Livello: serie
Estremi cronologici: 1847 - 1851Consistenza: 3 unità
Seguendo l'esempio di Pio IX e sotto la pressione dell'opinione pubblica moderata che chiedeva le riforme, Leopoldo II concesse il 4 settembre 18471 la Guardia civica che, formata da cittadini, doveva servire al controllo dell'ordine pubblico. Una "deputazione comunale" eletta dal consiglio e presieduta dal gonfaloniere provvedeva a far iscrivere tutti i cittadini, compresi fra i diciotto e i sessanta anni, in appositi registri e, dopo le opportune verifiche, a formare prima i ruoli generali del servizio attivo e di quello di riserva e quindi i ruoli delle compagnie.
Compagnie e battaglioni della Guardia dipendevano sotto l'aspetto organizzativo e militare dal Ministero dell'Interno, mentre sulle comunità gravavano le spese di acquartieramento e di amministrazione. Presso ogni battaglione funzionava un consiglio di revisione, composto da ufficiali, sottufficiali e guardie, competente ad esaminare i reclami.
Trasformata in Guardia nazionale dal primo governo provvisorio nel 18492, che procedette anche alla sua mobilitazione nel corso degli avvenimenti bellici3, fu poi definitivamente abolita nel 18514, all'interno di un processo di restaurazione intrapreso dal granduca Leopoldo dopo il suo ritorno da Gaeta.