Livello: serie
Estremi cronologici: 1859 - 1864Consistenza: 4 unità
La Guardia nazionale venne istituita nel 1859 dal R. Governo della
Toscana
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per sopperire alle necessità dell'ordine
pubblico e della difesa interna in un momento in cui l'esercito era impegnato nei
suoi compiti istituzionali in relazione alle vicende politiche italiane.
La sua
organizzazione, chiaramente derivata da quella della soppressa Guardia civica,
istituita per la prima volta nel 1847, venne fissata in un regolamento del 16
luglio
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che prevedeva, anche in questo caso,
l'istituzione di una deputazione municipale incaricata dell'arruolamento e
dell'inquadramento di tutti i cittadini, compresi fra i ventuno e i cinquanta anni
non appartenenti alle categorie esentate.
Negli uffici comunali venivano aperti
appositi registri d'iscrizione delle persone tenute al servizio che, dopo le
opportune verifiche, erano rimessi, sotto forma di ruoli definitivi, alle autorità
municipali. I reclami avverso i provvedimenti di iscrizione a ruolo erano decisi da
un Consiglio di revisione, già previsto nel 1847 per la guardia civica.
I
componenti la guardia, opportunatamente inquadrati in battaglioni e in compagnie ed
armati a spese dello Stato, erano posti alle dipendenze di ufficiali e sottufficiali
nominati dal prefetto del compartimento su proposta dei gonfalonieri.
Le spese
relative alla mobilitazione e al funzionamento della guardia erano prevalentemente a
carico del bilancio comunale.
Ogni battaglione disponeva di un Consiglio di
amministrazione, nominato dall'autorità civica, che curava gli aspetti connessi
all'utilizzazione delle risorse disponibili e approvava le spese. Era inoltre
previsto un Consiglio di disciplina, composto da giudici militari, che decideva i
provvedimenti a carico degli arruolati colpevoli di trasgressioni disciplinari le
sue sentenze erano equiparate a quelle dei tribunali ordinari.