Livello: serie
Estremi cronologici: 1774 - 1808Consistenza: 21 unità
Questa serie, inerente la tassa del macinato, prosegue cronologicamente
quella i cui pezzi sono stati descritti nel fondo dell'Antico Comune di
Castelfiorentino. Vi si conservano le deliberazioni, i dazzaioli e i reparti che
rilevano le decisioni e le informazioni necessarie all'esazione della tassa che, a
seguito della riforma comunitativa
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, fu affidata direttamente alle Comunità. Tuttavia,
pochi decenni dopo
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si tornò alla
precedente organizzazione che durò fino alla abolizione della tassa stessa avvenuta
con l'insediarsi dell'amministrazione francese.
L'anno finanziario per la
riscossione della tassa del macinato era divenuto, con il 1777, corrispondente
all'anno solare, e andava quindi da gennaio a dicembre
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.
La riforma più significativa
rispetto alla riscossione di questa tassa avvenne con il motuproprio del 9 marzo
1789, con il quale si stabilirono le otto classi di reddito entro le quali doveva
essere ripartita la popolazione e la conseguente abolizione dei deputati. Se la
formazione del dazzaiolo continuò ad essere compito del cancelliere comunitativo, al
quale dovevano essere consegnate le portate delle bocche, la distribuzione della
tassa divenne competenza dei Magistrati comunitativi, che ne versavano l'importo
alla Camera delle Comunità.
Con la riforma del 1802 si tornò ad affidare al
cancelliere comunitativo, affiancato da uno o due deputati da eleggersi in ogni
comunità, l'amministrazione della tassa, riscossa da un apposito camarlingo
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.
La tassa continuò ad essere riscossa fino al 1808, quando la sua
esazione fu interrotta con l'avvento della dominazione francese, dopo di che fu
definitivamente abolita nel 1815 e sostituita con una nuova imposta personale: la
tassa di famiglia.