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AST | Recupero e diffusione degli inventari degli archivi toscani
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Consorzi idraulici

Livello: fondo

Estremi cronologici: 1784 - 1995

Consistenza: 270 unità

Le deputazioni dei fiumi nacquero intorno agli anni 1770-1780 con l'intento di occuparsi della manutenzione e protezione degli argini. Vi partecipavano i proprietari dei terreni adiacenti alle rive mediante la gestione dei proventi delle imposizioni, determinate proporzionalmente fra gli stessi. La Legge 20 marzo 1865, n. 2248, allegato F sostituì le deputazioni con i consorzi 1. Le opere pubbliche furono divise in quattro categorie, in ordine decrescente d'importanza: quelle di prima furono riservate allo Stato; quelle di seconda allo Stato con il concorso delle province e degli interessati riuniti in consorzio; quelle di terza ai consorzi degli interessati; quelle di quarta ai frontisti. I consorzi, così come le antiche imposizioni, dovevano occuparsi delle opere di difesa idraulica lungo fiumi e torrenti; gli interessati, proprietari di terreni e fabbricati vicini ai corsi d'acqua, continuavano a contribuire alle spese. La legge stabilì che ogni consorzio dovesse avere un consiglio d'amministrazione o deputazione, nominato dall'assemblea generale degli interessati, un consiglio dei delegati, uno statuto o regolamento.

In questa sezione dell'inventario sono state descritte le carte prodotte dalle imposizioni dei fiumi, poi trasformate in consorzi ed infine confluite in altri (nuovi) consorzi idraulici, che ne ereditarono le competenze. È veramente difficile seguire e descrivere tutte queste vicende, che si accompagnarono, col passare del tempo, a cambiamenti e fusioni interni alle varie imposizioni/consorzi. Delle sette imposizioni individuate quattro vanno a confluire nel IV Consorzio (Imposizione del fiume Arno al Poderaccio; Imposizione del fiume Arno all'Argine della via delle Carrozze; Imposizione del fiume Arno all'Argin Grosso dell'Anconella; imposizioni del torrente Greve a destra per la ripa e per l'argine e del fosso di Legnaia detto degli Ortolani), due nel V (imposizioni d'Arno alla Badia e San Colombano a Settimo, a Mantignano e Ugnano ed ai fossi riuniti denominati Dogaia, Dogaiella, Rigone e Rigoncini e all'Imposizione della Greve a sinistra; imposizioni del torrente Greve e fossi a sinistra dell'Arno), una è sospesa (Imposizione del fiume Arno alla via dei Vanni). 2

Il IV Consorzio per le opere idrauliche di seconda categoria, comprese fra la sinistra del fiume Arno e la destra del torrente Greve, nei comuni di Firenze e di Casellina e Torri, fu costituito il 16 aprile 1891 tramite deliberazione del Consiglio Provinciale di Firenze 3. All'art. 1 del suo statuto o regolamento, approvato dal Consiglio dei Delegati con deliberazione del 24 marzo 1893, n. 13 e poi dal Consiglio Provinciale con deliberazione del 6 settembre 1893, si legge che esso, oltre ad occuparsi delle opere idrauliche di seconda categoria, assumeva anche il mantenimento di quelle di terza relative ai consorzi del fiume Arno al Poderaccio, Anconella, Greve a destra per la ripa e fosso degli Ortolani. Ciò si concretizzò più tardi in una vera e propria fusione nel IV Consorzio, formalizzata mediante deliberazione del Consiglio dei Delegati del 13 dicembre 1895, n. 12. Con essa si prendeva atto delle precedenti deliberazioni adottate dai consorzi idraulici «del Fiume Arno all'Argin Grosso dell'Anconella ed all'Argin delle Carrozze a destra del Torrente Greve, del Poderaccio, e del Torrente Greve per la ripa e fosso degli Ortolani» con le quali erano dichiarati soppressi tali consorzi e affidate a questo le loro attuali opere di terza categoria. La documentazione afferente al IV Consorzio conservata nell'Archivio Storico Comunale arriva fino al 1959. Non è stato possibile ricostruire la sua storia successiva. È probabile che la repentina urbanizzazione della zona dell'Isolotto, coincidente con l'area consortile interessata, abbia di fatto cancellato il reticolo esistente, lasciando oggi soltanto il fosso degli Ortolani.

Il V Consorzio per le opere idrauliche di seconda categoria, comprese tra la sinistra del torrente Greve e dell'Arno e la destra del torrente Vingone, nei comuni di Casellina e Torri e Lastra a Signa, fu costituito mediante deliberazione del Consiglio Provinciale del 13 dicembre 1900. Nel Regolamento 4, approvato il 20 settembre 1901 dall'Assemblea Generale, si legge che lo scopo del Consorzio era quello di occuparsi delle opere idrauliche di seconda categoria comprese nella zona suddetta, distribuendo in debite proporzioni tra gli interessati le spese sostenute; di provvedere all'amministrazione ed esecuzione di tutti i lavori per le opere idrauliche di terza categoria, di spettanza allora dei consorzi del fiume Arno a Mantignano-Ugnano e Badia San Colombano; di assumersi tutti gli obblighi dell'attuale Consorzio di Greve e Fossi. Nel 1902 furono soppressi i consorzi del torrente Greve e fossi a sinistra dell'Arno e quelli di Badia e San Colombano a Settimo e fusi nel V Consorzio5. L'art. 3 della Legge 16 dicembre 1993, n. 520 6 ha sancito a livello nazionale la soppressione di quest'ultimo; in seguito, tramite deliberazione del 22 dicembre 1997, n. 1488 della Giunta della Regione Toscana, è subentrato nelle sue funzioni il Consorzio di Bonifica delle Colline del Chianti7, che continua ad occuparsene.

Il Consorzio del fosso di Rialdoli8 nacque il 10 settembre 1912 tramite deliberazione del Consiglio Comunale di Casellina e Torri, su richiesta del marchese Filippo Torrigiani. Il Consiglio ne accolse la domanda tesa ad ottenere la costituzione del consorzio per l'inalveamento regolare del fosso Rialdoli, nel tratto compreso fra la via della Casellina e la confluenza del fosso suddetto col torrente Vingone. Il regolamento del Consorzio fu approvato l'8 marzo 1913 dall'Assemblea Generale e il 21 aprile 1913 dal Consiglio Comunale di Casellina e Torri.

Numerosi registri contabili facenti parte di questa serie contengono, sciolti al loro interno, note di pagamento, estratti di deliberazioni, corrispondenza ed altro.