alla stima completa dei beni. Inoltre asserisce di aver misurato e "bussolato" tutto il territorio di ogni Comunità con l'assistenza dei Deputati e di alcune persone dei Comuni adiacenti, al fine di evitare errori e litigi per motivi di confine.
Questo estimo viene redatto su richiesta dei cittadini della Vicaria del Bagno, i quali vogliono che siano misurati e stimati i terreni di ogni Comunità, affinché venga stabilita un'equa tassazione e, successivamente, venga deciso di stilare un nuovo registro nel quale le spese sostenute dalla Vicaria siano ripartite alla luce delle nuove stime e delle nuove imposizioni.
Due Comunità, cioè Lucchio e Montefegatesi, erano "Comuni Composti", perché, nella loro amministrazione, usufruivano delle decisioni assunte a seguito di un atto di composizione concordato con lo Stato lucchese fino dalla metà del secolo XV, quando fu conclusa la pace con Firenze e si ebbe la restituzione delle terre del Contado. I due paesi, nelle lotte avvenute fra Fiorentini e Lucchesi, essendo ubicati proprio sul confine, avevano subito danni, così il governo ritenne giusto di stabilire per loro una piccola tassazione annua, non suscettibile di accrescimento.
Lucchio e Montefegatesi erano quindi esonerati dal pagare le colte e gli oneri d'estimo1: tale privilegio rimase in vigore fino alla caduta della Repubblica. Per avere maggiori notizie su questo tema si rimanda a quanto è stato scritto nella Premessa del presente volume.
Le due Comunità hanno sempre avuto la tendenza a restare libere e autonome e questo spirito si confermò anche nel 1629, quando fu completato l'estimo della Vicaria della Val di Lima. All'agrimensore, inviato in quei luoghi a redigere tale opera, fu impedito di "rigirare, misurare e circondare" il territorio. Interessante è la relazione che Marco Antonio Botti riporta sull'estimo a questo proposito: "Ancor che Montefegatesi sia Comune composto con la Vicaria del Bagno non doviamo per questo lasciare di trattarne et ponerlo in questo circondario, poi che lassando a parte le sue compositioni e sottoposto alla ragione così civile come criminale et alle fationi dell'armi al Signor Commissario di questa Vicaria residente et al capo della soldatesca ad ogni suo comando, habbiamo per questo procurato di misurare il suo circondario et confine con molta equità, non solo per confermarli le sue compositioni et ponerle in queto libro, ma per aggiustar il suo territorio con altri comuni acciò per qual si sia tempo li venghino tolte ogni differenze et controversie come in altri circondari de i Comuni di questa Vicaria habbiamo delineato et perche il nostro cartone principale non venga offeso ne in parte alcuna trovato defettivo. Ma come huomini gelosi dell'interesse dei medesimi non hanno voluto permettere che si rigiri, misuri, ne si circondi il lor Comune nonostante che siano dai Protettori del medesimo Comune stati assicurati che tutto è solo per beneficio et sicurezza delli interessi loro si che convenendo a me per propria mia reputatione descrivere il loro negotiato acciò non resti offesa l'opera mia et incolpandone me medesimo offuscare la mente di quegli che si impossesseranno di questa fatica... È vero che a me non è riuscito veder la carta della sua compositione non ostante che da me ne li sia stato fatto particolar premura et instanza, però è ragionevole rimettermi a quello che mi è venuto detto, tanto più che la Vicaria non vi ha fatto mai particolar premura et se bene ho conosciuto io che non poteva a detta Comunità di Montefegatese se non apportarli grandissimo servitio il descrivere le loro compositioni in questo libbro et per farlo ho consumato alcuni giorni, così richiamato al Bagno da loro, se bene non se ne risolse quel Comune, con tutto ciò non essendomi riuscito come dico, non passarò più avanti lassandolo nello stato con quella gravezza et nelle conventioni che presentemente dicono loro retrovarsi..."2.
Inoltre "Questo Comune di Lucchio, come Comune composto con la Vicaria, si è unito con il Comune di Montefegatese pur anch'esso come si è detto arrieto in questo ove si tratta di quello Comune composto, et ne l'uni ne l'altro come gelosi de i loro interessi si sono contentati, ne questo si è contentato di darmi satisfatione acciò misurassi, bussolassi e ponessi in carta il suo circondario, fattone con questa Comunità particolar stanza acciò che il cartone grande non restasse offeso con non vi poner in fine di questa narrativa la scrittura della loro compositione, più tosto per dar polso alle loro ragioni che per indebbolirle..."3.
Nella riunione del 24 agosto 1629, il Parlamento della Vicaria della Val di Lima stabilì per quanto tempo sarebbe dovuto restare in vigore il nuovo estimo e decretò che si dovesse "osservare et mantenere per anni 50 nella presente forma et modo che contiene detto Libro et che non si possa da qualsivoglia Comunità, sottoposta a detta Vicaria, domandare o in qualsivoglia modo innovare detto estimo sotto pena di scudi 500... resti fermo sempre et in suo vigore detto Libro fatto da detto Botti per li suddetti anni 50, da principiarsi il presente anno 1629"4.
Nella stessa riunione il Parlamento di Vicaria espresse gratitudine e riconoscenza a Marco Antonio Botti per il lavoro svolto nella redazione del nuovo estimo, per "l'accuratezza, fatica et diligenza usata intorno a ciò nonostante il pagamento datoli... et non pare alla medesima Vicaria haverli dato quella intera satisfatione che esso merita et perciò ha voluto satisfarlo almeno con accompagnarlo con la presente dichiaratione di satisfatione havuta da esso in generale et in particolare5.



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