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Comune di Lanciole

Sede: Lanciole (Pistoia)

Date di esistenza: sec. XIII - 1775

Intestazioni: Comune di Lanciole, Lanciole (Pistoia), sec. XIII - 1775

Storia amministrativa:
Il castello di Lanciole fu una roccaforte ghibellina fino al 1290, quando cadde in mano ai guelfi. Dal Liber focorum e dal Liber finium 1 , Lanciole era compreso, insieme a Calamecca e Crespole, nel circondario di porta Lucchese e risultava essere il comune con il minor numero di fuochi: solo 10, tutti iscritti tra i popolani. Il suo territorio si estendeva fino al confine con Crespole e Serra. Posto sotto la giurisdizione del comune di Pistoia, si deliberò nel 1330 che a Lanciole avesse sede un giusdicente minore alle dipendenze del capitano della Montagna, con giurisdizione anche su Crespole. Il Liber censuum così descrive il castello di Lanciole: "cum muris merlatis undique, cum ecclesia, super qua est fortilitia in qua moratur capitaneus" 2 . Posto sotto il controllo del capitano della Montagna, Lanciole mantenne la propria autonomia. Gli statuti, rivisti nell'agosto del 1580 3 , attribuiscono il governo ad un vicario, al quale si affiancavano tre consiglieri, il compito dei quali era quello di imporre i dazi e ricevere le accuse. Secondo quanto stabilito dallo statuto, l'operato del vicariato, che restava in carica quattro mesi, doveva essere sindacato dal vicario successore. Era compito del vicario nominare gli stimatori e porre all'incanto l'ufficio del camarlingo, assegnandolo al miglior offerente. Nel 1775, in seguito alla riforma leopoldina e all'istituzione della Comunità della Montagna, Lanciole fu incluso nella nuova comunità, perdendo la propria autonomia. Nell'archivio di San Marcello si conservano i registri di entrata e uscita, le note delle rendite, l'inventario degli utensili e arredi sacri e il carteggio dell'Opera di San Bartolomeo, che aveva in Lanciole la sua sede, (sec. XVIII) 4 .