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Governo provvisorio degli Stati lucchesi

Sede: Capannori (Lucca)

Date di esistenza: 1814 - 1817

Intestazioni: Governo provvisorio degli Stati lucchesi, Capannori (Lucca), 1814 - 1817

Storia amministrativa:
Durante l'anno 1813 vi furono chiare le avvisaglie che preannunciavano il crollo della potenza napoleonica; nel territorio lucchese un primo evento significativo avvenne il 10 dicembre dello stesso anno, quando la flotta inglese guidata da Lord Bentink sbarcò a Viareggio con più di mille uomini e si diresse alla volta di Lucca 1 .
Nel mese di febbraio dell'anno 1814 si caratterizzò la svolta preannunciando futuri mutamenti politici, che avrebbero coinvolto molti paesi europei: anche l'amministrazione della città di Lucca avrebbe infatti subito sostanziali modificazioni, ormai inevitabili dopo il crollo della potenza Napoleonica.
Con l'arrivo temporaneo di alcune truppe inglesi, Felice Baciocchi, dovendo partire per la guerra, lasciò il giorno 19 febbraio il governo della città alla moglie Elisa 2 .
Lord Bentink, dopo che in data 8 marzo ebbe occupato Livorno, si mostrò intenzionato a muoversi verso Lucca 3 . Il 14 marzo anche Elisa fu costretta a lasciare la città 4 e si diresse Genova 5 . Al Governo di Lucca, dal 14 al 17 marzo 1814, vi furono Luigi Matteucci con la carica di Gran Giudice, Ministro di Giustizia e Ministro dell'Interno e degli Affari Esteri, Luigi Vannucci con la carica di Ministro delle Finanze, Francesco Martelli quale Segretario di Stato, Ministro di Polizia e della Forza Armata; rimasero inoltre attivi i Consiglieri di Stato senza portafoglio Giuseppe Belluomini, Cesare Lucchesini, Cosimo Bernardini, Nicolao Giorgini e Giuseppe Duccini 6 .
Nel contempo, le truppe Napoletane avevano invaso la Toscana e un gruppo di armati, comandato dal Conte Gaetani, si mosse verso Lucca. Con un dispaccio del 18 marzo, indirizzato al Consiglio di Stato, Gaetani comunicò che l'insieme degli uomini che formavano il Governo sarebbero stati riconosciuti con la dicitura Governo Provvisorio degli Stati Lucchesi 7 . Preso atto della situazione anche il Re Giovacchino, pur attraverso dispacci discordanti, si occupò della città di Lucca fino a che, in data 6 aprile, il Comandate e Capo Squadrone Pisa arrivò a Lucca. Il Pisa aveva il compito di restituire l'ordine pubblico e far pagare le imposte arretrate.
Il 7 aprile venne costituito un nuovo Governo chiamato Amministrazione Superiore Provvisoria dello Stato di Lucca, che dipendeva dal Ministero dell'Interno e dai Dipartimenti Italici Meridionali provvisoriamente occupati 8 .
Gli uomini che costituivano questo Governo erano gli stessi che avevano retto il precedente, con esclusione di Giuseppe Belluomini. Viste le sempre più crescenti dichiarazioni di insoddisfazione, in data 4 maggio, l'arcivescovo Filippo Sardi, che precedentemente era stato il presidente del Senato, convocò una riunione a seguito della quale venne istituita una Commissione Provvisoria di Governo, composta da nove uomini: Jacopo Paoli, Lelio Orsetti, Rocco Felice Giannini, Carlo Fascetti, Pellegrino Marchiò, Giuseppe Tommaso di Poggio, Raffaele Mansi, Andrea Frediani e Bernardino Bandettini. Contestualmente la Deputazione di Senato venne mandata dal Minutali 9 .
Nello stesso giorno giunse a Lucca il Generale Conte Antonio Starhemberg che si insediò ufficialmente il giorno seguente; all'inizio si ebbe la conferma della Commissione Provvisoria di Governo; questa rimase così in funzione fino alla data dell'11 marzo, quando assunse il titolo di Governo Provvisorio dello Stato di Lucca, che continuò a essere composto ordinariamente da nove uomini, un numero che tuttavia, in alcuni particolari momenti, fu elevato a dieci 10 . L'amministrazione cittadina demandata al Colonnello Starhemberg durò sino agli ultimi giorni del mese di febbraio 1815.
La situazione finanziaria era precaria: «oltre una grossa eredità d'impegni e di obblighi necessari, lasciati dal reggimento cessato, si aveva di più l'occupazione austriaca, cagione di molti gravissimi pesi, dai quali il governo nuovo non aveva potestà di sottrarsi» 11 . Con un bando del 2 marzo 1815 venne annunciato alla popolazione che il nuovo Governatore Civile e Militare di Lucca era divenuto il Tenente Colonnello Giuseppe Werklein, figura che non risultò mai troppo amata dalle diverse classi sociali.
Il nuovo Governatore, avvertendo la necessità di rendere più efficienti le truppe, investì infatti per questo settore elevate somme di danaro: in data 4 marzo 1815, per acquisire liquidità, aumentò l'imposta territoriale, reintrodusse la carta bollata e intimò ai debitori del demanio e della lista civile di assolvere ai propri debiti. In data 9 marzo, per ridurre le spese, decise che la Deputazione non dovesse più percepire alcuna diaria.
