Sede: San Marcello Pistoiese (Pistoia)
Date di esistenza: 1775 - 1808Intestazioni: Comunità della Montagna di Pistoia, San Marcello Pistoiese (Pistoia), 1775 - 1808
Storia amministrativa:
Al Capitanato, responsabile dell'amministrazione della giustizia
civile e criminale, subentrò con il decreto del 1772 il Vicariato maggiore della
Montagna che esercitava la sua giurisdizione criminale e civile su tutto il territorio
della Montagna
1
. Al nuovo magistrato vennero affidate incombenze inerenti alla
vigilanza del territorio e al mantenimento dell'ordine pubblico. Dal 1777 si stabilì,
per quanto riguardava l'appello per i processi criminali istruiti dal vicario, che
questo dovesse essere presentato al "Supremo tribunale di giustizia"
2
. Se il decreto del 1772 interessò
solo la materia giudiziaria, di ben altra portata furono le conseguenze provocate dal
decreto del 24 aprile 1775, che, entrando in vigore il primo maggio 1775, istituiva la
Comunità della Montagna pistoiese con sede in San Marcello, della quale furono chiamati
a far parte, San Marcello, Piteglio, Popiglio, Lanciole, Crespole, Calamecca,
Cutigliano, Gavinana, Lancisa e Spignana, Mammiano, Sambuca, Campeda, Frassignone,
Pavana e S. Pellegrino
3
. La nascita della nuova unica Comunità
inglobava in quello che il legislatore stesso definì "un sol corpo economico ed
amministrativo" gli antichi comuni della Montagna, ne aboliva le magistrature e gli
statuti che fino ad allora ne avevano regolamentato la vita politica e amministrativa,
spazzando via ogni possibile forma di autonomia
4
. Il governo della neonata comunità venne affidato a cinque priori e a un
gonfaloniere, che formavano il Magistrato, i nomi dei quali dovevano essere estratti da
un'unica borsa in cui erano conservate le polizze con i nomi dei proprietari di beni
immobili, descritti negli estimi, "purché tali beni portino ... per ciascun possessore
almeno la somma di scudi ottocento di massa maggiore all'estimo del comune di
Cutigliano", di età superiore ai trenta anni
5
. Sedici
consiglieri, uno in rappresentanza di ogni comune compreso entro il territorio della
Comunità, formavano, insieme al Magistrato, il Consiglio Generale. Anche la nomina dei
rappresentanti avveniva per estrazione da un'apposita borsa, una per comune, nella quale
erano state inserite le polizze con i nomi dei possidenti di beni immobili posti entro i
confini del territorio del singolo comune, la cui massa maggiore d'estimo fosse
inferiore agli ottocento scudi. La borsa del Magistrato e le sedici per l'estrazione dei
consiglieri erano conservate presso la cancelleria in San Marcello. Il Magistrato si
riuniva in San Marcello da una a tre volte il mese ma non sempre, specie durante i mesi
del lungo inverno montano, si raggiungeva il numero necessario di partecipanti. Un unico
camarlingo, estratto da un'apposita borsa dai Consiglieri e dal Magistrato riuniti in
seduta comune, aveva il compito di occuparsi dell'esazione delle imposte dirette e
indirette.
Soggetti produttori collegati:
Comune di Piteglio, Piteglio (Pistoia), sec. XIII -
1775
(predecessore)
Comune di Popiglio, Popiglio (Pistoia), sec. XIII -
1775
(predecessore)
Comune di Lanciole, Lanciole (Pistoia), sec. XIII -
1775
(predecessore)
Comune di Crespole, Crespole (Pistoia), sec. XIII -
1775
(predecessore)
Comune di Calamecca, Calamecca (Pistoia), sec. XII
- 1775
(predecessore)
Complessi archivistici prodotti:
Comune di Piteglio poi Comunità della Montagna, 1598 -
1808
(fondo, conservato in Comune di Piteglio. Archivio storico)