Livello: serie
Estremi cronologici: 1849 - 1864Consistenza: 39 unità
La legge elettorale del 3 marzo 1848
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, conseguente alla concessione dello statuto del 15 febbraio
precedente, aveva determinato la nascita, accanto ad un Senato di nomina granducale,
di una rappresentanza politica elettiva, il Consiglio generale toscano. A tale scopo
il territorio del granducato era stato suddiviso in compartimenti, distretti e
sezioni. L'accesso alle votazioni per l'elezione del Consiglio era comunque
riservato ai proprietari con una rendita imponibile superiore a 300 lire e a certe
categorie di insegnanti e professionisti.
Il Governo provvisorio, che si
insediò in Toscana nel febbraio del 1849, dopo la fuga di Leopoldo II, abolì queste
due rappresentanze e il giorno 10 dello stesso mese indisse votazioni a suffragio
universale maschile, con il limite dei 21 anni, per l'elezione di un'Assemblea
legislativa composta da 120 delegati
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. Contemporaneamente a questa elezione ve ne sarebbe stata
un'altra per eleggere 37 deputati toscani da inviare a Roma, dove si stava
svolgendo, sotto l'azione di Mazzini e di Montanelli, l'Assemblea costituente
italiana, che avrebbe dovuto precorrere e incoraggiare l'unificazione degli stati
italiani.
Dopo il ritorno del Granduca andò comunque in porto, il 20 novembre
del 1849, una riforma comunitativa che aprì ampi spazi a consigli parzialmente
elettivi
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. Infatti, i loro
componenti furono selezionati per metà fra i possidenti con determinati requisiti di
ricchezza iscritti nella lista degli "eligibili", che andarono a formare la "nota
speciale degli "eligibili"; e per un'altra metà fra i candidati che avevano ottenuto
i maggiori consensi elettorali, purché la percentuale complessiva dei voti a favore
non risultasse inferiore di un terzo a quella totale dei votanti. Le liste degli
elettori e degli eleggibili erano compilate dal gonfaloniere, con l'assistenza del
cancelliere. Tali criteri, basati sulle leggi del 3 marzo 1848 e del 20 novembre
1849, restarono validi anche per le elezioni comunali dei consigli avvenute fra il
1859 e il 1865, anno dell'unificazione amministrativa.
I risultati del
"plebiscito", indetto a suffragio universale maschile l'11 e il 12 marzo 1860,
determinarono l'annessione della Toscana al regno di Sardegna, che però si realizzò
compiutamente soltanto nel 1865. In conseguenza delle riforme elettorali, a San
Marcello fu istituito un distretto comprensivo delle comunità di San Marcello,
Cutigliano, Piteglio e Sambuca.
Gli affari elettorali inerenti a questo
distretto sono contenuti in un registro singolo e due buste antiche, contenenti, a
loro volta, registri e quaderni, e riguardano le elezioni dei consigli comunali
(1850-1852, 1859-1864) e il plebiscito per l'annessione al regno di Sardegna (1860).
Il registro intitolato San Marcello. Lista elettorale del distretto e sezione di S.
Marcello del 1850 fu compilato a cura del gonfaloniere Sisto Begliuomini e del
cancelliere Giuseppe Reali il 5 dicembre 1849. La busta intitolata in costola Liste
elettorali per la formazione dei consigli comunali di S. Marcello 1850, 1851, 1852.
Spoglio delle persone dai 18 ai 30 includeva compilazioni d'età, non sempre relative
alle elezioni, suddivise per parrocchie, liste elettorali di votanti e liste di
eleggibili della sezione, ed un carteggio composto da spogli di schede e processi
verbali. La busta intitolata in costola Plebiscito. Liste elettorali dall'anno 1859
all'anno 1864 contiene liste elettorali, suddivise per parrocchie, relative al
plebiscito del 1860, e liste elettorali e carteggi inerenti alle elezioni comunali
della Comunità di San Marcello negli anni compresi fra il 1859 e il 1864, un
manifesto e un repertorio.