Il ruolo del Governo Provvisorio, a sua volta, ebbe una declassazione dal momento che di fatto riservò ad esso solo incombenze amministrative. La situazione di malcontento generale ebbe fine con la data del 22 luglio 1815, momento in cui le truppe austriache furono costrette ad abbandonare la città 12 .
Il Werklein adottò una linea finanziaria durissima e nonostante che la situazione fosse disastrosa e la popolazione ridotta alla fame, riuscì a riscuotere molte tassazioni, a fare giungere somme non limitate alla Cassa Imperiale ed a pagare ottimamente le proprie prestazioni e quelle degli altri austriaci che con lui collaboravano 13 .
La materia concernente la gestione delle pubbliche amministrazioni decentrate sul territorio fu oggetto delle attenzioni del Governo Provvisorio Austriaco che concretizzò il suo impegno con un decreto del 9 febbraio 1815, avente a oggetto innovazioni attinenti all'amministrazione delle Sezioni, che erano assegnate alla cura del Provveditore Generale delle Comuni; con una deliberazione furono regolamentati i bilanci di previdenza delle Comunità e gli aspetti relativi al restauro delle strade Comunali, mentre con un successivo decreto, del 24 maggio dello stesso anno, furono istituiti due Dipartimenti, rispettivamente delle Finanze e dell'Interno, attribuendo a quest'ultimo la competenza sopra gli interessi delle Comuni. Il Dipartimento dell'Interno fu incaricato di occuparsi della Giustizia, del Culto, delle Poste e appunto dell'amministrazione dei Comuni, dei Pubblici Stabilimenti dell'Istruzione, dei Pesi e Misure, delle Arti, del Commercio, della Navigazione e della Polizia Generale. Il Dipartimento era gestito da un'Amministrazione Generale, mentre gli Archivi furono assegnati alla gestione del Delegato per l'Interno, carica che il Werklein affidò al Matteucci che, nonostante la sua partecipazione alla vita politica durante il Principato dei Baciocchi, grazie al suo atteggiamento conciliante, fu tenuto in considerazione anche durante il governo austriaco 14 . Il sistema amministrativo che entrò in vigore durante il governo del Werklein durò non solo fino all'avvento del Ducato, ma anche nei primi mesi dello stesso fino alle decisioni del 21 gennario 1818 15 . Il destino delle Comunità del territorio era stato segnato dal decreto del 16 giugno 1812 con cui si istituì una Commissione per la liquidazione delle Comuni posta sotto la direzione del Gran Giudice, con il compito di chiudere le vertenze finanziarie delle stesse e con l'intento di sopprimerle. Le attività della Commissioni continuarono anche durante il Governo Provvisorio il quale «con la deliberazione del 31 agosto 1814 ordinò che avessero licenza gli impiegati stipendiali che stavano al suo servizio, salvo un archivista per la conservazione e complemento delle carte». Con tale atto si stabilirono inoltre i tempi, non oltre il mese di novembre, entro i quali la Commissione avrebbe dovuto concludere i lavori. In effetti questo avvenne il 14 ottobre 1814, ma le attività non potevano dirsi chiuse 16 . Fu così che il 21 ottobre 1814 venne nominato un Provveditore Generale della Contabilità ed Economia delle Comuni dello Stato, incaricato «di sollecitare, vigilare e provvedere alla regolare compilazione dei Budjet, al movimento delle Casse municipali, alla formazione di ruoli, all'incasso delle contribuzioni e soprattutto al solito intento, sempre voluto e mai raggiunto, di venire in chiaro del vero stato attivo e passivo delle Comuni e di trovar modo di estinguere i debiti».
L'incarico di Provveditore fu assegnato a Vincenzo Cotenna, ma la sua attività ebbe une breve durata in quanto il Werklein, con il decreto del 24 maggio 1815 dichiarò soppresso tale ufficio e attribuì le sue funzioni al Delegato dell'Interno 17 . La questione riguardante la liquidazione delle Comunità rimase attiva durante il Ducato Borbonico, quando questa materia fu assegnata all'Ispettore della Contabilità delle Comuni, istituito nel 1823 18 . Con il medesimo decreto furono trasferite direttamente alle Comunità, sotto il controllo del Dipartimento dell'Interno, sia la gestione dei beni patrimoniali che quella dei redditi. Nonostante tali negativi giudizi sulla sua conduzione, è opportuno ricordare che il Werklein 19 non mancò di introdurre anche alcune riforme dirette a modernizzare le strutture amministrative e burocratiche; in tale ambito si pone il ricordato decreto del 4 ottobre 1815, con il quale intese determinare gli aspetti relativi alla organizzazione delle realtà periferiche 20 .