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AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
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Affari elettorali

Livello: sezione

Estremi cronologici: 1848 - 1872

Consistenza: 51 unità

La "legge elettorale" del 3 marzo 1848 1 per l'elezione del consiglio generale toscano, previsto, insieme con un senato vitalizio di nomina granducale, dalla costituzione concessa da Leopoldo II nel febbraio del 1848, divideva il territorio del Granducato in compartimenti, distretti e sezioni di distretto. La comunità di Monsummano, al pari di quelle di Massa e Cozzile e di Montecatini, costituiva una sezione del distretto che aveva come capoluogo Bagni di Montecatini. I gonfalonieri delle varie sezioni, radunati nel capoluogo, formavano le liste elettorali, in cui erano iscritti i possessori di beni stabili che avessero una certa rendita imponibile oppure certi requisiti ("capacità") soprattutto professionali previsti dalla legge. Nel caso che il numero degli elettori risultasse inferiore a 200, i gonfalonieri avrebbero dovuto formare una "lista supplementaria" dei maggiori possidenti, in cui includere un numero di proprietari con una rendita inferiore a quella richiesta, fino a raggiungere il numero sufficiente. Così compilate, sulla base delle variazioni degli stati d'anime segnalate dai parroci e di quelle delle proprietà fatte dal cancelliere che, con la legge del 9 marzo 1848, divenne poi "ministro del censo", le liste erano quindi trasmesse al prefetto, che, fattane la revisione, le trasmetteva al gonfaloniere del capoluogo per la pubblicazione.
Una copia delle liste era depositata nell'archivio della cancelleria, un'altra in quella del capoluogo del distretto. Il collegio elettorale era presieduto dal gonfaloniere del capoluogo, mentre il ministro del censo, che faceva funzioni di segretario, redigeva il processo verbale delle operazioni elettorali.
Il consiglio generale, eletto il 5 giugno 1848, fu soppresso l'anno successivo dal governo provvisorio toscano ed il 5 marzo 1849 fu eletta un'assemblea provvisoria legislativa di 120 membri. Lo stesso giorno si effettuarono le elezioni dei 37 rappresentanti della Toscana nell'assemblea costituente italiana che avrebbe dovuto riunire i rappresentanti di tutti gli Stati italiani. Nata nel clima di ripresa dell'agitazione politica e dei programmi dei democratici dopo il fallimento dell'esperienza del 1848, l'idea della Costituente era stata sostenuta soprattutto da Giuseppe Montanelli che, individuando nella mancanza di una forza e di un centro nazionali unitari il principale fattore di debolezza della rivoluzione italiana del '48, ritenva necessario che si formasse, per elezione da parte dei popoli dei vari Stati italiani e non per designazione dei governanti, una rappresentanza nazionale, capace di coordinare e sostenere la lotta per l'indipendenza, e che stabilisse le basi e le attribuzioni di una futura dieta italiana permanente.
Con il "Regolamento per la formazione dei consigli comunali" del 20 novembre 1849, fu affidato al gonfaloniere il compito di formare la "lista generale" degli elettori e quella degli eligibili, sempre con l'assistenza del ministro del censo. Dalla lista degli eligibili si sarebbe formata "la nota speciale dei possessori di beni stabili" fra cui scegliere almeno la metà dei membri del consiglio. Dopo l'esame dei ricorsi, il gonfaloniere pubblicava le liste e la nota speciale "purificate", che in tal modo diventavano definitive. Le operazioni elettorali erano dirette dal gonfaloniere che presiedeva anche l'adunanza. Una copia delle liste era depositata nell'ufficio del gonfaloniere ed un'altra in cancelleria. La legge del 3 marzo 1848 ed il regolamento del 20 novembre 1849 restarono alla base delle elezioni tenute dal 1859 all'unificazione amministrativa.
Il materiale qui sistemato, che era per lo più raccolto in una grande busta contrassegnata con il numero 2, ma privo di qualsiasi ordinamento cronologico o per località o per tipo di atti, è stato ordinato in base alla natura delle elezioni a cui si riferisce e, all'interno di queste partizioni, in base alle comunità sottoposte alla cancelleria quando il materiale era tale da costituire una sottoserie, oppure semplicemente in ordine cronologico.