Livello: serie
Estremi cronologici: 1814 - 1865Consistenza: 8 unità
Le funzioni di stato civile, introdotte in Toscana
dall'amministrazione francese, restarono affidate alle comunità anche dopo la
restaurazione ed i registri relativi continuarono ad essere compilati annualmente
sulla base delle certificazioni di nascite, morti e matrimoni, trasmesse
periodicamente dai parroci ai cancellieri comunitativi.
A partire dal 1817 il
servizio venne però centralizzato, sottratto alle singole comunità ed affidato, per
tutto il Granducato, ad un apposito ufficio fiorentino.
Con le disposizioni
emanate a tal proposito il 28 di giugno
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, fu fatto obbligo ai parroci di tenere direttamente, distintamente per tutti
i popoli soggetti alla loro cura d'anime, i registri annuali delle nascite, delle
morti e dei matrimoni, e di trasmetterne copia alla Segreteria del regio diritto
dove un ministro di stato civile avrebbe provveduto alla loro conservazione e alla
loro utilizzazione. Per garantire la completezza e la certezza delle registrazioni,
gli stessi parroci avrebbero dovuto inviare a Firenze, per il tramite dei
cancellieri comunitativi, anche un estratto degli atti di stato civile celebrati nel
corso di ogni mese.
Le istruzioni annesse al provvedimento del 1817 sullo stato
civile contenevano altresì delle indicazioni per pervenire ad un censimento della
popolazione, richiedendo ai parroci di trasmettere le "note numeriche dello stato
d'anime delle loro cure" ai cancellieri comunitativi che ne avrebbero ricavato, per
ciascuna comunità, degli "stati d'anime riepilogativi". La materia fu
successivamente regolamentata in maniera organica dalla Segreteria di Stato che, dal
1841
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, dispose la redazione di veri e propri censimenti
enumerativi.
Nel 1861
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, subito dopo l'annessione, ma
prima dei provvedimenti della cosidetta unificazione amministrativa, fu promulgato
un regolamento per il censimento generale della popolazione del regno che avrebbe
dovuto accertare il numero e la condizione sociale degli abitanti e la loro
distribuzione sul territorio. Il censimento si effettuò per mezzo di schede
nominative distribuite ai capi di famiglia perchè vi annotassero nome, sesso, stato
civile, grado d'istruzione, residenza, lingua parlata e religione di tutte le
persone presenti in casa nella notte fra il 31 dicembre 1861 e il 1 gennaio
1862.